Dalla parte dell’ambiente: Suzuki azienda eco friendly

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È auspicio di molti, ogni giorno di più, che le attività dell’uomo, nel lavoro come nel tempo libero, possano essere maggiormente rispettose della natura. Al di là delle parole, importanti perché fanno cultura, c’è però bisogno di fatti da parte del singolo, della società, degli Stati, delle aziende, di tutti, affinché vengano fatte scelte consapevoli in tema di sostenibilità.

Affiancando le iniziative prese da Suzuki Motor Corporation a livello globale, anche Suzuki Italia sta mettendo in atto una serie di attività tese alla realizzazione di un piano per la diminuzione dei consumi energetici e la conseguente riduzione delle emissioni di CO2, nelle strutture di Robassomero (TO) dove ha sede. Azioni volte a migliorarne l’efficienza energetica e l’ammodernamento generale degli impianti e degli uffici sono state messe già in atto, come la svolta “plastic free” adottata dai dipendenti, attenti nella raccolta differenziata e nel ridurre gli sprechi. Sono tutte iniziative che hanno lo scopo di migliorare la qualità della vita in azienda e di ridurre l’impatto ambientale del lavoro, non solo nei processi industriali.

Suzuki, spesso al fianco di associazioni che si battono per la tutela dell’ambiente, da anni porta avanti attività di sensibilizzazione alla cultura “eco-friendly” rivolte ai propri utenti e più genericamente a chi vive le proprie passioni del tempo libero a contatto con la natura. In questo senso va interpretato il sostegno di Suzuki a “Clean Sea Life”, un progetto di sensibilizzazione sui rifiuti marini co-finanziato dal programma LIFE, il cui capofila è il Parco Nazionale dell’Asinara, con CoNISMa, Fondazione Cetacea, Legambiente, MedSharks e MPNetwork. Si tratta di un progetto LIFE co-finanziato dall’Unione Europea, che vuole portare alla massima attenzione di un pubblico quanto più vasto ed eterogeneo, la quantità di rifiuti presenti in mare e sulle spiagge, mostrare in che modo ne siamo responsabili e promuovere l’impegno attivo e costante per l’ambiente.

Un’attività di sensibilizzazione volta a mostrare in che modo ne siamo responsabili e promuovere l’impegno attivo e costante per l’ambiente; attività che è stata promossa anche all’interno del progetto “Pescare Plastic Free” al Pescare Show 2020 insieme all’iniziativa “A pesca d’immondizia” altro progetto sulla sostenibilità promosso dall’associazione TLM Nautica Fishing Team di Fabio Storelli in collaborazione con Suzuki. Un’iniziativa sposata appieno da Suzuki, che ha visto coinvolti già nel 2019 anche i dipendenti della sua filiale italiana, in operazioni di raccolta dell’immondizia dalle spiagge e dai fondali marini, e che si ripeterà anche quest’anno nella giornata di domenica 8 marzo a Santa Margherita Ligure.

Suzuki Motor Corporation è dall’inizio di questo decennio che promuove attività di sensibilizzazione alla cura dell’ecosistema, non solo quello marino. Emblematica è la Suzuki & Save the Green, che rientra nella campagna mondiale Suzuki Clean up the World, nel quadro della quale rientrano delle vere e proprie operazioni di pulizia di aree verdi periodicamente organizzate dalle Filiali della multinazionale giapponese, compresa Suzuki Italia.

La firma del manifesto “Il Patto con il mare” è stata apposta da Suzuki sabato 22 febbraio davanti a un pubblico sempre più sensibile alle problematiche ambientali, quello dei pescatori sportivi presenti nei padiglioni del Pescare Show 2020. Sono loro, appassionati del mare oltre che dell’arte alieutica, che per primi hanno modo di poter toccare con mano il problema dei rifiuti in mare, dell’aggressione della plastica sulla natura, del cambiamento climatico in atto, dell’assottigliamento di certa fauna, e dunque anche i primi a poter mettere in atto quell’inversione di tendenza nelle abitudini di vita di cui il mondo ha oggi bisogno, anche quando si parla di pesca.

Suzuki, attraverso l’attività dei propri testimonial che compongono il Suzuki Fishing Team, è in prima linea affinché il “Catch and release”, ovvero la liberazione dei pesci dopo la cattura, più che una pratica diffusa fra i pescatori, diventi uno stile di vita.

Il progetto “Clean Sea Life”, oltre che alle attività di sensibilizzazione, ha come scopo la compilazione di una mappa che evidenzia le zone in cui l’accumulo di rifiuti comporta un rischio per la biodiversità, identificando le migliori pratiche per la prevenzione e gestione dei rifiuti marini.

Suzuki sosterrà questo progetto mettendo in palio un premio d’onore a chi raccoglierà il maggior peso di immondizia durante tutti gli eventi di pesca e di diporto che organizzerà nel 2020. L’iniziativa ha il nome di “Clean-up the World” e sarà rivolta ai “Suzuki friend” sensibilizzandoli sul concetto che anche il singolo, con gesti minimi, può fare molto per il mare e per l’ambiente.

Il motto sarà: “io pulisco come a casa mia”.