Nissan presenta il programma “Nissan Brain to Performance” per migliorare le prestazioni dei piloti

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Le Mans Shooting Day from November 18 to 19 February in Le Mans, France - Photo Germain Hazard / Royal Spark

Nissan Motor Co., Ltd. ha presentato un innovativo programma incentrato sulla ricerca, la formazione e lo sviluppo delle funzioni cerebrali e dell’anatomia per i piloti di Formula E Sebastien Buemi e Oliver Rowland.

Denominato “Nissan Brain to Performance”, il programma impiega immagini e analisi avanzate del cervello per stabilire le peculiarità anatomiche dei piloti professionisti con l’obiettivo di ideare un percorso di formazione e allenamento personalizzato e ottimizzato per migliorare l’anatomia e le funzioni cerebrali legate alla guida e alle gare.

“Con questo programma intendiamo studiare le funzioni cerebrali dei piloti come nessun altro ha mai fatto prima e spingerci oltre i limiti delle performance sui circuiti di Formula E,” ha dichiarato Tommaso Volpe, Nissan Global Motorsports Director. “Cosa accadrebbe se un’analisi e un allenamento avanzato delle funzioni cerebrali riuscissero a migliorare le prestazioni dei nostri piloti? In Formula E ogni decimo di secondo conta: ecco perché vogliamo scoprire come il team di ricerca di Nissan riuscirà a ottimizzare ulteriormente le già eccellenti funzioni cerebrali di Seb e Oli.”

Il programma sarà coordinato dal Dott. Lucian Gheorghe, luminare nel campo dell’analisi e del brain training e punto di riferimento nella ricerca di Nissan su come consolidare il legame fra veicoli e conducenti.

Come ha spiegato Gheorghe: “Il nostro cervello è incredibilmente potente. Noi non ce ne accorgiamo, ma per ogni secondo trascorso alla guida di un’auto, il cervello svolge innumerevoli funzioni essenziali. I piloti Nissan di Formula E hanno formazione ed esperienza approfondite che consentono di assolvere tali funzioni anche in condizioni di forte pressione e alta velocità, sfidando sempre il cronometro. Con il programma “Nissan Brain to Performance” cercheremo di studiare a fondo l’attività elettrica dei loro cervelli, ovvero gli impulsi responsabili delle prestazioni. L’intenzione è migliorarne ulteriormente le performance allenando il cervello in maniera mirata. In futuro, la nostra rivoluzionaria ricerca potrebbe contribuire a ottimizzare le capacità di guida di qualunque conducente e incentivare lo sviluppo dei nostri veicoli elettrici.”

La prima fase del programma consta di analisi e test dettagliati sulle funzioni cerebrali dei piloti di Formula E, confrontate con un gruppo di controllo di piloti “medi” non professionisti. Tutti i partecipanti dovranno eseguire una serie di attività su simulatori di guida all’avanguardia, durante le quali si provvederà alla registrazione e al monitoraggio delle loro funzioni cerebrali. In base ai risultati, verrà poi sviluppato un programma di formazione e allenamento mirato per il singolo pilota, che includerà la stimolazione cerebrale elettrica per migliorarne le prestazioni in pista.

Obiettivi principali della ricerca

1. Capire come le funzioni cerebrali e l’anatomia dei piloti Nissan di Formula E differiscono rispetto ai piloti medi:

– definendo una gamma di attività cerebrali del pilota, il programma fornirà una chiara comprensione dell’impatto della stimolazione elettrica del cervello.

2. Valutare se, utilizzando la stimolazione cerebrale elettrica, è possibile sollecitare il cervello di un pilota professionista per migliorarne le prestazioni in pista:

– una volta compreso il funzionamento del cervello, sarà possibile avviare, monitorare e registrare i risultati di un programma di training personalizzato per ciascun pilota.

3. Valutare se è possibile ricorrere al brain training con un’interfaccia computerizzata per migliorare le capacità di guida generali, con l’obiettivo a lungo termine di incentivare e ottimizzare lo sviluppo dei futuri veicoli elettrici Nissan, con un’attenzione al raggiungimento dei massimi livelli di concentrazione e piacere di guida:

– formulando raccomandazioni sulla natura intuitiva dello sviluppo dei futuri veicoli elettrici attraverso una migliore conoscenza della bio-elettricità per ottimizzare ulteriormente l’esperienza di guida.