20 anni fa Opel Signum2: un po’ berlina, un po’ station wagon

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Non era una berlina a due volumi, ma neppure una station wagon. Era un tipo di auto a sé stante. La concept car Opel Signum , presentata venti anni fa,

nel 2000, era soprattutto un modo più flessibile di concepire l’automobile. Evidente evoluzione del prototipo marciante Signum esposto tre anni prima al Salone di Francoforte, il nuovo prototipo univa una linea dinamica a interni decisamente innovativi, sottolineando nel suo insieme e con alcune insolite proposte la fama di cui gode ancora oggi Opel come costruttore di automobili flessibili. A differenza però del prototipo proposto nel 1997, Opel Signum2 non era pensata come un modello “alto di gamma” – quello del segmento della Opel Omega, per intenderci – bensì della fascia immediatamente inferiore, come si sarebbe capito meglio quando nel 2003 andò ad affiancarsi alla Vectra.

Nondimeno l’estetica del nuovo prototipo rivelava immediatamente la relazione esistente tra le due concept car. Il passo lungo e il ridotto sbalzo posteriore rendevano la Signum2 affascinante anche da ferma. Un’impressione accentuata peraltro dagli ampi passaruota e dai pneumatici da 19″ a base larga. Il terzo montante sporgente del tetto e le fiancate larghe erano due caratteristiche tipiche del design Opel dell’epoca. I progettisti e gli ingegneri avevano rifiutato un secondo montante del tetto sopra la linea di cintura. «Di profilo, Signum2 sembra una coupé. Specialmente quando i quattro finestrini laterali privi d’intelaiatura sono completamente abbassati» spiegava all’epoca Hans Seer,direttore Design della Casa tedesca, presentando la nuova concept car alla stampa specializzata.

Il tetto panoramico prolungava il parabrezza

Il tetto panoramico interamente vetrato, che prolungava all’indietro il parabrezza, dava una sensazione di spaziosità e di luminosità all’abitacolo, all’interno del quale quattro persone potevano trovare posto con il comfort della “business class”. Anche il grande portellone posteriore era vetrato. La classica mascherina trapezoidale Opel e i fari verticali tridimensionali dominavano il frontale di Signum2 che, come le contemporanee Corsa e Speedster, presentava un rilievo al centro del cofano motore.

L’obiettivo di Opel Signum2 era una sintesi di estetica, versatilità e facilità d’uso. Assolutamente nuova era l’idea di ripiegare il cuscino e lo schienale del sedile posteriore all’altezza della linea di cintura in modo da creare, premendo semplicemente un pulsante, una superficie lineare. Dall’esterno, in questa conformazione, Signum2 appariva come una vettura biposto, mentre i bagagli potevano essere riposti sotto i sedili, nascosti a sguardi indiscreti, in posizione non pericolosa per gli occupanti in caso di brusche frenate.

Inedite soluzioni per gli interni

Gli interni erano molto confortevoli, specialmente in corrispondenza dei sedili anteriori. Tirando la maniglia della porta, i sedili anteriori ruotavano automaticamente verso l’entrata e, grazie anche al volante incassato nel cruscotto, rendevano l’accesso ancora più facile. Una volta che il guidatore ruotava in avanti il sedile anteriore, il volante sporgeva all’infuori premendo un pulsante, cosa che rendeva ben visibile la strumentazione. Questa conteneva dati importanti sulla vettura e semplici indicazioni sulla strada che si stava percorrendo. Carte stradali più particolareggiate erano riprodotte sul monitor posto sulla console centrale. Il passeggero anteriore disponeva di uno schermo speciale che, se non utilizzato, si ripiegava e scompariva inserendosi all’interno della plancia sopra lo scomparto porta guanti. Altrettanto futuristico era il sistema posteriore di infotainment che, grazie a speciali lenti video e a riproduttori DVD (Digital Versatile Disc), consentiva ai passeggeri di vedere film con risoluzione di qualità cinematografica.

Come nel caso della concept car precedente, non era stato previsto il classico tunnel centrale con le leve del cambio e del freno a mano. Le marce erano selezionate attraverso una manopola sulla console centrale. Tra i sedili era stato così inserito un nuovo sistema a scomparti variabili. Molti piccoli contenitori potevano essere spostati lungo binari posti sul pavimento e fissati in qualsiasi posizione tra la console centrale e i sedili posteriori. Giocattoli, piccoli refrigeratori, attrezzature d’ufficio oppure una macchina per il caffè espresso potevano essere messi a portata di mano di qualsiasi passeggero, riposti in uno scomparto oppure estratti in occasione, per esempio, di un picnic.

Nella Primavera del 2003 la concept car Signum2 sarebbe entrata in produzione utilizzando la stessa piattaforma sulla quale erano costruite Vectra berlina 4 porte, GTS e station wagon.