Audi, lubrificazione dell’acciaio sostenibile ed efficiente con gli oli Prelube di seconda generazione

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Audi, tra i primi costruttori ad aderire all’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, adotta molteplici iniziative volte all’abbattimento delle emissioni di CO2 e al rafforzamento della sostenibilità del mondo automotive. Con l’avvio della produzione di Audi Q6 e-tron, la Casa dei quattro anelli introdurrà lo standard di lubrificazione Prelube II – una prima assoluta – per le bobine d’acciaio destinate allo stampaggio. Un’innovazione che consentirà di ridurre sensibilmente la quantità di lubrificante necessario per proteggere i lamierati da corrosione e abrasioni. Il Gruppo Volkswagen pronto a estendere il nuovo standard a tutti i Brand.

 

La lubrificazione secondo lo standard Prelube I prevede l’applicazione di un grammo di olio per ogni metro quadrato di lamiera d’acciaio. Con la nuova classe di lubrificanti Prelube II, la quantità d’olio si riduce a 0,7 grammi per metro quadrato. Al contempo, i nuovi lubrificanti creano lungo la superficie delle lastre metalliche una pellicola più omogenea rispetto al passato, a vantaggio della protezione dei componenti durante le fasi di tranciatura e stampaggio. Per il tetto di Audi A4, ad esempio, sono necessari solamente 2,7 grammi di Prelube II anziché i 3,9 grammi d’olio tradizionale.

Considerando tutti i lamierati in acciaio utilizzati da Audi nei propri centri produttivi in Europa e in Messico, è possibile risparmiare oltre 40 tonnellate di lubrificante ogni anno. “Siamo costantemente impegnati nel rendere più sostenibili i nostri processi produttivi e logistici. Ogni contributo volto a rafforzare l’utilizzo efficiente delle risorse e a raggiungere gli obiettivi previsti dal programma Mission:Zero è il benvenuto”, sottolinea Peter Kössler, Membro del Board per la produzione e la logistica di Audi AG.

 

Con l’inizio della produzione a Ingolstadt di Audi Q6 e-tron, la nuova classe di oli Prelube II diviene il riferimento per la lubrificazione delle bobine d’acciaio. “Abbiamo convinto i nostri fornitori ad adottare lo standard Prelube II. Un’evoluzione che richiede un processo tecnico complesso, ma che nel lungo periodo favorirà l’efficienza produttiva”, dichiara Ingo Faass, responsabile del reparto presse di Ingolstadt. “Il Gruppo Volkswagen ha accolto con entusiasmo la nostra iniziativa e prevede d’introdurre a breve, in Europa, lo standard Prelube II per tutti i propri Brand. Il risparmio di lubrificante diventerà ancora più rilevante”.

 

Prelube II: lubrificazione uniforme e ridotto impatto ambientale

La pellicola protettiva Prelube applicata dai produttori d’acciaio scongiura la corrosione del materiale e garantisce che la lavorazione dei lamierati e lo stampaggio dei componenti avvengano in assenza d’attriti e abrasioni. Gli oli Prelube di prima generazione tendevano al gocciolamento, contaminando le aree di stoccaggio delle bobine, e talvolta, in seguito a lavorazioni particolarmente complesse, non garantivano una lubrificazione omogenea. Per ovviare a questi inconvenienti, i collaboratori dei reparti R&D, attrezzeria, carrozzeria e forniture hanno avviato un programma di condivisione delle rispettive esperienze che ha condotto all’adozione dello standard Prelube II.

I nuovi oli sono meno invasivi, specie per gli ambienti circostanti, e grazie al film protettivo più sottile garantiscono la sostenibilità dei processi produttivi: prima della verniciatura, infatti, ogni residuo di lubrificante deve essere rimosso. “Grazie ai lubrificanti Prelube II, i processi di sgrassaggio richiederanno quantità ridotte di detergente e, in particolare, di tensioattivi”, aggiunge Martin Michallek, responsabile della stazione di verniciatura di Ingolstadt.

 

Mission:Zero: l’orizzonte carbon neutral Audi

Audi AG, tra i primi costruttori ad aderire all’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, adotta molteplici iniziative volte all’abbattimento delle emissioni di CO2 e al rafforzamento della sostenibilità del mondo automotive, mirando entro il 2025 alla certificazione carbon neutral di tutti gli impianti produttivi. Fulcro delle misure volte a ridurre la carbon footprint Audi è il programma Mission:Zero, il cui focus si concentra sulle sfide chiave per la Casa dei quattro anelli: decarbonizzare l’intera filiera produttiva, sviluppare un ciclo chiuso dell’alluminio, dell’acqua e della plastica, rendere estremamente efficiente l’accesso alle risorse e tutelare la biodiversità.