Il WLTP 3.0 secondo Audi

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Con l’inizio del 2021, Audi ha adeguato pressoché l’intera gamma alla recente e stringente normativa antinquinamento Euro 6 d-ISC-FCM (WLTP 3.0). All’abbattimento del 90% degli ossidi di azoto e delle polveri sottili contribuiscono soprattutto il sistema twin dosing a doppia iniezione d’urea per i propulsori TDI e il filtro antiparticolato per i motori a benzina TFSI.

 

Nonostante la pandemia da Coronavirus e le inevitabili contrazioni negli orari di lavoro e nella capacità produttiva delle fabbriche, Audi ha adeguato pressoché l’intera gamma in funzione dei valori limite previsti dalla normativa antinquinamento Euro 6 d-ISC-FCM (WLTP 3.0). Un risultato cui ha contribuito l’ottimale sfruttamento dei banchi prova presso i siti tedeschi di Ingolstadt e Neckarsulm. Ad oggi, i “modelli” omologati in base alle nuove disposizioni sono 193 e le poche versioni rimanenti seguiranno nei primi mesi dell’anno. Il passaggio allo standard WLTP 3.0 non ha portato alcuna cancellazione all’interno del portfolio prodotti.

 

Audi A4 e Audi A5: omologate 58 combinazioni di motore e trasmissione

Le autorità preposte all’omologazione dei veicoli identificano con il termine “modello” ogni combinazione di motore e trasmissione – intesa come cambio e sistema di trazione – dedicata a una determinata configurazione di carrozzeria. Le famiglie Audi A4 e Audi A5, ad esempio, prevedono complessivamente 58 combinazioni di motore e trasmissione.

 

La normativa sui gas di scarico Euro 6 è in vigore per i veicoli nuovi sin dal 2015. A partire da tale data, le vetture devono rispettare i seguenti limiti per gli ossidi di azoto: 80 milligrammi per chilometro per i motori Diesel e 60 milligrammi per chilometro nel caso dei benzina. Attraverso ogni step successivo, l’Unione Europea ha reso più severi gli standard concernenti le procedure e i cicli di rilevamento. La certificazione Euro 6d-ISC-FCM, in vigore dal 1 gennaio 2021 per tutti i veicoli nuovi, integra in modo più stringente rispetto allo stadio precedente le Real Driving Emissions (RDE), vale a dire le emissioni nella marcia effettiva su strada anziché al banco prova.

Oggi, infatti, i veicoli devono rispettare i valori limite anche nell’ambito dei test RDE, pur con minime tolleranze. In aggiunta, la normativa Euro 6d prescrive la presenza a bordo delle vetture di un inedito sistema per il monitoraggio dei consumi.

 

Audi responsabile dello sviluppo dei motori V6 TDI all’interno del Gruppo Volkswagen

Audi può contare su emissioni inferiori ai limiti previsti dalla più recente normativa antinquinamento. Quanto ai modelli Diesel, la tecnologia twin-dosing – a doppia iniezione d’urea – si è dimostrata decisiva tanto per i propulsori a quattro cilindri quanto per i 6 cilindri a V. Una soluzione dedicata inizialmente ai motori V6 TDI di nuova generazione, del cui sviluppo Audi è responsabile all’interno del Gruppo Volkswagen, e progressivamente estesa, nel corso del 2020, ai quadricilindrici appannaggio delle famiglie Audi A3, Audi A4, Audi A5, Audi A6, Audi A7 Sportback e Audi Q5.

 

Quanto alle unità a benzina, l’attenzione si è concentrata sull’abbattimento delle polveri sottili e del particolato generati soprattutto nelle fasi di avviamento a freddo. Audi, a tal proposito, sin dal 2018 dota i modelli TFSI di uno specifico filtro antiparticolato, di dimensioni particolarmente generose, in grado di ridurre le emissioni sino al 90%.