Novant’anni fa, Peugeot si aggiudicò definitivamente la Coppa Florio

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Maggio 1925, esattamente novant’anni fa, Peugeot si aggiudicò definitivamente la Coppa Florio. Si trattava di un trofeo messo in palio nel 1905 da quel Vincenzo Florio, ricco discendente di una famiglia di armatori ed industriali vinicoli che l’anno successivo darà vita a quella Targa Florio che nel 2016 festeggerà il suo primo centenario. Affascinato dalla nuova realtà delle corse automobilistiche che si stavano diffondendo in Europa, in quel 1905 Vincenzo Florio volle legare il proprio nome a una competizione automobilistica che già si svolgeva dal 1900 con il nome di Coppa Brescia sul percorso Brescia – Cremona – Mantova – Verona – Brescia. Il regolamento della Coppa Florio prevedeva la sua assegnazione definitiva, assieme ad un premio in denaro di 50mila lire, alla Casa costruttrice che l’avesse vinta più volte nell’arco di sette edizioni, a partire dal 1905. Poiché le prime sei, organizzate su vari circuiti (Brescia, Bologna, Madonie in Sicilia) nell’anteguerra furono vinte da sei marche diverse, fu necessario aspettare fino al 19 novembre 1922 per disputare la settima e si sperava definitiva edizione. Invece la gara venne vinta da una new entry, la Peugeot, che con André Boillot si affermò sul medio circuito delle Madonie (Cerda, Campofelice, Polizzi e Caltavuturo, Cerda). La Coppa Florio fu definitivamente assegnata solo il 3 maggio 1925 quando André Boillot bissò per Peugeot l’affermazione del ’22, vincendo – su un circuito che contava ben 1.500 curve – la speciale classifica inserita all’interno di quella Targa Florio, da anni gara affermata sul palcoscenico motoristico internazionale. La Peugeot vittoriosa con André Boillot era una Tipo 174 S Competizione. Dotata di un telaio più leggero rispetto alla versione stradale, montava un quattro cilindri a corsa lunga di 4 litri che erogava 85 CV a 1900 giri/min. La distribuzione era con valvole a fodero, una soluzione impiegata su alcune auto di lusso di quell’epoca. La velocità massima era di oltre 110 orari. La Casa del Leone, gli anni successivi, in segno di sportività rimetterà poi in palio l’ambito trofeo.