Brescia, 21 marzo 1986, ore 18.02: esattamente trent’anni fa, con la discesa dalla pedana di partenza del decimo Rally 1000 Miglia, gara inaugurale del Campionato Italiano, inizia la grande avventura tricolore di Andrea Zanussi con la Peugeot 205 Turbo 16 Gr. B di Peugeot Italia. Per il venticinquenne pilota friulano, affiancato da Paolo “Popi” Amati, è il debutto al volante della vettura campione del mondo 1985.
Il friulano Andrea è un talento puro e ha già alle spalle esperienze positive in campo europeo che l’hanno portato all’attenzione dei responsabili del reparto corse ufficiale del Marchio, Jean Todt e Jean Pierre Nicolas, quest’ultimo presente a Brescia, che ne hanno sponsorizzato la scelta da parte della filiale italiana.
La “tisedici” di Peugeot Italia è alla sua seconda stagione nel nostro Paese, dopo il debutto avvenuto nell’85 e contrassegnato dalla vittoria dell’equipaggio Gianni Del Zoppo – Elisabetta Tognana a Sassari, il primo successo assoluto del Leone in un rally italiano dei tempi moderni.
Per il campionato 1986 la squadra è stata totalmente rinnovata. Oltre al duo Zanussi – Amati, sono arrivati Claudio Berro nel ruolo di direttore sportivo e Mariolino Cavagnero con la sua nuova Italtecnica per la gestione della vettura.
Torniamo a quel 21 marzo di trent’anni fa. Sulla seconda PS del 1000 Miglia Zanussi stacca il miglior tempo e ingaggia un bel duello con Dario Cerrato (Lancia Delta S4) e con il pilota di casa Giacomo Bossini (Lancia 037). Al termine della prima tappa la Peugeot n°2 è seconda nella classifica provvisoria.
Tappa finale: Andrea Zanussi vince la classica PS di Sant’Eusebio, ma nella ronde del Vittoriale centra un bidone, danneggiando la ruota posteriore destra, tanto che per portare a termine la prova Popi Amati deve sistemarsi sulla parte sinistra del cofano motore per controbilanciare l’assetto. Alla fine è quarto posto assoluto.
La dimostrazione della competitività del binomio Zanussi – 205 Turbo 16 arriva un mese più tardi, in Costa Smeralda. L’avversario è di livello mondiale, Henry Toivonen alla sua ultima vittoria, ma il pilota friulano dà spettacolo e chiude a soli 36″dal finlandese.
Il terzo appuntamento della stagione, il Rally dell’Elba, si disputa in un clima di tristezza, a ridosso dell’incidente al Tour de Corse fatale a Toivonen e al suo copilota Sergio Cresto, che più avanti porterà alla cancellazione dei Gruppi B.
Zanussi è ancora una volta sul podio ed entra in gioco per il campionato anche grazie alla prima vittoria al volante della “tisedici” al Rally della Lanterna, valido per il Tricolore con coefficiente 2, dove va segnalato anche il settimo posto di Anna Cambiaghi, la “Signora dei rally” , con una 205 T16 tutta gialla derivata da un modello stradale.
E’ però evidente che per competere concretamente per il titolo italiano ci vuole l’Evo 2, la stessa che la squadra ufficiale Peugeot ha schierato nel Mondiale già dal Rally di Finlandia 1985 e che Berro & Co chiedono con insistenza.
La svolta decisiva avviene alla Targa Florio. Per assistere alla gara arrivano Jean Todt e il suo braccio destro Jean Pierre Nicolas che, tra un giro sui settanta chilometri del mitico tracciato stradale e una coppa di gelato a Santa Ninfa, si convincono della necessità di soddisfare la richiesta di Berro, complice anche il secondo posto di Zanussi. Andrea ci mette ancora del suo vincendo in modo perentorio con la vettura versione ’84 il Rally di Limone Piemonte, davanti a Dario Cerrato.
Poi, a fine luglio, avvolta dal mistero fino alla verifiche tecniche, arriva al Rally della Lana la “tisedici” Evo 2 targata MI 07097Y ed i risultati sono subito evidenti. Vince Zanussi, che passa in testa al campionato, anche se d’ora in poi bisognerà fare i conti gli scarti. Secondo posto per Dario Cerrato, ad oltre otto minuti.
La scena si ripete a Piancavallo. Nella gara di casa Zanussi e la Peugeot 205 T16 Evo 2 sono irresistibili sotto la pioggia e puntano dritto al palcoscenico mondiale di Sanremo, dove occuperanno il vertice assoluto della classifica nelle prime battute di gara.
Una prestazione eccezionale vanificata dal pasticciaccio dei Commissari Tecnici che, tra la terza e la quarta tappa, escludono tutte le 205 in gara, accusate di utilizzare delle minigonne mobili. Peugeot vincerà l’appello discusso a Parigi qualche settimana più tardi e di conseguenza la gara sarà annullata, senza che ciò conforti Zanussi per la perdita di punti “pesanti” ampiamente meritati.
Andrea torna in gara a Messina, senza le minigonne” e riprende il trend vincente appena interrotto nel Tricolore. Tutto si gioca ad Aosta, con un testa a testa con Cerrato, entusiasmante sul piano sportivo. A quattro prove dal termine Zanussi è davanti con 18” di vantaggio. Parte per primo sulla Prova di La Salle, dove però trova sulla sua strada chiodi seminati da mano sconosciuta.
«Il titolo è mancato – commenterà a caldo Claudio Berro – ma credo che la Peugeot di Zanussi rimanga nel cuore di tutti”. Ed è vero, anche a distanza di trent’anni.