AFFIDABILITA’ AUTO: INDAGINE ALTROCONSUMO PREMIA LE GIAPPONESI, ITALIANE IN CODA

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Italiani e automobili: un rapporto fatto di gioie e “dolori” tra guasti, acquisto di ricambi e corse dal meccanico. Per scattare una fotografia di quali siano le marche più affidabili e che danno più soddisfazioni ai proprietari, Altroconsumo insieme ad altre associazioni di consumatori europee (Francia, Belgio, Spagna e Portogallo) ha coinvoltooltre 43mila automobilisti – di cui circa 13mila italiani – in un’indagine pubblicata su Altroconsumo Inchieste di febbraio 2020.

Gli intervistati hanno risposto a domande come “L’auto dà problemi? Quante volte l’hai portata dal meccanico?” e in base alle risposte è stata stilata una classifica che mette al primo posto le auto delle marche che fanno capo alla multinazionale giapponese Toyota: Lexus in primis ma anche Daihatsu e Subaru (oltre che lo stesso marchio Toyota). Si piazzano bene anche il lussuoso brand Porche e Audi (entrambe del gruppo Volkswagen) e Honda. Agli ultimi posti invece si piazzano le quattroruote made in Italy: Lancia, Fiat e Alfa Romeo.

La classifica stilata da Altroconsumo oltre a fornire un’indicazione sull’affidabilità ha valutato anche il grado di soddisfazione degli automobilisti. I risultati generali sono stati complessivamente positivi: si va dal punteggio eccellente di Porche (94) all’ultima posizione di Fiat (77).

Per quanto riguarda invece il costo medio per la manutenzione dell’auto sostenuto dagli automobilisti nell’ultimo anno, al primo posto si piazza ancora una volta Toyota con 230 euro l’anno, seguita da Suzuki a 240, mentre agli ultimi posti figurano Audi con 450 euro e Land Rover con 550 euro.

 

Identikit della situazione italiana

I risultati – che fanno riferimento ad automobili che hanno al massimo dieci anni – tracciano l’identikit della situazione italiana: il primo “parametro guida” nella decisione di acquistare un’auto nel nostro Paese è proprio l’affidabilità, insieme ai bisogni del nucleo familiare e naturalmente al costo della vettura. A seguire compaiono consumi (14%) e design. Proprio per quanto riguarda i consumi, dall’indagine emerge che molti automobilisti riscontrano una discrepanza tra i dati di consumo di carburante dichiarati dai produttori e quelli riscontrati nella realtà quotidiana. Sotto questo aspetto i più insoddisfatti sono i proprietari di Land Rover e Smart.

Dall’indagine emerge inoltre che la metà delle famiglie italiane possiede due auto; i diesel (43%) superano complessivamente i motori benzina (34%) anche se nell’ultimo anno questo rapporto si è invertito, mentre le auto ibride restano al 7%, anche se si tratta di un mercato in crescita. In un terzo dei casi le vetture hanno da tre a sei anni di vita, mentre per un quarto tra gli otto e i dieci anni e per un altro quarto da uno a tre anni. Tra gli italiani (80%) la tendenza è di affidarsi ad auto nuove piuttosto che acquistare un usato.

 

Come è stata svolta l’indagine e quali sono i guasti più frequenti?

L’affidabilità delle automobili è stata valutata incrociando i dati forniti dagli intervistati ovvero l’età della vettura, il numero di chilometri percorsi e la quantità di guasti subiti ponderati in maniera differente in base alla gravità del guasto stesso.

Tra i guasti più frequenti vi sono quelli relativi alla parte elettrica, che hanno quindi coinvolto fusibili, fari, lampadine, spie di controllo, la chiusura centralizzata, gli alzacristalli elettrici, i tergicristalli, ecc…

Le marche in cui si è riscontrato un numero di guasti di questo tipo oltre la media sono Alfa Romeo, Citroen, Fiat, Lancia, Opel, Renault, Seat e Chevrolet. Dopo la parte elettrica è il sistema frenante a guastarsi più frequentemente (cilindro della pompa idraulica, circuito del liquido dei freni, dischi, tamburi, ecc…), in particolare nelle auto Citroen, Fiat, Lancia, Opel e Volvo. Al terzo posto si piazzano le parti elettriche collegate al motore (motorino di avviamento, batteria, accensione elettronica, antifurto elettronico, ecc…). In questo caso sono Alfa Romeo, Chevrolet, Opel e Seat le peggiori.