In occasione dell’audizione presso le Commissioni Parlamentari di Camera e Senato sul PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), Assogasmetano aveva posto l’attenzione su vari temi, tra i quali molto importante era ritenuto il sostegno alla filiera produttiva e distributiva del biometano attraverso la conferma e l’incremento della politica incentivante, anche estendendone gli attuali limiti temporali. Il lavoro di sensibilizzazione sull’importanza del biometano condotto da Assogasmetano ha avuto successo. Infatti, anche a seguito degli interventi di Assogasmetano, il testo del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che il Governo ha da poco trasmesso al Parlamento, ha confermato la grande importanza di questo biocarburante avanzato in tema di energie rinnovabili utili alla transizione ecologica. “Siamo molto soddisfatti del riconoscimento dell’importanza del biometano, che abbiamo sempre fortemente sostenuto. Nel corso delle nostre audizioni presso le Commissioni Parlamentari di Camera e Senato abbiamo sottolineato le sue valenze sotto il profilo ambientale, energetico e strategico per il nostro Paese”, dichiara l’ing. Flavio Merigo, presidente di Assogasmetano. “Continueremo a batterci nelle sedi più opportune perché anche al Gnl e Bio-Gnl venga riconosciuta adeguata importanza, e in particolare perché sia previsto un supporto allo sviluppo di infrastrutture per il bunkeraggio e alla realizzazione di piccoli impianti di liquefazione, supporto che era previsto nella versione iniziale del testo ma che inspiegabilmente in quella approvata dal Consiglio dei Ministri non è stato confermato”. Di seguito uno stralcio del testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza trasmesso da Governo al Parlamento. Investimento 1.4: Sviluppo biometano Lo sviluppo del biometano, ottenuto massimizzando il recupero energetico dei residui organici, è strategico per il potenziamento di un’economia circolare basata sul riutilizzo ed è un elemento rilevante per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione europei. Se veicolato nella rete gas, il biometano può contribuire al raggiungimento dei target al 2030 con un risparmio complessivo di gas a effetto serra rispetto al ciclo vita del metano fossile tra l’80 e l’85%. La linea di investimento si pone l’obiettivo di: i) riconvertire e migliorare l’efficienza degli impianti biogas agricoli esistenti verso la produzione totale o parziale di biometano da utilizzare sia nel settore del riscaldamento e raffrescamento industriale e residenziale sia nei settori terziario e dei trasporti; ii) supportare la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano (attraverso un contributo del 40% dell’investimento), sempre con le stesse destinazioni; iii) promuovere la diffusione di pratiche ecologiche nella fase di produzione del biogas (siti di lavorazione minima del suolo, sistemi innovativi a basse emissioni per la distribuzione del digestato) per ridurre l’uso di fertilizzanti sintetici e aumentare l’approvvigionamento di materia organica nei suoli, e creare poli consortili per il trattamento centralizzato di digestati ed effluenti con produzione di fertilizzanti di origine organica; iv) promuovere la sostituzione di veicoli meccanici obsoleti e a bassa efficienza con veicoli alimentati a metano/biometano; v) migliorare l’efficienza in termini di utilizzo di calore e riduzione delle emissioni di impianti agricoli di piccola scala esistenti per i quali non è possibile accedere alle misure di riconversione. Attraverso questo intervento sarà possibile incrementare la potenza di biometano da riconversione da destinare al greening della rete gas pari a circa 2,3-2,5 miliardi di metri cubi.
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