Paolo Pallotti ci svela tutti segreti del nuovo 2.2 Multijet II da 200 CV

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Prodotto nello stabilimento italiano di Pratola Serra (Avellino), il nuovo 2.2 Multijet II eroga una potenza di 200 CV (147 kW) a 3.500 giri/min. e una coppia di 440 Nm a 2.500 giri/min., valori che lo collocano tra i turbodiesel quattro cilindri più prestazionali presenti sul mercato.

 

Equipaggiato con l’innovativo cambio automatico a nove marce e la trazione 4×4 Jeep Active Drive I, la Cherokee 2.2 Multijet II da 200 CV raggiunge una velocità massima di 204 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 8,5 secondi, con un consumo medio, sul ciclo combinato di omologazione, di 5,7 litri/100 km ed emissioni di CO2 pari a 150 g/km.

 

La Cherokee 2.2 Multijet II da 200 CV è disponibile anche nella nuova top di gamma Limited+ che adotta di serie la trasmissione 4×4 Jeep Active Drive II con marce ridotte. In questo caso, la velocità massima è di 203 km/h e l’accelerazione 0-100 km/h avviene in 8,7 secondi. Per questa versione, il consumo medio sul ciclo combinato di omologazione è di 6,1 litri/100 km, corrispondenti a emissioni di CO2 pari a 160 g/km.

 

Infine, per l’allestimento Longitude è disponibile una variante del 2.2 Multijet II da 185 CV (136 kW), in abbinamento alla trazione 4×4 Jeep Active Drive I e al cambio automatico a 9 marce. Così equipaggiata la Cherokee raggiunge una velocità massima di 201 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 8,8 secondi. Consumi ed emissioni sul ciclo combinato di omologazione sono rispettivamente pari a 5,7 litri/100 km e 150 g/km.

 

In dettaglio, la cilindrata del nuovo propulsore, di 2.184 cm3, è stata definita per raggiungere elevati standard in termini di potenza, erogazione della coppia ed efficienza nei consumi, in abbinamento con un sistema di trattamento dei gas di scarico ottimizzato. Quest’ultimo è composto da un “close couple DPF” con NSC (NOx storage catalyst) posizionato nel vano motore, che funziona in abbinamento alla gestione dell’EGR (sia ad alta, sia a bassa pressione). Il motore è conforme alla normativa antinquinamento Euro 6.

 

L’architettura del nuovo 4 cilindri 2.2 Multijet II prevede una specifica testata in alluminio bialbero a 16 valvole, progettata in funzione delle accresciute pressioni di esercizio del sistema common rail con Injection Rate Shaping, che lavora a 2.000 bar. Il disegno dei pistoni, delle bielle e dell’albero motore è ottimizzato nell’ottica del contenimento del peso.

 

La forma della camera di combustione e il rapporto di compressione ridotto garantiscono basse emissioni inquinanti di NOx ed elevate prestazioni, mentre gli inediti iniettori solenoide nebulizzano molto finemente il combustibile, con vantaggi evidenti sia sul fronte della silenziosità di funzionamento, sia su quello del contenimento dei consumi.

 

La sovralimentazione del propulsore è realizzata mediante un inedito turbocompressore a geometria variabile integrato nel collettore di scarico, una soluzione che riduce il peso del motore e migliora la funzionalità del sistema di trattamento dei gas di scarico. Tra gli altri contenuti che contribuiscono a incrementare l’efficienza del nuovo propulsore, sono da segnalare l’alternatore intelligente, la pompa dell’olio a cilindrata variabile e lo Start&Stop.

 

Naturalmente il nuovo 2.2 Multijet II è stato pensato fin dall’inizio per esaltare le leggendarie capacità dell’impiego off-road, tipiche di una vettura Jeep: il motore dispone di un sistema d’aspirazione protetto dall’ingresso dell’acqua e può affrontare una profondità di guado fino a 48 cm. La corretta circolazione di tutti i liquidi all’interno del propulsore (oli e combustibile) è assicurata anche sulle forti pendenze (con inclinazioni longitudinali fino al 60% e trasversali fino al 45%).