A RÉTROMOBILE DS AUTOMOBILES CELEBRA IL COMPLEANNO DELLA SM

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Sua Maestà SM compie cinquant’anni. La SM, affascinante e magnifica, è un esempio importante di collaborazione tra costruttori simbolo, francesi e italiani. Nel 1970 ha portato l’avanguardia a livelli mai visti, conquistando un posto di rilievo nella Storia dell’industria e nel cuore degli appassionati di automobili. Al Salone Rétromobile 2020, DS Automobiles e DS Héritage celebrano questa ineguagliabile opera, connubio di raffinatezza e tecnologia, con tre SM esposte al fianco di DS X E-TENSE, erede di questa audace avventura e di questi valori.

 

Lo spirito di avant-garde di DS e SM all’origine di DS Automobiles

Quando viene lanciato il progetto S negli anni ’60, la DS è già un mito. L’obiettivo è applicare le innovazioni tecnologiche e l’immagine della DS a un veicolo sportivo, che ne erediti le caratteristiche. Jacques Né, l’ingegnere incaricato del progetto, punta inizialmente alla 24 Ore di Le Mans, ma il Direttore Generale Pierre Bercot sposta rapidamente l’obiettivo verso un’auto di prestigio, da posizionare più in alto rispetto alla DS, da tenere comunque sempre in produzione.

In fase di sviluppo la condivisione dei componenti si rivela essenziale. La nuova creazione deve poggiare sul telaio di una DS ed essere assemblata nelle stesse linee di Quai de Javel, a Parigi.

Sotto la direzione di Robert Opron, un team guidato da Jean Giret e Jacques Charreton riesce a completare il progetto di quella che sarà la SM. Il modellino in scala 1:1 è prodotto nelle officine di Rue du Théâtre. L’arrivo di Maserati nel team Citroën apre nuove prospettive e un’azienda italiana lancia lo studio di un piccolo V6 moderno…

La SM, presentata al Salone di Ginevra 1970, si presenta come la degna erede della DS. La Gran Turismo moltiplica i plus: linea fluida e aggressiva, telaio posato sulla famosa sospensione idraulica, abitacolo futurista dai quadranti ovoidali e un V6 Maserati. Il DNA di DS portato alla massima potenza.

Sotto il lungo cofano il V6 a 90° propone due alberi a camme in testa per ogni fila di cilindri. La cilindrata è inizialmente limitata a 2.670 cm3 per rientrare nei valori penalizzanti previsti in Francia sopra i 16 cavalli fiscali. Il blocco motore in lega, particolarmente compatto (31 centimetri di lunghezza) e molto leggero (140 chilogrammi), è inizialmente alimentato da tre carburatori Weber a doppio corpo per una potenza di 170 cavalli a 5.500 giri/minuto, prima di arrivare a un’iniezione elettronica sviluppata con Bosch per portare la potenza a 178 cavalli, migliorando la fluidità di utilizzo.

La SM ripropone la centralina idraulica, protagonista del successo della DS. Il liquido verde LHM alimenta e assiste qualcuna delle funzioni principali: sospensione, freni (comandati da un pedale a forma di fungo), sterzo e regolazione verticale dei fari. Lo studio del collegamento al suolo è particolarmente studiato in modo che la SM abbia la trazione più rapida del mondo con un assale anteriore a tirante, differenza notevole rispetto a DS.

L’innovazione come motore

Lo sterzo chiamato DIRAVI (per DIrection à RAppel asserVI) è una delle grandi innovazioni della SM, e ha la particolarità di diventare più rigido con l’aumentare della velocità, grazie a un regolatore idraulico montato all’estremità del cambio. Questo sterzo si rivela particolarmente leggero e diretto in città, e più stabile ad alta velocità.

Alla correzione automatica dei fari si aggiunge una nuova dimensione. Come la DS, la SM utilizza due proiettori esterni girevoli a lunga portata. Sui sei fari allo iodio, progettati da Cibié dietro un vetro Saint-Gobain, vengono collocate delle piastrine che permettono di regolare automaticamente l’altezza in funzione dell’assetto dell’auto.

Lo stampaggio e la lavorazione della carrozzeria avvengono nella fabbrica di Chausson di Gennevilliers. I componenti vengono poi trasportati su camion a Quai de Javel per il montaggio finale sulle stesse linee di DS.

Cinquant’anni dopo, la SM è ancora un simbolo. Il comfort e la tenuta di strada la rendono un’auto molto attuale. Le linee, interne ed esterne, sono all’avanguardia, con il pedale a forma di fungo, caratteristici anche i rumori di funzionamento del sistema idraulico e lo sterzo ad assistenza variabile. E nonostante una credenza popolare attribuisca la fine della commercializzazione al brusco rialzo del prezzo della benzina causato dalla crisi petrolifera, la SM rimane una delle GT più efficienti dell’epoca. DS Automobiles nasce con lo stesso spirito: portare l’innovazione, la raffinatezza e le tecnologie avanzate nelle sue creazioni contemporanee.

Georges Pompidou, Presidente della Repubblica francese al momento del lancio, ma anche Léonid Brejnev, lo Scià di Persia, Haïlé Sélassié, Burt Reynolds, John Williams, Johan Cruyff, Bernard Pivot, Line Renaud o Jay Leno hanno avuto o posseggono ancora una SM. E Daniel Craig confessa che è l’auto dei suoi sogni da sempre…

Rétromobile, appuntamento annuale degli appassionati d’auto, occupa anche quest’anno una superficie di 72.000 m² a Paris Expo, Porte de Versailles. Il Salone sarà aperto al pubblico da mercoledì 5 a domenica 9 febbraio, dalle 10.00 alle 19.00 (aperture serali mercoledì e venerdì fino alle 22. 00).

 

 

Forse non sapete che….

Ÿ  Il primo progetto « S » di Jacques Né era destinato a un veicolo che potesse gareggiare nella 24 Ore di Le Mans.

Ÿ  La SM, primo nuovo modello dell’era di Robert Opron, dopo la scomparsa di Flaminio Bertoni, è anche l’ultima creazione di Rue du Théâtre a Parigi, prima dello spostamento del centro stile a Vélizy.

Ÿ  Il costo di commercializzazione della SM nel giugno del 1979 era di 46.000 FF (46.400 euro). Nell’aprile 1975 la SM a Iniezione era venduta a 84.000 FF (54. 000 euro).

Ÿ  La tinta Bruno scarabeo è stata la più venduta, insieme a Foglia dorata e Sabbia metallizzata all’inizio della carriera della SM.

Ÿ  Sono stati prodotti 12.920 esemplari, pressoché tutti nella fabbrica di Quai de Javel a Parigi, tra il 1970 e il 1975.              103 esemplari sono stati assemblati presso  Ligier ad Abrest (Auvergne-Rhône-Alpes) nel 1974 e 1975.

Ÿ  La Carrozzeria Henri Chapron ha costruito sette esemplari Mylord (cabriolet), due esemplari Elysée (cabriolet destinato alle cerimonie ufficiali) e sette esemplari di Opéra (quattro porte). Heuliez ha progettato due SM Espace.

 

DS Automobiles a Rétromobile 2020

A Rétromobile 2020 saranno esposte tre SM e una DS Cabriolet, insieme a DS X E-TENSE, concept che interpreta l’auto dei sogni del 2035 secondo DS Automobiles.

Questi i modelli esposti:

Una SM con Carburatore del 1971
Una SM a Iniezione del 1972
Una SM Espace del 1971, by Heuliez
Una DS Cabriolet, lanciata esattamente 60 anni fa

E DS X E-TENSE

Con DS X E-TENSE, DS Automobiles mostra la sua interpretazione dell’unione di raffinatezza e tecnologia, risposta appassionante e appassionata, dal design leggero come una piuma, silenziosa come un soffio d’aria, per prestazioni straordinarie. Questa auto da sogno ha una forma asimmetrica a tre posti, in un abbinamento unico di due veicoli, che permette di scegliere la propria modalità di guida.

La carrozzeria sfrutta le nuove tecnologie; le griglie del frontale sono studiate per adattarsi alle condizioni della strada. L’intensità luminosa, con le bande luminose DS LIGHT VEIL, e le capacità di raffreddamento soddisfano le esigenze degli occupanti, del veicolo e dell’ambiente.

La motorizzazione 100 % elettrica garantisce una reattività unica. La sua posizione anteriore permette di sfruttare al massimo il collegamento al suolo studiato da DS Performance, l’equipe tecnica campione di Formula E. Il telaio in carbonio poggia su molle e barre di torsione dalle caratteristiche innovative. La motricità, l’aderenza e la decelerazione sono gestite da un gruppo meccanico ed elettronico, per prestazioni ottimali su qualunque fondo.

La porta per entrare nel cockpit si apre ad ala d’uccello, ed è in carbonio e pelle intrecciati. Lo sguardo va a un ampio sedile piramidale, che si adatta alla morfologia del conducente, come il sedile di una monoposto. Davanti al pilota, il volante, elemento emblematico della passione automobilistica, è composto da pelle, legno e metallo. La pelle anilina bicolore abbina il blu Millenium al blu marine. Il punto perla, sempre caro a DS Automobiles, è ancora presente. Questi dettagli potenziano le sensazioni di guida del pilota nel cockpit, e danno una scarica di adrenalina ancora prima di partire.

Sul lato destro l’ambiente si trasforma. Il conducente diventa passeggero, solo o accompagnato, ed entra nel cocoon con una porta ad ala di farfalla. L’asimmetria consente nuovi volumi, sotto una capsula in vetro trasparente. Il passeggero si accomoda in un involucro sensuale, su un sedile che si sviluppa ad ala d’uccello, ventilato e con funzione massaggio, e con una stola di piume nella parte superiore. L’esperienza di guida autonoma è fuori dal comune. Oltre al tatto viene sollecitato anche l’udito. Lo spazio superiore è una bolla acustica immersiva destinata al piacere dell’ascolto firmato FOCAL. La plancia si reinventa e diventa una sorgente di flussi musicali, bande sonore regolate in tempo reale che seguono l’ascoltatore adattandosi a ognuno dei suoi movimenti.