Una giornata lunga ma anche veloce, con un tratto di trasferimento importante in termini di chilometri, ma che ha comunque saputo offrire spettacolo, in pieno stile dakariano. Con un trasferimento in sterrato invece che asfalto come i giorni precedente, i piloti hanno potuto riassaggiare lo spirito antico dei tempi del Ténéré, con i punti di svolta nelle note identificati con un alberello isolato in mezzo al nulla. Una prova speciale dal ritmo molto rapido ha permesso a tutti di testare le proprie capacità in velocità e provare quella sensazione di libertà che solo pochi deserti al mondo sanno dare. Il sogno è poi via via svanito nel trasferimento di rientro al bivacco, quando le case isolate sono diventati villaggi, e poi paesi e infine la periferia della capitale Riyadh.
SINTESI DI TAPPA
C’era da aspettarsi una riscossa dai grandi delusi di ieri e Barreda non ha mancato l’appuntamento, facendo valere la sua grande capacità di mantenere medie di velocità molto alte su lunghe distanze, approfittando della conformazione piatta del terreno. Con la 26° vittoria di tappa alla Dakar, il pilota di HRC sale anche al secondo posto nella classifica generale provvisoria, indietro di una quindicina di secondi dal leader Xavier De Soultrait. Anche la speciale delle auto si è giocata sul filo dei secondi: Al Attiyah ha messo a segno il suo quarto successo di tappa ma gli 11 secondi guadagnati su Peterhansel non gli bastano per prendersi anche la leadership provvisoria della generale. La prova di Riyadh sembrava fatta per Sébastien Loeb, che si è preso la quarta posizione nella giornata e anche nella generale, mentre Mathieu Serradori ha subito un leggera battuta d’arresto. Non preoccupante come quella di Yazeed Al Rajhi, che è crollato in classifica. Nei quad, l’Argentino Manuel Andujar si gode un meritato successo di tappa, ma è il suo connazionale Nicolas Cavigliasso che prende la testa della generale. Aaron Domzala ha dominato la tappa dei veicoli leggeri, anche se non di molto sul compagno di squadra Can-Am Francisco “Chaleco” Lopez. Nei camion, Dmitry Sotnikov continua il suo momento di gloria, mentre il ceco Martin Macik approfitta delle difficoltà di Siarhei Viazovich e prende il suo posto all’inseguimento, a 26 minuti dal leader di Kamaz.
LA PERLA DEL GIORNO
A fine settembre KTM ha annunciato l’arrivo di Daniel Sanders tra le sue fila, poco prima di per il Rally di Andalusia. Già sul podio al termine del prologo di questa 43esima Dakar, l’australiano ha fatto oggi segnare il terzo miglior tempo nella speciale di 337 km verso Riyadh, nonostante una caduta tra le dune e una piccola perdita di tempo negli ultimi chilometri. La prestazione è notevole per Sanders che si è fatto le ossa nell’enduro ed è solo al suo secondo rally raid. Inseguito a 14 minuti da Xavier De Soultrait nella classifica dei rookie, il pilota KTM si sta avvicinando gradualmente all’obiettivo della prima vittoria di tappa. Nel 2015, il suo connazionale Toby Price è arrivato terzo nella sua prima Dakar ed ora a sei anni di distanza possiamo apprezzare l’ascesa di quella che si promette essere una stella per Mattighofen.
LA DELUSIONE DEL GIORNO
Ci sono giorni fantastici e giorni disastrosi per la stella locale Yazeed Al Rajhi, oggi è stato decisamente uno dei secondi. All’altezza del km 30 un guasto alla sua Toyota lo ha bloccato in attesa della sua assistenza, per un totale di quasi tre ore di stop. Ora perde circa 5 ore dal leader Peterhansel, il che fa presagire che il suo sogno di vincere la Dakar sia ormai rimandato.
IL NUMERO DEL GIORNO: 395m
Alla media di 129,63 km/h tenuta da Nasser Al Attiyah, vincitore per le auto della prova speciale, gli 11” di distacco tra lui e Stéphane Peterhansel rappresentano una distanza di 395 m. Poco meno di un giro su una pista di atletica, ma dopo 337 chilometri di corsa.
IL GRANDE CLASSICO
La Toyota HDJ 80 4×4 è un classico della Dakar. Quello condotto dai fratelli Merino ha partecipato all’edizione 1993. Il più giovane dei due, Julian Jose, ha corso in moto negli ultimi cinque anni, arrivando tre volte al traguardo. Ora è lanciato in una sfida “vecchio stile”.
DICHIARAZIONE DEL GIORNO
Stéphane Peterhansel: “È una sfida senza esclusione di colpi!”
Il leader della classifica generale deve dare il tutto per tutto per mantenere il suo vantaggio nel duello con Nasser Al Attiyah.
“Non si può stare tanto a guardare, stiamo continuando ad attaccare senza riserve e nonostante questo Nasser ed io abbiamo praticamente lo stesso tempo. A parte un piccolo errore di navigazione alla fine, non credo di poter trovare nessun rammarico. Per rimanere davanti bisogna spingere sempre, per ora non stiamo facendo troppi errori e quindi le cose stanno funzionando. In passato la metà dei contendenti per la vittoria hanno abbandonato i sogni di gloria a seguito di errori di guida o problemi tecnici, ma al giorno d’oggi questi inconvenienti sono sempre meno. Dobbiamo tenere duro!”