Audi, in prima linea per la pulizia delle acque

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Audi Environmental Foundation, lo specialista nella cosmetica professionale Babor e la startup a difesa dell’ambiente everwave uniscono le forze contro l’inquinamento dei corsi d’acqua dovuto ai rifiuti plastici. Nel 2021, i tre partner daranno vita a molteplici iniziative, spaziando dalle campagne d’informazione agli eventi presso le rispettive sedi sino alle attività di pulizia sul campo. Il primo atto della collaborazione vedrà intervenire l’imbarcazione CollectiX di everwave, in azione per rimuovere i rifiuti dalle acque del Danubio.

 

“L’acqua è alla base di ogni forma di vita e deve essere assolutamente tutelata. La pulizia dei fiumi, dei mari e degli oceani deve essere la nostra priorità”, afferma Rüdiger Recknagel, Responsabile della protezione ambientale di Audi AG e Direttore Generale di Audi Environmental Foundation. Ogni anno milioni di tonnellate di plastica raggiungono gli oceani, in gran parte veicolate attraverso i fiumi. Uno studio della Ellen MacArthur Foundation ha previsto che, in un futuro non lontano, nei mari potrebbero esserci più pezzi di plastica che pesci. La startup a difesa dell’ambiente everwave di Aquisgrana, dotata di speciali piattaforme e imbarcazioni per la raccolta dei residui plastici, si è posta l’obiettivo di affrontare la sfida globale all’inquinamento delle acque, trovando in Audi Environmental Foundation e Babor i partner ideali con cui condividere il progetto.

 

“Abitualmente operiamo in diversi settori e, di conseguenza, contribuiamo all’iniziativa apportando molteplici know-how a beneficio della comunità e della natura”, aggiunge Recknagel. “Oltre alla raccolta dei rifiuti, ci poniamo l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità del problema e di raggiungere il maggior numero possibile di persone, appassionandole alla sfida della tutela ambientale”. Attraverso campagne d’informazione, eventi presso le rispettive sedi, attività di pulizia sul campo e sessioni di plogging – l’innovativa attività sportiva che prevede la raccolta dei rifiuti mentre si corre – i tre partner mirano a incidere sulla coscienza collettiva responsabilizzandola sul tema della pulizia delle acque.

 

Dal 2009, Audi Environmental Foundation si impegna per un futuro sostenibile, operando attivamente nella ricerca di soluzioni e tecnologie a protezione dell’ambiente e promuovendo comportamenti consapevoli. Ogni iniziativa pone in primo piano la tutela delle risorse naturali, base essenziale per la vita degli esseri umani, degli animali e delle piante. Sin dal 2018, Audi Environmental Foundation coopera con il partner Clear Rivers, società di pubblica utilità che mira alla riduzione dei rifiuti plastici negli oceani mediante innovative “trappole” galleggianti in grado di catturare la spazzatura in appositi bacini di raccolta. Grazie alla cooperazione con Babor ed everwave, Audi Environmental Foundation amplia il proprio portfolio di progetti così da intervenire non solo a valle del problema, bensì anche a monte, riducendo i rifiuti nei fiumi, destinati a raggiungere i mari.

 

everwave, sviluppo etico e sostenibile

Grazie a piattaforme specifiche ancorate e imbarcazioni per la raccolta dei rifiuti, il team di scienziati e ingegneri della startup everwave libera i fiumi di tutto il mondo dai residui plastici. Alla base dell’operato di everwave vi sono i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite come base strategica per ottenere un futuro migliore. Uno dei pilastri della cooperazione con Audi Environmental Foundation e Babor è l’obiettivo numero 17, che invita a rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo etico.

 

Babor, riduzione delle emissioni e delle microplastiche

L’azienda con sede ad Aquisgrana è leader europeo nel campo della cosmetica professionale e concepisce la sostenibilità come parte integrante del proprio DNA. I programmi di sviluppo per un futuro sostenibile sono definiti nell’Agenda Verde redatta dalla Commissione UE, votata al contenimento delle emissioni di CO2, alla rinuncia ai polimeri sintetici dannosi per l’ambiente nonché alla riduzione del 30% del ricorso alla plastica vergine entro il 2023.