KEITAROU HINOUE, DESIGNER LEXUS, PARLA DI ISPIRAZIONE E “AISHA”, L’AMORE GIAPPONESE PER LE AUTO

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Keitarou Hinoue è uno dei grandi giovani talenti del design Lexus. Si occupa di plasmare la forma e la funzione degli interni Lexus in modo da anticipare le esigenze e le preferenze dei clienti, mentre l’automotive e la mobilità entrano in una nuova entusiasmante era di elettrificazione e di guida autonoma.

Può far risalire il suo profondo interesse per il design automobilistico a quando da giovane ha visto per la prima volta il film d’avventura Ritorno al futuro in TV ed è rimasto “affascinato” dalla DeLorean che viaggiava nel tempo.

“Ho comprato un libro illustrato sull’opera di Giugiaro (l’uomo che ha creato le linee della DeLorean), sono venuto a conoscenza del design automobilistico e da lì ho deciso di farne la mia professione” ha detto.

Non passò molto tempo prima che si rendesse conto del lavoro che anche Lexus stava facendo: “Quando ero al liceo, intorno al 2006, ho letto della filosofia del design Lexus su una rivista e questo mi ha fatto venire voglia di diventare un designer Lexus.” Dopo aver lasciato la scuola ha studiato Product Design alla Kyoto City University, laureandosi nel 2012 e realizzando così la sua giovane ambizione, entrando a far parte della Toyota Motor Corporation.

Il suo obiettivo era e lavorare agli interni dei veicoli: “Poiché volevo creare materiali e oggetti che potessero essere toccati, sono diventato un designer d’interni. Ho lavorato al design dei componenti per l’ammiraglia LS, dal volante e i sedili al veicolo completo, dopo di che sono stato coinvolto in uno sviluppo più avanzato.”

Hinoue ha sviluppato ulteriormente le sue competenze nel 2019 con un master in Product Branding e Design presso la Domus Academy di Milano, conoscenze che adesso sta mettendo in pratica nello sviluppo di futuri progetti Lexus.

La sua ispirazione creativa attinge fortemente al mondo naturale: “Credo che ci sia un motivo fondamentale per cui troviamo belle certe forme, a prescindere che si tratti di natura, scienza o arte. Per me, è qualcosa che spesso deriva dal mondo naturale, sviluppato da cose che ho sperimentato o imparato quando ero bambino.”  ha aggiunto.

“Quando ero molto giovane, guardavo gli insetti e gli animali e ne disegnavo le sagome, ed è così che ho imparato a conoscere le forme prodotte dalla natura – forme che penso abbiano un fascino naturale per gli occhi e la sensibilità delle persone.”

Hinoue spiega che anche i film e i fumetti fanno la loro parte, ispirando il modo in cui sviluppa la composizione e le superfici degli spazi interni per incontrare tempi e gusti mutevoli.

L’anticipazione – sapere come soddisfare le esigenze di un cliente – è fondamentale per l’approccio estremamente preciso di Lexus, ma Hinoue non trova questo limitante. “Riflettere a fondo sul comportamento e sulle intenzioni dei clienti significa poter definire le funzioni necessarie. Poiché possiamo restringere il campo di progettazione, credo che la rapidità di sviluppo diventi effettivamente più veloce e più efficiente” ha detto.

“Piuttosto che pensare “voglio che sia usato in questo modo”, cerco di pensare “i clienti vorranno usarlo in questo modo” e anche di immaginare modi inaspettati in cui sarà usato.”

Hinoue riconosce l’importanza di una costante ricerca e valutazione del comportamento umano per tenere il passo con le tendenze sociali, in modo che i nuovi prodotti mantengano il senso di progresso.

La filosofia del design L-finesse è centrale nel lavoro dei designer Lexus: “Esprime il desiderio di elevare il design dell’auto al regno dell’arte, unendo tecnologie avanzate, desiderio di bellezza e artigianato takumi” ha detto Hinoue. “Anche se tutti i processi che applichiamo sono importanti, anticipando costantemente come si sentiranno i nostri clienti, ci sforziamo di creare nei nostri progetti cose che vanno oltre la forma.”

Alla domanda di scegliere quale sia il suo modello Lexus preferito basandosi sul design degli interni, Hinoue ha risposto la LS del 2018 per il suo abitacolo – la prima auto su cui ha lavorato come da neoassunto. “Essendo stato assegnato subito alla nuova ammiraglia LS, ero determinato a dare il massimo e i membri senior del team mi hanno insegnato molto su come svolgere il compito. Siamo stati in grado di utilizzare le consolidate tradizioni Lexus, combinandole con le idee dei membri più giovani del team, liberi dalla pratica comune, per proporre cose completamente nuove.”

Per il miglior design esterno del veicolo, la sua scelta è stata la berlina IS del 2017 “perché questa è stata la macchina che mi ha portato – quando ero studente delle superiori – a puntare a diventare un designer Lexus.”

Guardando al futuro, Hinoue vede la partnership in via di sviluppo tra auto e guidatore come fattore abilitante di nuove opportunità, un concetto espresso nel termine giapponese “aisha” (in Giappone, la gente a volte si riferisce alle proprie auto come “aisha” che significa “auto amata”).

“Sia l’automotive che la mobilità sono sull’orlo di un grande cambiamento, ma attraverso il suo approccio incentrato sull’uomo, Lexus vuole offrire stili di vita appaganti, applicando l’aisha per consentire la crescita reciproca dell’auto e del guidatore come partner nella vita.” ha precisato.

“In particolare, in termini di interni dei veicoli e con l’adozione diffusa di veicoli elettrificati, è possibile che il design diventi più semplice e la quantità di spazio utilizzabile all’interno di un’auto aumenterà. Questo è esattamente il motivo per cui credo che re-inventare gli spazi diventerà ancora più importante. Voglio considerare attentamente come le esigenze di ogni utente si stanno diversificando, in modo da poter perseguire uno sviluppo che ci permetta di offrire i migliori spazi rinnovati e le migliori esperienze possibili”.

“Quando tutto diventa elettrificato e autonomo, il modo in cui un’auto viene pensata cambia, con gli interni che diventano molto più semplici e ordinati. Credo che il grado di libertà del design aumenterà – non sarebbe quindi possibile avere forme interne che si adattino alle singole persone? Personalmente, questo è quello che spero.”