DS AUTOMOBILES, ALL’ORIGINE DELL’AVANGUARDIA: DEE SUL MEDITERRANEO.

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Alla sua apparizione, alla metà degli anni ’50, il filosofo Roland Barthes scrisse che la DS era “caduta manifestamente dal cielo”, che era “il nuovo Nautilus”, “un’astronave” più che un’automobile.

Difficile dargli torto: levigata, perfettamente aerodinamica, ispirata alle veloci creature marine, la DS era davvero una rivoluzione nel mondo delle automobili.

Oggi come allora l’iconica ammiraglia francese solca le strade d’Europa garantendo ai suoi occupanti una grande sicurezza ed un livello di comfort che resta un punto di riferimento assoluto, al punto che gli appassionati collezionisti percorrono spesso moltissimi chilometri per ritrovarsi assieme, alla scoperta di angoli più belli del nostro Paese: la strada per raggiungere la meta è parte dell’evento e viene spesso percorsa in più giorni, non è spostarsi da un punto all’altro, è viaggiare, ammirando dalle grandi vetrature che “hanno la lucentezza ostentata delle bolle di sapone”, per dirla ancora con Barthes, tutto ciò che circonda il veicolo ed i suoi passeggeri.

In quest’ottica non deve stupire che al “Dee Sul Mediterraneo 2019”, evento organizzato dall’IDéeSse Club (www.ideesse.it) tra il 6 e l’8 settembre in Abruzzo abbiano partecipato equipaggi provenienti da ogni regione d’Italia e persino dalla Svizzera, con berline, break, cabriolet e due straordinarie creazioni di Herni Chapron: una ID19 Le Croisette ed una DS19 Palm Beach.

L’itinerario, tra terra e mare, ha portato la carovana composta da una trentina di vetture alla scoperta dell’Abruzzo del sud, dei suoi vini, delle sue specialità gastronomiche, da Vasto, città di Diomede a San Salvo con la sua Giostra della Memoria, la cui visita, domenica mattina, ha concluso l’evento.

I colori, le linee esclusive, che si fondono con il panorama nell’armonia consentita dalle forme naturali, organiche, delle DS rendono spettacolare ogni raduno dedicato a questo modello, capace di far spalancare la bocca ai passanti, stupire le nuove generazioni che non le hanno viste ai tempi della loro produzione come chi allora c’era e ricorda. Allora è facile vedere bambini che corrono a sfiorare le carrozzerie lucenti e meno giovani che mimano, braccia tese, i movimenti delle proverbiali sospensioni, un coinvolgimento che raramente si verifica con altre vetture e che fa della DS un veicolo unico, anche in questo senso.

 

Foto allegate di Miranda Ukleba