L’Arabia Saudita è un cocktail di guadi, valli, promontori tutti cosparsi di ciottoli, intramezzati da dune e grandi praterie. Sono le meraviglie che si sarebbero potuti godere i piloti tra Riyadh e Al Qaisumah, se solo non avessero dovuto stare molto concentrati sui loro roadbook. Quando bisogna ragionare e riflettere per prendere le decisioni giuste, occorre sapere come rallentare per essere più veloci. È una lezione che oggi hanno imparato i piloti abituati ad andare sempre a tutto gas, come Joan Barreda e Danis Sanders nelle moto e Stéphane Peterhansel e Nasser Al Attiyah sulle auto, pagandone le conseguenze nei distacchi.
SINTESI DI TAPPA
L’impazienza non è una caratteristica che premia alla Dakar. Kevin Benavides ha già pagato questo prezzo nelle precedenti edizioni e anche oggi è andato molto vicino al perdere tutto, per poi cavarsela con il massimo dei voti. Con la vittoria della tappa di Al Qaisumah si prende anche la leadership della generale. La botta che ha preso oggi tra le dune gli è valsa comunque il naso rotto e una caviglia acciaccata e sarà di sicuro molto riconoscente alla prudenza e abilità di navigazione del suo compagno di squadra Ignacio Cornejo, che lo ha guidato in prova speciale e che si è preso la soddisfazione di arrivare 2° di giornata e 3° in generale. Nelle auto, i leader Peterhansel e Al Attiyah non sono stati esenti da errori, il che ha consentito a Giniel De Villiers di conquistare la giornata. Insegue ma con distanza Carlos Sainz, che prende la terza posizione in generale grazie al ritiro di Henk Lategan, ma che rimane comunque a 48 minuti dal leader, suo compagno di squadra. Il verdetto è ancora più severo per Sébastien Loeb, che oggi cede altri 50 minuti, così come per il Team SRT, che vede i suoi portacolori Mathieu Serradori e YAsir Seaidan uscire dalla lotta per la top 10. Tra i quad, Nicolas Cavigliasso ci ha messo un po’ a trovare il suo ritmo ma sta ora macinando strada e superando i suoi avversari, e si prende la seconda vittoria di tappa della settimana. Così come “Chaleco” Lopez, che non può tuttavia dormire sugli allori visto che il suo vantaggio su Aron Domzala è di soli 11 minuti, nella categoria Veicoli Leggeri. Nei camion, Dmitry Sotnikov è più tranquillo dall’alto dei suoi 33 minuti di vantaggio sull suo inseguitore, che è anche suo compagno di squadra, Anton Shibalov. La speciale di oggi è andata ad Andrei Karginov.
LA PERLA DEL GIORNO
Una giornata perfetta, o quasi, per il Sud Africa in questa quinta tappa in direzione Al Qaissimah. In primis, c’è Giniel De Villiers che torna alla vittoria, la prima quest’anno. Il pilota Toyota ha capitalizzato la sua esperienza e capacità di orientamento nel deserto saudita per evitare tutte le insidie nascoste in questa che è stata una delle tappe più dure di questa edizione della Dakar. Tuttavia, oggi non ha combattuto con i soliti avversari Al Attiyah o Peterhansel, ma con il connazionale Brian Baragwanath, che ha conquistato il secondo podio nell’edizione a meno di un minuto dal vincitore. Unica ombra su questa doppietta sudafricana è l’incidente di Henk Lategan, che nei primi chilometri di tappa si è ribaltato rompendosi una clavicola. Dovremo aspettare il prossimo anno per vedere una tripletta!
LA DELUSIONE DEL GIORNO
Nulla è certo finchè non si è tagliato il traguardo, specialmente alla Dakar. Kris Meeke è arrivato alla Dakar forte di grandi successi nel WRC e ha iniziato molto bene: vittoria al prologo e secondo nella quarta tappa, il pilota della PH-Sembrava lanciato anche oggi verso una grande rimonta. Nono al primo intertempo, è poi risalito fino al terzo posto con soli 4’ di ritardo, prima di subire un problema meccanico che ha fermato la sua corsa. Il duo Meeke/Rosegaar si è fermato a poco più di 100 km dal traguardo in attesa di assistenza.
IL NUMERO DEL GIORNO: 75
Con la 4° vittoria di tappa alla Dakar di Kevin Benavides e la 12° di Nicolas Cavigliasso, i due vincitori di giornata su moto e quad portano a 75 il totale delle tappe vinte da piloti argentini. La categoria dei quad è quella che contribuisce maggiormente grazie ai suoi 62 successi, 28 dei quali solo dei fratelli Marcos e Alejandro Patronelli al culmine del loro dominio. Per continuare a scrivere la leggenda nazionale, Benavides può ora provare a eguagliare Orlando Terranova, vincitore di 6 tappe in auto, mentre Cavigliasso è sulle orme di Marcos Patronelli che ne ha 18.
IL GRANDE CLASSICO
La Porsche 911 guidata dall’americana Amy Lerner risale al 1982, ma è stata ricostruita sulla base del modello del 1984 che René Metge alla vittoria della Dakar. Al momento è 22° nella classifica della Classic, ma è sicuramente al primo posto nella classifica dei veicoli più fotografati ed ammirati nel bivacco.
DICHIARAZIONE DEL GIORNO
Aron Domzala: “Le prime tappe sono state per i turisti”
5° nella tappa vinta da “Chaleco” Lopez, il polacco è con il fiato sul collo del cileno nella classifica generale, a 10’51”.
“La navigazione è stata difficile, abbiamo perso tempo all’inizio. Ma poi ho adorato questa tappa, le dune erano dure, tutto molto tecnico. È davvero Dakar, le prime tappe erano per i turisti, rispetto a questa. Siamo vicini a “Chaleco”, ma oggi è stato incredibilmente veloce. Ci ha preso 7 minuti, ma mancano ancora molte tappe.”