Non è un carburante per vecchi. Lo dimostrano i 22mila giovani tra i 18 e i 35 anni che nel 2014 hanno scelto un auto a GPL. Un dato significativo che è stato presentato da Rita Caroselli, Direttore di Assogasliquidi – Associazione di Federchimica che rappresenta GPL e GNL – in occasione del convegno organizzato dal #ForumAutomotive ieri mattina a Milano.
Al GPL si è spesso associato un utente maturo, ma i dati smentiscono il luogo comune: se in Italia gli under 35 rappresentano il 17,7% del mercato totale, tale percentuale supera il 20% nelle immatricolazioni GPL. Una fetta di mercato importante che conferma la convenienza di questo carburante alternativo sia per l’ambiente, sia per le tasche degli italiani.
Nonostante il crollo del prezzo del petrolio, infatti, il GPL continua ad essere il carburante più conveniente rispetto a diesel e benzina: a gennaio 2014 il GPL costava il 49% in meno rispetto alla benzina, mentre a febbraio 2015 tale percentuale è salita al 58%; rispetto al diesel, si è invece passati dal 47% al 55% in meno. Si presta quindi ad essere prescelto dai giovani, non solo perché su di loro pesa maggiormente la crisi economica, ma anche perché rappresenta una scelta sostenibile per l’ambiente.
In Italia sono circa 2 milioni le auto a GPL che possono contare su una fornita rete di distribuzione su tutto il territorio nazionale: 3.600 stazioni su rete stradale e autostradale. Negli ultimi 8 anni, tra conversioni e immatricolazioni di auto nuove, quasi 2,3 milioni di italiani (per una media annuale di quasi 300mila) hanno scelto un’auto a GPL.
Un comparto quello dei carburanti gassosi che, come ha dimostrato recentemente uno studio della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ha un grande potenziale di sviluppo, anche in termini di occupazione. Secondo lo studio le auto a gas potrebbero creare 66.000 posti di lavoro in più nel 2030.
Secondo Assogasliquidi è necessario incentivare il GPL e gli altri carburanti alternativi perché possono dare un reale contributo allo sviluppo sostenibile del nostro Paese. I dati sulle preferenze dei giovani testimoniano che il prodotto è valido e possiede un ruolo sociale. Il settore, va dunque sostenuto non solo incentivando l’acquisto di auto nuove, ma anche le trasformazioni a gas delle auto usate. In questo modo si darà una possibilità concreta di “circolazione sostenibile” agli automobilisti che non possono permettersi di acquistare un’auto nuova.