Audi è il primo costruttore al mondo a prendere parte in veste ufficiale alla Dakar con un innovativo prototipo elettrico con range extender. La Casa dei quattro anelli è pioniere della rivoluzione energetica nei rally raid. Audi Sport affiderà la vettura a tre equipaggi illustri, in grado di garantire eccezionali performance velocistiche, tattica ed esperienza.
Mattias Ekström/Emil Bergkvist (Svezia), Stéphane Peterhansel/Edouard Boulanger (Francia) e Carlos Sainz/Lucas Cruz (Spagna) saranno gli equipaggi ufficiali Audi per la Dakar, il rally raid più impegnativo al mondo, in calendario dal 2 al 14 gennaio 2022.
“Non è esagerato parlare di un ‘dream team’”, afferma Julius Seebach, Amministratore Delegato di Audi Sport GmbH e Responsabile delle attività sportive internazionali del Brand. “Stéphane è il pilota più vittorioso di sempre alla Dakar. Carlos ha ottenuto tre successi assoluti ed è un campione del mondo rally. Quanto a Mattias, in passato abbiamo celebrato insieme innumerevoli vittorie Audi. È uno dei piloti più versatili al mondo. Oltre a performance velocistiche straordinarie, ciascuno di loro apporterà competenze e motivazioni al nostro team. E lo stesso vale per i navigatori, che giocheranno un ruolo cruciale durante la competizione”.
“Da sempre, piloti e navigatori fanno la differenza alla Dakar”, sostiene Andreas Roos, Project Manager Dakar di Audi Sport. “Poter contare su tre equipaggi di livello assoluto è tanto rassicurante quanto galvanizzante. Ora dobbiamo completare lo sviluppo della nostra innovativa race car e dare il via a alla ‘rivoluzione energetica’ nei rally raid”.
“Durante la Dakar, il lavoro di squadra e l’affidabilità sono cruciali”, afferma Sven Quandt, patron del team Q Motorsport GmbH che cura lo sviluppo e la gestione del prototipo elettrico dei quattro anelli in collaborazione con Audi Sport. “Per vincere sono necessari un team unito, un’auto che resista a ogni genere di sollecitazione ed equipaggi tanto veloci quanto in grado di ragionare. Non è possibile guidare costantemente al limite. È piuttosto necessario seguire una strategia solida e attaccare quando le condizioni sono favorevoli. I nostri piloti hanno tutte le doti necessarie: sono razionali, veloci e in grado di ‘leggere’ la competizione come nessun altro”.
Mattias Ekström (42 anni) ha vissuto quasi tutta la propria carriera sotto l’egida dei quattro anelli, in particolare nel DTM (Campionato Turismo Tedesco), dove ha vinto il titolo due volte con Audi (nel 2004 e nel 2007). Lo svedese ha rimarcato la propria versatilità conquistando il Campionato del Mondo Rallycross nel 2016 e molteplici prove speciali del Campionato del Mondo Rally, partecipando inoltre ad alcune competizioni NASCAR e alla Supercars australiana. Nel 2021 ha fatto il proprio debutto alla Dakar e gareggia per CUPRA nella nuova serie per vetture fuoristrada elettriche Extreme E.
“La Dakar sarà una delle avventure più emozionanti della mia vita”, afferma Ekström. “Portare avanti questo progetto insieme alla squadra con la quale ho conquistato i successi più importanti della mia carriera è fantastico. Anche se quest’anno compio 43 anni, mi sento un ragazzino nei confronti di Carlos e Stéphane. Nei rally raid, l’esperienza è determinante e io ho ancora molto da imparare. Non vedo l’ora!”. Il copilota di Mattias Ekström, lo svedese Emil Bergkvist (26 anni), ha anch’esso un passato da pilota. “Sono nato nella stessa regione di Mattias. È sempre stato un idolo per me. Quando ho smesso di guidare, l’ho chiamato e mi sono proposto come navigatore. È un onore essere al suo fianco e fare parte del progetto Audi”.
Stéphane Peterhansel (55 anni) è “Mister Dakar”: una leggenda vivente nel mondo dei rally raid. Il francese ha vinto la Dakar 14 volte, sei delle quali in moto e otto in auto. “Amo la natura e i bei paesaggi”, dice ridendo Peterhansel. “La Dakar è una delle ultime, vere, avventure off road e mai come ora si trova in procinto di cambiare radicalmente. Il futuro è elettrico. Tra dieci anni, tutti schiereranno al via auto elettriche. La Dakar è un banco di prova estremo per ogni tecnologia. E noi vogliamo essere la prima squadra a vincere il rally raid più duro al mondo adottando la propulsione elettrica. Non vedo l’ora di affrontare la sfida con Audi”.
“Ci troviamo agli albori di una nuova era. Tutto il mondo si sta orientando alla mobilità elettrica e il Motorsport deve uniformarsi”, afferma Edouard Boulanger (42 anni), navigatore di Peterhansel. “Audi può contare su di un know-how eccezionale maturato a Le Mans e in Formula E. Oltretutto, la storia ha dimostrato che quando la Casa dei quattro anelli si schiera ufficialmente, lotta sempre per il successo”.
Carlos Sainz (59 anni), soprannominato “El Matador”, è anch’esso una leggenda vivente del Motorsport. Lo spagnolo, due volte campione del mondo rally (1990 e 1992), ha già conquistato tre vittorie assolute alla Dakar: nel 2010, 2018 e nel 2020, prima edizione in Arabia Saudita. “A 59 anni, ho ancora ‘fame’ di successi, altrimenti non avrei accettato questa nuova sfida”, afferma Sainz. “Sin da bambino, il mio sogno era diventare un pilota di rally. Da allora, la mia passione è restata immutata”.
Il marchio Audi ha sempre rappresentato qualcosa di molto speciale per “El Matador”. “L’Audi quattro ha rivoluzionato i rally”, dice Sainz. “Ora stiamo scrivendo un capitolo simile nella storia della Dakar. Gli ingegneri, in questo contesto, hanno maggiore libertà rispetto ad altre serie sportive. Cercherò di contribuire al loro lavoro con la mia esperienza. La Dakar costituisce la sfida definitiva per un powertrain elettrico. Non vedo l’ora di testare l’auto per la prima volta, perché quanto ho visto finora trasmette massima fiducia”.
Sainz dividerà l’abitacolo con Lucas Cruz (46 anni), da oltre un ventennio attivo nei rally raid. “Ho partecipato alla Dakar con diversi piloti prima che Carlos mi chiedesse di collaborare, in Volkswagen, nel 2009. Un anno dopo, abbiamo vinto la Dakar per la prima volta”.
“Carlos è il pilota professionista per eccellenza”, continua Cruz. “Ha un solo obiettivo: vincere. Ed esige che tutti siano concentrati quanto lui: meccanici, ingegneri, navigatore. Tanta grinta è ulteriormente amplificata dalla sfida tecnica di portare un prototipo elettrico alla Dakar. Audi osa là dove nessuno, prima d’ora, si era mai spinto. Siamo già nel futuro”.