I numeri sono chiari: il 20,1% degli incidenti stradali (fonte Aci-Istat) è causato proprio dall´uso del telefonino in auto, che batte ebbrezza e velocità.
Eppure nella moltitudine di accessori che invadono le nostre auto il telefono vivavoce è quasi inesistente: poche marche lo offrono di serie, le altre lo inseriscono in costosi pacchetti di accessori o nella maggioranza dei casi lo fanno pagare, profumatamente, a parte. Questa in estrema sintesi la ricerca che My Special Car Show, l´evento di riferimento dedicato alla personalizzazione dell´automobile a Rimini Fiera il 18 e 19 aprile, ha appena commissionato alla Dat-Italia, azienda leader a livello europeo nell´elaborazione dei dati dei listini, nella valutazione dell´usato e nei costi di ripristino in officina.
Per lo studio sono stati analizzati tutti i modelli in vendita in Italia e sono stati presi in considerazione i prezzi minimi IVA inclusa degli optional che comprendono il sistema Bluetooth modello per modello, versione per versione. E il risultato è sconcertante perché di fatto questo accessorio di fondamentale importanza per la sicurezza si paga quasi sempre a parte. Uno sguardo alla tabella allegata vale più di mille discorsi. E´ sorprendente vedere in ogni caso che un accessorio così importante sia oggetto di politiche di marketing, offerto di serie solo da un numero limitato di veicoli. E ancor più sorprendente è il fatto che su alcuni veicoli, neanche alto di gamma, un tale accessorio venga poi venduto solo insieme ad altri costosi optional.
Le marche più virtuose in ogni caso sono Abarth, Alfa Romeo, Dacia, Hyundai, Infiniti, Jaguar, Jeep, Kia, Lexus, Lotus, Maserati, Mazda, Mitsubishi Ssangyong, Subaru e Toyota. Giuste citarle tutte.
Da Rimini, capitale della personalizzazione nel prossimo week end, il messaggio è chiaro: la sicurezza in auto prima di tutto.