Nello scorso mese di maggio in Europa le immatricolazioni di auto nuove sono ammontate a 1.083.795 unità, in calo del 25% rispetto a maggio 2019. Nonostante l’aumento su maggio 2020 sia del 73,7%, rispetto al livello pre-pandemia sono state perse 360.378 vetture. I dati dei 31 paesi europei (UE+UK+EFTA) mostrano lo stesso calo percentuale di un quarto del volume totale anche nel cumulato dei primi cinque mesi dell’anno: con 5.204.398 immatricolazioni, la perdita rispetto a 6.936.184 del periodo gennaio-maggio 2019 è di 1.731.786 auto (-25%).
Nella classifica dei maggiori mercati dell’area, l’Italia (142.730 immatricolazioni a maggio) perde una posizione e scende al terzo posto, dopo Germania (230.635) e Regno Unito (156.737), a causa del graduale esaurimento degli incentivi della fascia 61/135 g/Km, la più pesante in termini statistici.
Il nostro mercato è, infatti, ancora indietro nella diffusione di auto elettriche “alla spina”: la categoria di vetture BEV e PHEV, anche se in salita al 9% in maggio rispetto al 7,9% del mese precedente, è molto indietro rispetto alla media del 17,3% degli altri quattro maggiori mercati europei.
Nel comparto delle ibride invece l’Italia mantiene ancora il primo posto, ma la quota percentuale è in discesa al 28% rispetto al 28,7% del mese precedente, mentre gli altri paesi accorciano la distanza salendo dal 19,4% al 20,1%.
“Il rallentamento dell’Italia rispetto ai major markets europei, sia nel numero complessivo delle immatricolazioni sia nella quota delle auto ibride (HEV) – commenta Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE – è indice dell’esaurirsi degli incentivi della fascia 61-135 g/Km, il cui ruolo è stato determinante per il rinnovo del parco circolante, fra i più vecchi d’Europa”.
“Grazie anche agli incentivi a questa fascia di vetture – aggiunge Cardinali – nel primo trimestre dell’anno il nostro Paese ha ridotto di 11,3 g/Km le emissioni di CO2 sulle nuove immatricolazioni, un successo che per il 70% è da attribuire proprio alle auto della fascia 61-135 g/Km, che oltretutto hanno sostituito altrettante vetture obsolete”.
Riferendosi all’accordo sul clima deciso dal Consiglio dell’UE nei mesi scorsi, Andrea Cardinali ha quindi ricordato: “Se si vuole raggiungere l’obiettivo di riduzione del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030, l’Italia non può prescindere dalla proroga dell’Ecobonus fino al 2026, necessaria per sostenere la domanda di veicoli nuovi durante la transizione energetica e ridurre l’impatto sull’ambiente”.
Francia – A maggio 141.040 immatricolazioni (-27,3% sul 2019)
Nel quinto mese dell’anno la Francia registra 141.040 nuove autovetture (-27,3% nel confronto con il 2019), e archivia nel cumulato 723.257 unità (-22,7% rispetto allo stesso periodo di due anni fa). A maggio le emissioni medie di CO2 si attestano a 109,8 g/Km, in netto calo se comparate con il dato dello stesso mese 2020 (125,9 g/Km). Nel mese di maggio, corrono le ibride con 23.335 immatricolazioni (al 16,6% di quota), e BEV e PHEV registrano rispettivamente l’8,2% e il 9,1% di quota. Nei primi cinque mesi dell’anno prosegue il calo delle alimentazioni tradizionali, con il benzina al 43,2% di quota e il diesel al 23,7% di share, mentre crescono le elettriche e plug-in (al 7,1% e 7,6% del totale) e soprattutto le ibride che conquistano il 23% di share. Nel cumulato, rimangono sostanzialmente stabili tutti i segmenti di vendita: si fermano le piccole al 58% di quota; stabili rispettivamente al 24% e al 12% di rappresentatività le medie inferiori e le medie superiori, così come le superiori e lusso, al 6% di share.
Germania – Nel quinto mese dell’anno corrono BEV e PHEV al 23,4% di share
Secondo i dati diffusi dalla KBA, a maggio la Germania archivia 230.635 autovetture (+37,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, ma -30,7% nel confronto con il 2019) e 1.116.737 nel cumulato (-26,7% sul 2019). Nel quinto mese dell’anno le persone giuridiche registrano il 66,3% di rappresentatività con 152.879 unità, mentre le persone fisiche raggiungono il 33,7% di quota (77.666 immatricolazioni). Sul fronte delle emissioni medie di CO2, nel mese il valore raggiunto è di 125 g/Km. Sul versante delle alimentazioni, a maggio perdono terreno il benzina e il diesel, che si fermano rispettivamente a 37,7% di share e 22,3% di rappresentatività, mentre prosegue la corsa di BEV (26.786 immatricolazioni) e PHEV (27.222 unità) che raggiugono una quota combinata pari al 23,4% (11,6% BEV e 11,8% PHEV).
Regno Unito – Immatricolazioni a -14,7% sul 2019 e -13,2% nel confronto con gli ultimi 10 anni
Il comparto automobilistico del Regno Unito, secondo i dati della SMMT, nel mese di maggio registra 156.737 immatricolazioni, in calo del 14,7% rispetto allo stesso mese del 2019 e del 13,2% nel confronto con la media di maggio negli ultimi 10 anni. Nei primi cinque mesi dell’anno le registrazioni totali si attestano a 723.845 unità, e le previsioni indicano circa 1,86 milioni di immatricolazioni per l’intero 2021, comunque in flessione del 29,1% rispetto alla media dei 10 anni. Per quanto riguarda i canali di vendita, a maggio le flotte conquistano il 50,7% di quota con 79.435 registrazioni, mentre i privati si attestano il 47,1% di share con 73.865 unità; le società invece, immatricolano 3.437 nuove autovetture. Sul fronte delle alimentazioni, cala il benzina che si arresta a 48,4% di quota di mercato, mentre il diesel rimane stabile a 9,9% di share; prosegue al contrario l’ascesa delle BEV, all’ 8,4% di quota con 13.120 immatricolazioni, delle PHEV che nel mese di maggio conquistano il 6,3% di share e delle ibride che salgono al 27,1%.
Spagna – Le immatricolazioni di maggio (-24%) “moderano” il calo delle vendite nei 5 mesi
Nel mese di maggio in Spagna i dati sulle vendite del settore automotive non hanno ancora raggiunto i livelli pre-pandemia né sul mese, con 95.403 unità archiviate (-24% rispetto allo stesso periodo del 2019), né sul cumulato, che registra un calo del 36% a 360.057 immatricolazioni. Focalizzandosi sui canali di vendita, la fine dello stato di emergenza sanitaria e la ripresa della mobilità tra regioni hanno “facilitato” il noleggio, che registra un calo dell’8,7% con 31.100 unità immatricolate. Al contrario nel mese, le società perdono il 39% rispetto a maggio 2019 archiviando 33.234 autovetture. A maggio le emissioni medie di CO2 si attestano a 125,7 g/Km, il 7% in meno nel confronto con lo stesso periodo dello scorso anno. Per quanto riguarda le alimentazioni, a fronte del calo di benzina e diesel (rispettivamente al 49,1% e 20,2% di share), nel mese BEV e PHEV conquistano una quota di mercato combinata pari al 6,6% (grazie al 4,7% delle PHEV), le ibride si portano al 23,4% del totale.