Peterhansel-Cottret, Despres-Castera, Loeb-Elena, Sainz-Cruz, e un’arma “letale”: la Peugeot 3008 DKR Maxi. Obiettivi intransigenti, potenziale tecnico enorme, interesse e tifo alle stelle. Istruzioni per l’uso
Talvolta si promette il successo per augurarsi e rassicurare. Altre volte si antepongono le incognite per mettere le mani avanti nell’eventualità che…
Alla vigilia della Dakar numero 40, decima in Sud America e quarto atto della missione Peugeot dell’era Famin, non ci sono né promesse né freni inibitori: l’obiettivo della partecipazione del Team Peugeot Total è la vittoria.
Bruno Famin, Direttore del Progetto Peugeot Dakar non è né un borioso ottimista né indulge in motivi scaramantici. Si limita a interpretare bene la sua professione di ingegnere quando deve esprimere numeri e geometrie, cavalli, coppia, velocità, o misure e distanze, insomma, e altrettanto precisamente quando deve definire un’astrazione come la qualità degli intenti.
Il Team Peugeot Total è alla quarta Dakar. La prima volta ha imparato. La seconda e la terza ha annientato avversari e, soprattutto, molti dei credo sino ad allora imperanti. Nessuno voleva credere a una competitività così precoce, e gli avversari, che fino ad allora facevano storia a sé, si sono ritrovati indietro di qualche posizione al termine delle Dakar 2016 e 2017, e completamente fuori gioco e fuori tempo. Le 2008 DKR e 3008 DKR erano schizzate via esplodendo l’ultimo stadio del missile vettore, raggiungendo un altro Quanto e spezzando l’antica continuità dei valori in campo.
Oggi tutti hanno cercato di correre ai ripari, e alla vigilia della 40ma edizione della maratona motoristica per definizione, si avvicinano rivoluzionando strategie e concetti tecnici nel tentativo di avvicinare l’orbita sulla quale distano le Astronavi Peugeot. I nuovi Regolamenti hanno aiutato ad avvicinare le orbite. Ciononostante, la Macchina favorita dai pronostici della vigilia è ancora e di gran lunga la Peugeot, e la versione Maxi, frutto non di una rivoluzione ma di una raffinata evoluzione, si incarica di mantenere le distanze. Misure di carreggiata e passo, sospensioni, motore, distribuzione dei pesi, molti dei numeri della “vecchia”, gloriosa 3008 DKR sono passati alla rettifica dell’affinamento.
I bolidi che il 6 Gennaio lasceranno il podio di partenza di Lima, nell’area del Pentagonito, sono schierati con un obiettivo dichiaratamente non negoziabile: vincere, imporre la continuità del dominio inaugurato nel 2016.
La Dakar 2018, Perù-Bolivia-Argentina sarà durissima. 9.000 chilometri in due parti di un impegno micidiale, separato dalla giornata di riposo di La Paz. 4.500 chilometri di Prove Speciali, altrettanti di trasferimento, non meno impegnativi, 14 tappe, 5 interamente sulle sabbie soffici delle dune del Perù, 3 alle altitudini inquietanti della Bolivia e le restanti 6 nell’Ovest e nella Pampa argentina. In comune una tappa Marathon senza assistenze e gli scenari chiave più belli del “Cono Sur”.
Le 3008 DKR Maxi, presentate ufficialmente all’autodromo di La Chutana, Lima, passeranno veloci. Salvo casi particolari sarà difficile associarle agli Equipaggi che le conducono. C’è un “tip”, un aiuto visivo per riconoscere gli idoli nei cockpit. Ecco le istruzioni: sfumature di giallo per la 3008 numero 300 di Peterhansel, blu per la #303 di Sainz, bianco per la #306 di Loeb e rosso per la #308 di Despres.
A Famin hanno chiesto chi potrebbe essere il vincitore della Dakar 2018. L’Ingegnere ha fatto finta di non capire e, diplomaticamente ha ribadito: “Una Peugeot!”