Tra 100 giorni scatterà la prima tappa della Dakar. Audi si prepara ad affrontare una delle sfide più impegnative del motorsport schierando al via un innovativo prototipo elettrico con range extender. Prosegue a ritmo serrato lo sviluppo della vettura, mentre a Neuburg an der Donau è iniziato l’assemblaggio degli esemplari destinati ad affrontare il deserto saudita.
Audi affronta una delle sfide sportive più estreme nel panorama del motorsport: competere per la vittoria alla Dakar 2022 schierando al via Audi RS Q e-tron, l’innovativo prototipo elettrico con range extender che porta al debutto nei rally raid un avanguardistico concept tecnico.
Audi RS Q e-tron è dotata di tre powertrain derivati dalla monoposto Audi e-tron FE07 di Formula E: due MGU (Motor Generator Unit), una in corrispondenza di ciascun assale, si occupano della trazione, mentre una terza unità agisce quale generatore per contribuire alla ricarica della batteria ad alto voltaggio, specie in frenata. Non essendo possibile attingere energia nel deserto, Audi ha optato per una soluzione on board: l’accumulatore viene rifornito durante la marcia grazie all’azione di un range extender. Funzione, quest’ultima, affidata al performante quattro cilindri TFSI – turbo a iniezione diretta della benzina – derivato dal DTM, il Campionato Tedesco Turismo.
“Il progetto Audi RS Q e-tron – afferma Julius Seebach, Amministratore Delegato di Audi Sport GmbH e Responsabile delle attività sportive internazionali del Brand – è stato realizzato in tempi record, circa 12 mesi, e rappresenta la massima espressione del claim Vorsprung durch Technik (All’avanguardia della tecnica)”. La prima accensione della vettura, avvenuta il 30 giugno 2021 presso il Competence Center Audi Motorsport di Neuburg an der Donau, e l’inizio della Dakar, previsto l’1 gennaio 2022 a Ha’il, in Arabia Saudita, sono separati da solo 6 mesi. “Un lasso di tempo davvero ridotto – continua Seebach – per mettere a punto un progetto così ambizioso. Non smetterò mai di sottolineare come Audi RS Q e-tron sia la vettura da competizione più raffinata e complessa che Audi Sport abbia mai realizzato”.
Andreas Roos, Project Manager Dakar di Audi Sport, afferma: “La Dakar è estrema anche per un veicolo tradizionale. Optando per il nostro concept di propulsione, la sfida è ancora più impegnativa. A livello telaistico le differenze sono minime, ma adottiamo molteplici componenti, al debutto tra le dune, ai quali è richiesto non solo di essere performanti, ma di garantire anche leggerezza e affidabilità”.
Una vettura tradizionale per i rally raid è caratterizzata da due elementi principali: il motore a combustione interna e la trasmissione. “Audi RS Q e-tron, diversamente, presenta due MGU, una in corrispondenza di ciascun assale, che si occupano della trazione, la batteria ad alto voltaggio, una terza MGU che agisce quale generatore per contribuire alla ricarica dell’accumulatore e il motore TFSI derivato dal DTM” sottolinea Roos. “E ciascuno di questi componenti richiede un circuito di raffreddamento dedicato. Ciò significa che in vettura abbiamo non un singolo sistema di gestione termica, ma bensì sei, inclusi l’intercooler e il condizionamento dell’abitacolo”.
Il layout della meccanica costituisce, di per sé, una sfida complessa. “Abbiamo sfruttato ogni centimetro per ospitare tutti i componenti dell’auto”, continua Roos. Un aspetto che non favorisce la rapidità d’intervento da parte dei tecnici. “Sostituire il differenziale anteriore, ad esempio, è ancora un’operazione complessa. Stiamo lavorando alacremente per affinare questo aspetto”.
Sabbia, acqua, freddo e grandi dislivelli costituiranno ulteriori incognite durante la Dakar 2022. “I componenti elettrici sono sensibili alle condizioni atmosferiche e agli agenti esterni, in primis il fesh fesh, la sottilissima polvere del deserto che si insinua ovunque” aggiunge Roos. “Abbiamo raccolto informazioni preziose durante i test in Marocco e stiamo attingendo all’esperienza maturata nei rally per raggiungere il massimo livello competitivo”.
Ampia parte del lavoro di sviluppo è dedicata ai software e ai sistemi elettrici ed elettronici. “Abbiamo
due unità di controllo centrali e circa quattro chilometri di cavi in vettura, senza contare
gli elementi del sistema ad alta tensione”, prosegue Roos. “L’interazione tra tutti i componenti della catena cinematica e della batteria è estremamente complessa. Se qualcosa non funziona, l’auto si ferma”.
Parallelamente all’attività con le vetture laboratorio, Audi Sport ha dato il via all’assemblaggio, presso il Competence Center Audi Motorsport di Neuburg an der Donau, degli esemplari destinati a prendere il via alla Dakar. Dato che durante le competizioni Audi RS Q e-tron viaggia anche lungo strade pubbliche, ciascuna vettura riceve l’omologazione stradale. Il programma di sviluppo prevede ulteriori step cruciali quali lo stress test in camera climatica, così da replicare condizioni ambientali estreme, e la prova al banco di torsione, così da portare al limite le sollecitazioni della scocca.
Solo 100 giorni separano Audi RS Q e-tron dall’inizio della Dakar. 100 giorni estremamente intensi per consentire al team di raggiungere il primo obiettivo: presentare tre vetture al top sulla rampa di partenza di Ha’il.