Dal 5 al 9 febbraio FCA Heritage partecipa a Rétromobile 2020, uno dei più importanti appuntamenti europei dedicati ai veicoli d’epoca, ospitato nel suggestivo Paris Expo Porte de Versailles. Il prestigioso salone francese accoglie più di 1.000 straordinarie vetture e circa a 620 espositori internazionali, e occupa un’area espositiva di oltre 72.000 metri quadri. Un posto d’onore alla kermesse – che quest’anno celebra il 110° anniversario dell’Alfa Romeo presentando sul proprio manifesto l’immagine di una magnifica 8C 2900 – spetta a FCA Heritage, il dipartimento del Gruppo dedicato alla tutela e alla promozione del patrimonio storico dei marchi Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth. Maggiori informazioni sul salone sono disponibili al seguente link.
FCA Heritage si presenta alla prestigiosa rassegna francese con nuovi materiali di comunicazione, uno stand suggestivo e rinnovato nel design e, soprattutto, un’ampia selezione di auto della sua preziosa collezione storica. Un esempio? La rarissima 24 HP del 1910, la prima vettura dell’azienda milanese fondata il 24 giugno 1910 con la denominazione A.L.F.A. (Società Anonima Lombarda Fabbrica Automobili). E al suo fianco l’affascinante Alfa Romeo 6C 1500 SS che, preparata appositamente dagli esperti tecnici di FCA Heritage, ha trionfato alla 1000 Miglia 2019. Normalmente questi due capolavori sono in mostra al Museo Storico Alfa Romeo di Arese – La macchina del tempo.
Riflettori accesi anche sull’intramontabile Fiat Panda che quest’anno celebra i suoi primi 40 anni di vita. Sullo stand sono esposte una Panda 30 del 1980, uno dei primi esemplari prodotti dell’icona Fiat, e l’accattivante e unica Panda Jolly che nel 2006 fu destinata a un esclusivo servizio di cortesia sull’isola di Capri. Le due vetture in mostra mettono in risalto la proverbiale freschezza e simpatia di Panda, una vettura-simbolo che ha conquistato oltre 7.5 milioni di persone nel mondo.
Al salone Rétromobile 2020, inoltre, il pubblico può conoscere da vicino i paraurti della leggendaria Lancia Delta HF Integrale, i primi ricambi della linea “Heritage Parts” dedicata alle vetture classiche e prodotta da FCA Heritage insieme a Mopar. In particolare, per l’occasione i ricercatissimi pezzi sono visibili su una vettura sperimentale degli anni Novanta appartenente alla collezione storica di FCA Heritage ed attualmente in restauro presso le Officine Classiche.
Infine, sullo stand è possibile ammirare tre modelli attuali: la sportiva Alfa Romeo Giulia MY20 presentata nel nuovo colore Rosso Villa d’Este, la potente Abarth 695 70° Anniversario e l’esclusiva Fiat Panda Trussardi. È il modo migliore per mostrare al grande pubblico come le rarità di un tempo sono tutt’oggi fonte d’ispirazione per il futuro, un patrimonio inestimabile che pochi Gruppi automobilistici al mondo possono vantare. Ai seguenti link sono disponibili i comunicati stampa di Alfa Romeo Giulia MY20, Fiat Panda Trussardi e Abarth 695 70° Anniversario.
A.L.F.A. 24 HP (1910)
La 24 HP, insieme alla 12 HP, è il primo modello del marchio milanese scaturito dall’accordo tra il cavaliere Ugo Stella e il progettista piacentino Giuseppe Merosi. In particolare, l’esemplare esposto a Parigi presenta una carrozzeria torpedo realizzata da Ercole Castagna, che inaugura una proficua e duratura collaborazione fra il suo celebre atelier e la Casa del Biscione. L’Alfa Romeo, nel 1953, acquista la vettura da un proprio concessionario in Svizzera.
La 24 HP si posiziona a un livello medio-alto del mercato automobilistico dell’epoca, con un’impostazione tradizionale ma non priva di innovazioni: il telaio è a longheroni e traverse in lamiera stampata a C, l’assale anteriore stampato ad H e le sospensioni a balestre semiellittiche.
I freni, sulle ruote posteriori, sono a tamburo con comando a mano e a pedale. Il propulsore è un quattro cilindri in linea con monoblocco in ghisa e testa fissa. Le valvole laterali sono comandate, tramite punterie, da un albero a camme posto nel basamento. La cilindrata è di 4084 cc per una potenza di 42 CV 2200 giri/min (in seguito cresciuti a 45 CV a 2400 giri/min).
Particolarmente raffinata è la trasmissione: il cambio a quattro marce più retromarcia è collegato alle ruote tramite un albero di trasmissione in un solo troncone inserito in un gambo di forza. Le ruote sono a razze di tipo Sankey. Il peso in ordine di marcia di 1000 kg.
Le prestazioni di assoluto rilievo – con una velocità massima di 100 km/h – e una particolare cura costruttiva ne decretano l’immediato successo: fino al 1913 saranno prodotti circa 200 chassis, suddivisi in quattro serie. La maggior parte dei telai verrà allestita con carrozzeria torpedo. Tra l’altro, la versione “Corsa”, con carrozzeria aperta a due posti e peso ridotto a 870 kg, prenderà parte con buoni risultati a diverse competizioni, tra cui si segnala la brillante prestazione di Nino Franchini alla Targa Florio 1911: dopo aver a lungo condotto la gara – caratterizzata dalle avverse condizioni meteo – con un margine di oltre 6 minuti di vantaggio sulla Scat di Ceirano, si dovrà ritirare dopo esser stato accecato da uno schizzo di fango che gli farà perdere il controllo e danneggiare una ruota. Inoltre, allo scoppio della Prima Guerra mondiale, inizia la produzione di autotelai 24 HP per l’Esercito Italiano; successivamente, con l’intervento di Nicola Romeo, la produzione verrà sospesa e gli impianti destinati ad altri prodotti. I telai saranno migliorati e completati nel dopoguerra, dando origine alla 20-30 ES.
Alfa Romeo 6C 1500 Super Sport (1928)
L’Alfa Romeo 6C 1500 Sport nasce nel 1928 proprio all’insegna delle competizioni: il compatto sei cilindri in linea di soli 1467 cm3, in virtù del doppio asse a camme in testa, del rapporto di compressione maggiorato e del carburatore doppio corpo passa da 44 a 54 cavalli.
Sono le versioni Spider, perlopiù carrozzate a Zagato, Castagna e Touring, a catturare l’interesse dei gentlemen driver per essere impiegate nelle corse: vetture leggere, agili e scattanti con il lungo cofano che nasconde l’eccellenza meccanica del plurifrazionato gioiello di ingegneria meccanica.
Per aumentare ulteriormente le prestazioni, alla versione con carburatore doppio corpo viene affiancata una con compressore e carburatore singolo, denominata Super Sport: la potenza sale a 76 cavalli a 4800 giri/minuto e la velocità massima passa da 130 a 140 km/h.
Solo 31 esemplari di Alfa Romeo 6C 1500 nelle versioni Super Sport e Mille Miglia Speciale vengono prodotti dal 1928 al 1929: sei esemplari nella versione “testa fissa” da 84 Cv, 10 con compressore e 15 senza.
Il 1 aprile 1928 un’Alfa Romeo 6C 1500 SS della squadra corse ufficiale – condotta dall’equipaggio Campari/Ramponi – si aggiudica la seconda edizione della Mille Miglia: è l’inizio della leggenda Alfa Romeo nella celeberrima corsa, che vedrà la Casa milanese sul gradino più alto del podio di Brescia per altre 10 volte: un record storico che non potrà mai essere battuto. Negli stessi anni l’ex ufficiale della Guardia Russa Boris Ivanowski, trasferitosi a Parigi al termine della grande guerra, si distingue per le sue vittorie fuori dall’Italia: in coppia con Marinoni conquista la 24 ore di Spa del 1928, da solo vince la Coupe Georges Boillot; mentre l’anno successivo vince ancora, in Irlanda, la Irish GP Saorstat Cup.
Prima di diventare uno dei più grandi costruttori di auto sportive, un giovane Enzo Ferrari, a bordo di una Alfa Romeo 6C 1500 SS, nel 1927 vince in coppia con Giulio Ramponi sul circuito di Modena, bissando la vittoria in coppia con Eugenio Siena l’anno successivo. Sempre nel ’28 vince sul circuito di Alessandria, gare che lui stesso definisce locali, ma che saranno le fondamenta della radiosa carriera legata alle corse del Drake.
L’esemplare esposto a Parigi proviene dal Museo Storico Alfa Romeo di Arese e – preparato dagli esperti tecnici di FCA Heritage – ha trionfato nell’edizione 2019 della 1000 Miglia. Non si è trattato della prima vittoria nella “classica” bresciana per questa vettura, che era già salita sul gradino più alto del podio nelle edizioni rievocative del 2005 e del 2007, conquistando anche oltre oceano la Mille Millas Sport in Argentina nel 2007 e 2008. Questa arzilla Alfa Romeo non ha ancora smesso di correre e di vincere sulle strade di tutto il mondo.
Fiat Panda 30 (1980)
Presentata al Salone dell’automobile di Ginevra del 1980 e tutt’oggi leader della sua categoria, con oltre 7,5 milioni di esemplari prodotti sino a oggi, la Fiat Panda festeggia i suoi primi 40 anni e si presenta al salone Rétromobile 2020 con uno dei primi esemplari dell’intramontabile Panda 30, di colore rosso.
Evoluzione e sintesi delle gloriose Fiat 126 e 127, la prima serie del modello è stata disegnata da Giorgietto Giugiaro e si è affermata per essere compatta fuori ma grande dentro. Infatti è una compatta berlina due volumi, due porte e portellone con motore e trazione anteriore. Semplice nello schema tecnico, dunque, ma votata alla funzionalità e alla grande abitabilità, sfruttando al massimo lo spazio.
La Fiat Panda è caratterizzata dall’essenzialità del disegno, con grandi paraurti avvolgenti, un’alta fascia laterale protettiva e ampia superficie vetrata. I cristalli piani – anche il parabrezza – garantiscono grande luminosità all’abitacolo, essenziale ma estremamente funzionale, costruito con materiali semplici ma robusti, tutti completamente lavabili. Il bicilindrico di 652 cm3 raffreddato ad aria, evoluzione dello storico motore della 500 del 1957 poi utilizzato sulla 126, sviluppa 30 cavalli ed equipaggia la Panda 30 dedicata al mercato italiano. La si distingue dalla Panda 45, che invece monta il 4 cilindri 903 della 127, per la differente posizione asimmetrica della griglia metallica sulla calandra: sulla 30 le feritoie sono sul lato destro per fornire aria alla ventola del bicilindrico, mentre sulla 45 feritoie e radiatore dell’acqua sono sul lato sinistro.
In soli 3,38 metri la Panda offre spazio per cinque persone e grande versatilità nell’impiego degli spazi interni, come il divano posteriore che con sette posizioni differenti può persino diventare una piacevole amaca, una culla o un letto spazioso. Sia il due sia il quattro cilindri sono accoppiati a un cambio manuale a quattro marce, le sospensioni anteriori sono indipendenti, con schema Mc Pherson e freni a disco. Il ponte posteriore è ad assale rigido, sospeso da balestre a doppia foglia con ammortizzatori idraulici e freni a tamburo. Particolarmente interessanti i consumi: a 90 km/ora la Panda 30 percorre 19 km con 1 litro e la Panda 45 oltre 17. La velocità massima è rispettivamente di oltre 115 km/ora e di circa 140 km/ora.
Nel giro di tre anni le Panda si arricchiscono negli allestimenti, con le versione “Super”, per la 45 arriva la 5° marcia, ma l’ulteriore enorme successo si deve all’avvento della versione 4×4, costruita in collaborazione con l’austriaca Steyr-Puch, che trasforma la versatile utilitaria torinese in una inarrestabile piccola e leggera fuoristrada, che diventa presto beniamina degli amanti della vita all’aperto e degli sport. Una inseparabile compagna non solo per chi vive in montagna. Il crescente successo della longeva prima serie dura oltre vent’anni. Nel 2003 viene varata la seconda, cui farà seguito l’attuale terza serie che nasce nel 2012.
Quest’anno la Fiat Panda festeggia il 40° anniversario, e FCA Heritage ha scelto di celebrare il compleanno di uno dei modelli più longevi della storia Fiat esponendo a Parigi un esemplare particolare di ciascuna delle tre serie.
Panda Jolly (2006)
Nell’estate del 2006, sulle strette strade dell’incantevole isola di Capri, circolava per la prima volta la Panda Jolly, una vettura unica disegnata dal Centro Stile Fiat e realizzata dalla ditta Stola del gruppo RGZ, azienda leader nella costruzione di show car e prototipi di stile. Appartenente oggi alla collezione storica di FCA Heritage, l’esemplare era destinato a un esclusivo servizio di cortesia per i turisti VIP che giungevano nella famosa località, sospesa tra mare e cielo, nel golfo di Napoli.
Fresca, leggera, chic e molto mediterranea nei colori e nei materiali, Panda Jolly trae ispirazione dal mondo della nautica e dell’interior design, con forti richiami alle linee e allo spirito degli anni Sessanta. Infatti, ricalca gli stilemi della 600 Multipla Jolly che – trasformata dalla Carrozzeria Ghia nel 1956 – circolava sulle strade di Capri oltre mezzo secolo fa, mantenendo le caratteristiche vincenti del modello di serie con soltanto alcune modifiche ai parafanghi e una falsa griglia del radiatore.
Panda Jolly ha la carrozzeria in colore azzurro e grazie all’evidente metallizzazione che ne fa risaltare le forme, brilla sotto i raggi del sole. Le sue linee pulite ed essenziali sono abbinate ai ricchi e preziosi materiali che caratterizzano il design degli interni. L’allestimento di Panda Jolly è stato realizzato in esclusiva per Fiat da Paola Lenti, azienda di riferimento dell’interior design italiano, all’avanguardia nella ricerca e progettazione di nuovi tessuti.
Sedili e plancia derivano dall’evoluzione del progetto Frame – sedute modulari in doghe di acciaio satinato – rivestite con Rope, materiale ispirato alle cime delle barche a vela. Sintesi tra ricerca tecnologica ed estetica, Rope è anallergico, atossico, antibatterico, inattaccabile da agenti esterni e altamente resistente ai raggi UV. I cuscini di seduta, rivestiti con spugna in puro cotone, sono coordinati con il colore di Rope.
Pavimento, pianale, brancardi laterali, cappelliera e tutte le finizioni di contenimento degli arredi sono realizzate in frassino naturale decapato in colore sabbia con intarsi in frassino bianco. La lavorazione di questi particolari è finemente artigianale, degna dei più esclusivi prodotti della nautica italiana.
Panda Jolly è infine impreziosita da finizioni in acciaio satinato e da una cura estrema di ogni dettaglio.
“Heritage Parts”, la nuova linea di ricambi per vetture classiche
“Heritage Parts” è la nuova linea di ricambi per vetture classiche fedelmente riprodotti, che nasce dalla collaborazione tra il dipartimento FCA Heritage e il marchio Mopar. Il progetto parte con uno dei modelli più iconici della storia di FCA: sono disponibili, infatti, i paraurti anteriore e posteriore della Lancia Delta HF Integrale e della Lancia Delta HF Integrale Evoluzione.
I ricambi vengono prodotti dagli stampi originali, custoditi da FCA Manufacturing e ora tornano a nuova vita, dopo le necessarie operazioni di ripristino, nello stabilimento FCA di Grugliasco. In particolare, i paraurti sono forniti non primerizzati in quanto i materiali non richiedono l’operazione di flammatura. La sabbiatura, prima della verniciatura, è a cura del cliente.
Avvalendosi di stampi e materiali originali, quindi, l’offerta di Mopar e FCA Heritage garantisce il perfetto montaggio dei ricambi e consente alle vetture di poter circolare su strada nel pieno rispetto delle regole omologative. Si tratta di una novità importante per i proprietari di queste vetture Lancia, intramontabili simboli delle più prestigiose vittorie nelle gare di rally.
La linea “Heritage Parts” unisce dunque l’inestimabile patrimonio documentale di FCA Heritage e l’elevata qualità, sicurezza e affidabilità dei ricambi originali prodotti da Mopar, il brand dedicato ad assistenza, ricambi e supporto al cliente per i veicoli FCA.
I paraurti della Lancia Delta HF Integrale sono ordinabili presso la Rete Autorizzata FCA oppure direttamente sul Mopar Store al seguente link. Si tratta dello store ufficiale Mopar dedicato ai clienti privati dove acquistare accessori e ricambi, ma anche una lunga serie di servizi personalizzati per la propria vettura FCA, quali estensioni di garanzia, tagliandi di manutenzione, pacchetti di installazione all-in-one e molto altro ancora.