Il 2016 è l’anno dello sbarco sul mercato dell’erede di uno dei veicoli professionali di maggior successo degli ultimi due decenni. Sono trascorsi esattamente ventuno anni da quel 1995 che, per la prima volta, vide nascere nello stabilimento Sevel Nord di Valenciennes, in Francia, la prima unità del Fiat Scudo, frutto della partnership tra il costruttore torinese e il Gruppo PSA. Entro la primavera si saprà di più del suo successore, con il quale sarà definitivamente archiviata la collaborazione con il Gruppo PSA e, pare, anche la denominazione del modello, che lascerà il posto ad un nome tutto nuovo.
In questi ventuno anni Scudo è stato protagonista del lavoro di panettieri, falegnami, giardinieri, antennisti, professionisti dell’assistenza ma anche amanti delle escursioni all’aria aperta; e protagonista di spot indimenticabili, quale quello del 2007 con Michael Schumacher dal titolo “L’auto che lavora”, in cui il pilota si cimenta in missioni impegnative (riparare la tivu nel bel messo di una partita di calcio in un bar affollato di tifosi o accompagnare una squadra di ragazzi su uno Scudo Panorama), guidando il mezzo con estrema leggerezza nonostante la maxi portata (con tanto di trattorino rasaerba che esce dal portellone). Complici le numerose varianti via via sviluppate, dal Panorama nove posti (uno dei primi van pronti a essere guidati con patente B) a tutti gli allestimenti possibili, passo corto e passo lungo, furgone, vetrato, lastrato Maxi o con doppia cabina, e una scelta di motori azzeccata, Fiat Scudo è diventato sinonimo di convenienza economica senza sacrificare la brillantezza al volante.
Nel 2007 nasce la seconda generazione che, con una profonda rielaborazione estetica, soprattutto nel frontale, sale di grado per quanto riguarda la portata, che raggiunge i 1.200 kg, e il volume di carico, da 5 a 7 m3 a seconda delle varianti. Il nuovo Scudo va così a porsi in diretta concorrenza con numerosi modelli di furgoni di taglia media di altre Case costruttrici. Nel 2012 è stato sottoposto ai crash test dell’ente EuroNcap, totalizzando il punteggio complessivo di tre stelle; in particolare l’ente valutava una sicurezza per gli adulti pari al 59 per cento, protezioni bambini pari all’86 per cento, investimento pedoni 26 per cento e dispositivi di sicurezza 26 per cento. Quella prestigiosa valutazione faceva dunque di Fiat Scudo non più solo un furgone versatile, facile da guidare e manovrare e dalla grande capacità di carico, ma anche un veicolo ultra sicuro, per l’autista professionista così come per chi lo sceglieva per viaggi avventurosi, esplorativi.
In quegli anni Fiat Scudo riscuote significativi risultati di vendita e, nel 2013, parte la commercializzazione di Fiat Scudo MY 2013, modello rinnovato con l’obiettivo, raggiunto, di consolidare la propria posizione in un segmento (2P) che nel 2012 valeva il 25 per cento del mercato veicoli commerciali in Europa + EFTA, attraverso un aggiornamento stilistico, interno e esterno, e offerte su misura per i clienti Fiat Professional. Dopo tre anni e sull’onda di una forte ripresa del mercato, che in questa fase sta dando la volata proprio al settore dei veicoli commerciali leggeri, Fiat Professional si appresta a lanciare ora l’erede, puntando – a partire dal 2017 – a consolidare la sua posizione da leader nel segmento dei furgoni medi. Restiamo in attesa di saperne di più. E con noi – scommettiamo – tanti professionisti e famiglie che, in questi ventuno anni, sono diventati “aficionados” dello Scudo.