“Nell’anno appena concluso per gli automobilisti italiani erano state ventilate ipotesi diriduzione del carico fiscale, incidendo ad esempio sulle accise dei carburanti, e di rassicurazione sulla mancata introduzione di nuove tasse. Il 2019, invece, si apre conun’imposizione aggiuntiva per gli acquirenti di nuove autovetture che andrà a colpire nonsoltanto quelle di lusso o di grossa cilindrata, peraltro già assoggettate al superbollo, ma alcune versioni di modelli diffusi sul mercato, in particolare, presenti nella prima fascia soggetta al malus”. Così si è espresso Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Caseautomobilistiche estere, in occasione del commento ai risultati del mercato 2018.
La Legge di Bilancio, infatti, prevede a partire dal 1° marzo 2019 e fino al 31 dicembre 2021,l’applicazione di un “malus” per gli acquirenti di nuove autovetture con emissioni di CO2superiori a 160 g/km, che parte da 1.100 euro fino ad arrivare a 2.500. Vetture di ultima generazione che in termini di impatto ambientale sono molto più virtuose di quelle con oltre 15 anni di età che continuerebbero a circolare sulle nostre strade.
“Se da un lato appare irragionevole un’ulteriore penalizzazione su un settore già fortementetassato – prosegue il Presidente – riteniamo al contrario di fondamentale importanza lo stanziamento previsto a supporto delle infrastrutture di ricarica, a nostro avviso il primo necessario passo che il Paese deve fare per creare le condizioni abilitanti per lo sviluppo della mobilità elettrica”.
Nel frattempo, il mercato delle autovetture archivia il 2018 – come previsto dall’UNRAE il mese scorso – segnando una flessione del 3,1% con 1.910.025 unità complessivamente immatricolate verso le 1.971.345 vendute nel 2017. L’anno è stato influenzato da un secondo semestre particolarmente altalenante: l’anticipo degli acquisti su agosto, in vista dell’entrata invigore dal 1° settembre delle nuove norme di omologazione dei veicoli (WLTP) ed i riflessi sulle vendite di settembre (-25,2%), ottobre (-7,2%), e novembre (-6,3%) che hanno registrato risultati peggiori delle attese, influenzati dalla non completa disponibilità di prodotti rispondenti alle nuove norme da parte di alcuni Costruttori. Il mese di dicembre, caratterizzatodalle dichiarazioni legate all’introduzione del “malus” nel 2019 e supportato dalla piena disponibilità dei prodotti di nuova omologazione, è riuscito a chiudere con un incremento del 2% e 124.078 autovetture immatricolate rispetto alle 121.689 dello stesso mese del 2017.
“Il 2019 sarà un anno che, eccezion fatta per fattori che ad oggi non vediamo – afferma Michele Crisci – dovrebbe attestarsi su un volume di auto vendute più basso del 2018, sia per la tassazione aggiuntiva che provocherà un forte ammanco di IVA nelle entrate dello Stato, come più volte abbiamo rappresentato al Governo, sia per una tendenza al rallentamento che già si era fatta vedere negli ultimi mesi del 2018, non solo nelle immatricolazioni ma anche nelle acquisizioni di nuovi contratti”.
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“Non ultima – conclude Crisci – la confusione generata dai blocchi del traffico sui diesel e le dichiarazioni di alcune amministrazioni locali di importanti città italiane non aiuteranno il consumatore a prendere decisioni serene di acquisto, complicando ulteriormente la risposta alle esigenze di mobilità dei cittadini”.
Ciò emerge chiaramente dall’andamento delle vendite per motorizzazione dove il diesel nel mese di dicembre mostra una perdita del 19% dei volumi – in particolare nell’area degli acquisti dei privati e delle società – scendendo di 11 punti percentuali di quota e fermandosi al46,4% del totale. Nell’intero 2018 la flessione delle vendite è pari al 12,3%, con una rappresentatività sul mercato del 51,5% (-5 punti percentuali rispetto al 2017). Ne beneficia la benzina che segna in dicembre un forte incremento del 40,4%, grazie proprio ai privati e al noleggio, recuperando quasi 12 punti di quota sul totale e portandosi al 41,5%. Nel totale anno la quota si attesta sul 35,3% grazie ad un incremento delle vendite del 7,9%. In leggero calo il Gpl sia nel mese sia nel cumulato 2018, dove chiude stabile al 6,5% di quota. In dicembre il metano perde la metà delle immatricolazioni, scendendo appena ad un 1,1% di rappresentatività, mentre si mantiene in crescita del 14,3% nel totale anno, all’1,9% di quotasul totale. In crescita le vetture ibride del 13,6% in dicembre e del 30% nel totale 2018, archiviando in entrambi i periodi una quota del 4,5%. Ottima crescita per le vetture elettriche, grazie agli acquisti di tutti i canali di vendita (in particolare del noleggio), che nel mese e nel totale anno si attestano sullo 0,3% di quota, superando la soglia delle 5.000 vetture complessivamente immatricolate (5.010).
Le difficoltà che stanno incontrando le motorizzazioni diesel emergono anche dall’analisidello stock di autoimmatricolazioni per alimentazione che, al 31 agosto 2018 (dato ad oggi consolidato), su un totale di oltre 178.000 unità, erano costituite per il 69,1% da vetture diesel, quota che sta registrando progressivi aumenti.
Tra canali di vendita gli acquisti dei privati segnano un incremento dell’8,6% in dicembre, attenuando la flessione dell’intero anno ad un -2,4%. Nel 2018 la quota riesce a recuperare 1/2 punto percentuale portandosi al 56,9% del totale. Anche il noleggio segna un incremento del 6,9% in dicembre, rimanendo stabile in volume nel totale anno 2018 (+0,4%), con una quota che recupera meno di un punto, al 22,6% del mercato. Nel 2018 il lungo termine segna unleggero incremento dell’1,2% a fronte del calo del breve termine del 7%. In forte flessione levendite a società in dicembre (-21,8%) che nell’intero anno segnano un calo del 9,3% (al 20,5% di quota), dovuto soprattutto alla flessione delle autoimmatricolazioni, visto il confronto con la spinta che questo canale aveva registrato nel 2017.
Nell’anno 2018 segnano una flessione quasi tutti i segmenti, con cali più accentuati per le city car e le vetture del segmento E, ad eccezione delle medie (segmento C) a +1% delle vendite e dell’alto di gamma a +4,2%. Le utilitarie si confermano stabili nel 2018 al 36,6% di quota, inseguite dal segmento C in crescita al 33% di quota; stabili anche le medie superiori (D) al 12,7%, mentre flettono le city car che, in contrazione di oltre 1 punto, si fermano al 15,6% del totale.
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Le carrozzerie a fine anno si presentano quasi tutte in territorio negativo, ma spiccano gli incrementi a doppia cifra dei crossover e fuoristrada, che nel complesso rappresentano nel 2018 il 38,6% delle vendite di autovetture (+8 p.p.).
Sul fronte delle aree geografiche nell’intero anno perde il podio il Nord Ovest, in flessionedell’8%, al 30,8% di quota. Al primo posto sale il Nord Est al 32,7% del totale e recuperano qualche decino di punto l’Italia centrale, meridionale e insulare.
Come conseguenza del tipo di motorizzazioni acquistate, continua a salire la CO2 media ponderata che in dicembre segna un incremento del 7,1% (a 120,6 g/km) e a fine annodell’1,8% a 114,4 g/km, rispetto ai 112,4 dell’anno precedente.
Per concludere l’analisi del mercato, i trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome di un operatore in attesa della rivendita a cliente) in dicembre hanno segnato una flessione del 5,2% a 337.269 unità rispetto ai 355.863 del dicembre 2017. Nel cumulato anno i passaggi di proprietà sono stati 4.426.268 in calo del 3,3% verso i 4.575.981 del gennaio-dicembre 2017.