Lo scorso giugno Audi Q5 ha svelato per la prima volta al pubblico una tecnologia di illuminazione di nuova generazione: la tecnologia digitale OLED. In questo campo Audi ha svolto finora un ruolo pionieristico, introducendo i diodi luminosi organici già nel 2016. Ora, la digitalizzazione apre le porte a una nuova era consentendo una maggiore sicurezza e la personalizzazione del light design.
Il Dott. Werner Thomas, Project Manager di Audi per la tecnologia OLED, spiega: “Negli ultimi decenni, la tecnologia relativa ai proiettori anteriori Audi ha vissuto una rapida evoluzione, ma abbiamo lavorato anche per promuovere lo sviluppo dei gruppi ottici posteriori”. E con risultati decisivi: Audi è infatti la prima Casa automobilistica ad aver digitalizzato le luci posteriori.
Gli OLED sono sorgenti luminose piatte, al contrario delle fonti luminose puntiformi caratteristiche dei LED, che sono composti da cristalli semiconduttori. Tale soluzione presenta diversi vantaggi: la luce generata dagli OLED è estremamente omogenea, assolutamente dimmerabile, consentendo di variarne in continuazione l’intensità e raggiunge contrasti molto elevati. È possibile dividerla in segmenti controllabili singolarmente ed in grado di creare vari gradi di luminosità, con scarti minimi tra i segmenti. Il gruppo ottico non richiede l’uso di riflettori, fibre ottiche o altri sistemi ottici. Ecco perché le unità OLED sono molto efficienti, leggere e piatte, favorendo una libertà di design molto più ampia rispetto al passato.
Un elemento luminescente OLED ha uno spessore di solo un millimetro, mentre le soluzioni convenzionali LED richiedono profondità di installazione tra i 20 e i 30 millimetri. Anche l’energia richiesta da un OLED è notevolmente inferiore rispetto a quella necessaria ai sistemi ottici LED per ottenere una omogeneità paragonabile. Audi ha introdotto la tecnologia OLED già nel 2016, installandola nei gruppi ottici posteriori di Audi TT RS*. Da allora, i modelli Audi dotati della tecnologia di illuminazione OLED hanno presentato fino a quattro segmenti luminescenti complessi, controllabili individualmente, che possono essere utilizzati per generare un design luminoso personalizzato e ben definito.
I segmenti controllabili individualmente, oggi più numerosi, possono essere attivati in ordine casuale, modificando continuamente la luminosità. Audi Q5 vanta attualmente tre nuclei da sei unità ciascuno, per un totale di 18 segmenti per ogni faro. L’estrema precisione e la notevole variabilità di questi elementi offrono ai designer dei gruppi ottici molteplici possibilità usando un unico tipo di hardware. I clienti Q5 che scelgono la tecnologia OLED digitale possono scegliere fra tre tipi di design diversi delle luci posteriori. Selezionando l’opzione di guida “dynamic” nell’Audi Drive Select, viene attivata un’ulteriore modalità di illuminazione caratteristica. È inoltre possibile implementare animazioni, come illuminazioni specifiche per Coming home e Leaving home e includere l’indicatore di direzione dinamico.
“Finora abbiamo usato la segmentazione OLED su Audi TT RS* e A8 per la realizzazione di design luminosi specifici. Con Audi Q5 è diverso”, afferma Werner Thomas. “In questo caso le luci posteriori si trasformano in una sorta di display sulla carrozzeria esterna, che per il futuro ci offrono un ampio spettro di opportunità e prospettive, in termini di design, personalizzazione, comunicazione e sicurezza”. Ecco perché il 2020 segna il passaggio a una nuova era: dalla mera segnalazione, l’auto diventa ora un mezzo di visualizzazione di vari tipi di contenuti.
Sulla nuova Audi Q5, nelle versioni con luci posteriori OLED, Audi ha installato una funzione di rilevamento degli ostacoli in avvicinamento. Se un altro utente della strada si avvicina entro un raggio di due metri dal retro della vettura ferma, tutti i segmenti OLED si accendono. Quando Audi Q5 inizia la marcia, i fari riprendono il design originale. È solo un primo esempio di comunicazione car-to-x tra l’automobile e l’ambiente circostante. Fatta salva l’approvazione legislativa, in futuro sarà possibile anche creare dei simboli di allerta predefiniti. Lo sviluppo e l’approvazione dei primi indicatori di direzione dinamici è un ottimo esempio dell’efficace impegno profuso da Audi nella collaborazione con le autorità competenti. Gli sviluppatori presentano potenziali tecnologie e le adattano in base a quanto richiesto, e questo semplifica l’omologazione e l’approvazione di nuove idee e concept. Audi ha inoltre formulato preventivamente le soluzioni legate agli OLED digitali in modo che per Q5 fosse possibile ottenere l’approvazione legislativa, nonostante i diversi design delle luci posteriori. Ecco perché le tecnologie di illuminazione Audi possono rendere le strade più sicure.
In futuro sarà possibile pensare a un maggior numero di segmenti per ogni gruppo ottico posteriore ed ampliare ulteriormente la loro personalizzazione. Potrà essere possibile, ad esempio, riprodurre simboli predefiniti per allertare preventivamente gli altri utenti della strada in merito a pericoli come una strada sdrucciolevole o code.