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Il Fuoriclasse, cinque volte vincitore in Moto, ottiene con la Peugeot 3008 DKR la prima vittoria in Auto. Il rovescio della medaglia della nuova leadership è il volo di Sainz, un problema per Loeb e il ritardo di Peterhansel. Emozionante Dakar Peugeot.

Tupiza, Bolivia, 5 Gennaio 2017. La Dakar 2017 passa dall’Argentina alla Bolivia, tre partite all’andata prima del girone di ritorno che inizierà dopo la giornata di riposo di La Paz. Difficile seguire il filo di una Dakar così complessa e delicata, emozionante come non accadeva da anni. Se questo era il piano di Marc Coma, già al secondo Rally come Direttore il catalano sta costruendo un capolavoro.
Non c’era da dubitarne, cinque vittorie in Moto sono la base di conoscenza perfetta per cambiare “lavoro” e continuare a primeggiare.

Cinque vittorie in Moto, tuttavia, sono anche quelle ottenute da Cyril Despres prima del passaggio alle 4 Ruote, o più precisamente alle due motrici del rivoluzionario progetto Peugeot DKR. Ed ecco, straordinaria coincidenza, il giorno in cui fissa l’impronta di Marc Coma, la Dakar scopre la traccia del primo successo in prova Speciale del Cyril Despres Pilota di Auto. Despres e David Castera vincono, infatti, la San Salvador de Jujui-Tupiza, davanti a Mikko Hirvonen e Joan Roma, e entrano in Bolivia al comando della classifica generale. Un gran giorno, annunciato dalle parole di Bruno Famin, il “Boss”, e di Stephane Peterhansel, il Mentore, che invitavano a seguire la vertiginosa progressione delle prestazioni del “giovane” Cyril.

Ma non è finita, e potremmo anche dire che non tutte le ciambelle vengono con il buco. In una sarabanda di emozionanti evoluzioni si producono anche effetti diversi e contrastanti. Sempre, quando uno vince, un altro è sconfitto, e il D-ream Team Peugeot Total trova il modo di stupire anche nell’”originalità” delle soluzioni offerte dalle gare, non troppo fortunate, degli altri tre Equipaggi.

Peterhansel e Cottret commettono un errore di navigazione – sì, succede anche ai migliori – in apertura di Speciale, danneggiano una ruota e sono attardati di un buon quarto d’ora. Loeb e Elena pagano quasi il doppio a causa di una perdita di potenza del V6 tre litri che riprende poi a funzionare regolarmente dopo l’intervento risolutore di Daniel Elena.

Sebbene non sia per nessuno dei due la giornata perfetta, sia Peterhansel che Loeb riescono a concludere la Speciale, al 4° e 5° posto, e a limitare i danni. La sorte peggiore è quella che tocca a Carlos Sainz e Lucas Cruz. A una manciata di chilometri dalla conclusione della Prova, infatti, la 3008 DKR #304 va in tonneau e vola lungo una scarpata atterrando, stando alle drammatiche mimiche dei testimoni, venti metri più in basso. La cellula indeformabile della 3008DKR consente all’Equipaggio non solo di cavarsela senza un graffio, ma di concludere la Prova e di consegnare ai Tecnici del Team Peugeot Total una Vettura bisognosa di una notte di attenzioni.

La situazione cambia, ma il vertice della Dakar resta occupato, seppure con una certa volubilità, dalle Peugeot 3008DKR. Cyril Despres è ora al comando della Corsa con un vantaggio di 4 minuti su Stephane Peterhensel, e Sébastien Loeb è superato da Hirvonen al terzo posto, ma, come ammette lo stesso Fuoriclasse, l’importante, in occasioni così complicate, è mantenere il contatto.
E si riparte alla volta del Nord della Bolivia. Dopo Tupiza, la Dakar si ferma a Oruro, al termine della 5° Tappa il giorno di befana. 450 chilometri di Prova Speciale, più altri 250 di trasferimenti. Un totale di circa 700 lunghezze che, non bastassero le insidie annunciate, navigazione e fuoripista tra le altre, si sviluppa interamente in altitudine. Se è vero che la Dakar mantiene il suo Mito proponendo ciclicamente degli episodi di altissimo livello, questa edizione può fare della leggenda un mito dell’attualità. Bella Dakar!

CronacaRally

Stephane Peterhansel Cyril Despres Carlos Sainz Carlos Sainz