Dal 5 ottobre 2015 il Certificato di Proprietà dei veicoli a motore diventa digitale. Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’Automobile Club d’Italia, ha dato oggi l’annuncio di questa innovazione che interessa oltre 40 milioni di italiani possessori di automobili, motocicli, furgoni, camion e veicoli in generale.
A partire da lunedì, chiunque acquisti un veicolo, nuovo o usato, non riceverà più il consueto Certificato di Proprietà cartaceo, che sarà sostituito dalla sua versione integralmente digitale, custodita negli archivi informatici del PRA. Al proprietario sarà rilasciata una ricevuta dell’avvenuta registrazione che conterrà anche il codice di accesso personalizzato con il quale visualizzare online il documento sul sito www.aci.it.
Una grande evoluzione per una sempre maggiore semplificazione a vantaggio degli italiani, in osservanza alla missione di ACI e degli indirizzi sull’innovazione espressi dal Governo. Evoluzione che consegna tanti vantaggi immediati e un insieme di ulteriori novità a partire dai primi mesi del 2016.
Il Certificato di Proprietà digitale aumenta infatti la sicurezza intrinseca del documento, elimina le frodi legate al furto o alla falsificazione del documento cartaceo e solleva gli automobilisti da numerose incombenze: lo sanno bene i iniziare dai 300.000 italiani che ogni anno ne devono denunciare lo smarrimento e richiedere il duplicato. Il Certificato digitale produce anche innumerevoli vantaggi economici per gli automobilisti e per la collettività. Difatti in aggiunta ai grandi investimenti, per la sola eliminazione del duplicato il PRA rinuncia a 4.5 milioni di ricavi a favore di uguale risparmio per i cittadini, al contempo l’ambiente si avvantaggia con l’eliminazione di 30 milioni di fogli di carta e di tonnellate di inchiostro..
ACI è orgoglioso che il PRA, gestito da 88 anni, rientri tra le prime P.A. centrali ad aver completato i processi di digitalizzazione: un risultato non casuale e partito dai primi anni ’60, quando fu chiaro che la crescita del mercato automobilistico avrebbe richiesto l’eccellenza dei sistemi informatici per la sua gestione e per la salvaguardia del diritto di proprietà degli automobilisti. Un risultato raggiunto con le esperienze e le competenze consolidate in questi decenni, che incrementa l’efficienza e conferma la validità dell’intuizione originaria di consegnare ad ACI nel 1927 – in quanto massimo rappresentante degli automobilisti italiani – la responsabilità della certezza del loro diritto di proprietà sui veicoli, che si stima abbiano un valore complessivo superiore ai 150 miliardi di Euro.
“Oggi si compie un fondamentale passo per un rapporto sempre più semplice ed efficace – ha dichiarato il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani – tra gli italiani e il PRA, custode della proprietà dei nostri veicoli. ACI rappresenta oltre 1 milione di automobilisti e non si è sottratta alla sfida sull’innovazione digitale, ma anzi ha accelerato e intensificato gli sforzi negli ultimi anni. Come risultato eliminiamo un documento, in risposta alle richieste del Governo, e diamo un contributo significativo all’innovazione del Paese“.