Nel giorno della ricorrenza dei 100 anni dalla nascita di Fabio Taglioni, Ducati celebra e onora la memoria dell’ingegnere romagnolo autore di numerosi progetti rivoluzionari. Tra questi spicca la rivoluzione nell’applicazione del sistema di distribuzione desmodromico, lavoro con cui Taglioni ha indissolubilmente legato il proprio nome alla storia di successi della Casa motociclistica di Borgo Panigale.
Nato a San Lorenzo di Lugo il 10 settembre 1920, Taglioni si laurea in ingegneria meccanica nel 1943 ed entra in Ducati con il ruolo di Direttore Tecnico il 1° maggio 1954, data che sancisce l’inizio di un fiorire di progetti, idee e brevetti, che consegneranno il binomio Ducati-Taglioni alla leggenda del mondo a due ruote. Dopo solamente 40 giorni dal suo ingresso in Ducati, Taglioni crea il suo primo portento: la Gran Sport 100, nota anche come “Marianna”, capace di imporsi fin da subito nelle Gran Fondo italiane.
Sull’onda dei successi ottenuti dalla Gran Sport 100 e 125, l’ingegnere lughese sceglie di dedicarsi a fondo alle corse di velocità e di lanciarsi nell’ambizioso progetto del sistema di distribuzione desmodromico. Il “desmo” rappresentava fino a quel momento un azzardo tecnico e ingegneristico di fronte al quale molti dei più grandi progettisti del mondo si erano arresi, ma Taglioni dimostra di avere la tenacia e le capacità per studiarlo, perfezionarlo e renderlo un’idea vincente. La prima moto a essere equipaggiata con il sistema desmodromico è la 125 GP Desmo, che vince il suo primo Gran Premio un mese dopo il debutto e si afferma nel tempo come la 125 più veloce al mondo.
Negli anni successivi Taglioni partecipa attivamente con il suo lavoro alla rinascita industriale di Ducati, realizzando progetti come la 175 Gran Turismo e la nascita dello Scrambler Ducati, dimostrando in questo modo un livello di eccellenza ingegneristica che non si limita alla velocità, ma comprende anche affidabilità e resistenza.
Dopo aver contribuito a rendere Ducati un marchio internazionale, Taglioni torna a dedicarsi a nuovi progetti e a preparare il ritorno di Ducati nelle corse, che avviene nel 1971 con la 500 GP e nel 1972 con il debutto della 750 GT, la prima bicilindrica di serie nella storia di Borgo Panigale spinta da un motore a due cilindri longitudinale di 90°. La 750 Imola (derivata di serie della GT) esordisce a tempo di record alla 200 miglia di Imola e di fronte a 85.000 spettatori realizza una delle più grandi imprese della storia del motociclismo, con Paul Smart e Bruno Spaggiari che tagliano il traguardo davanti a tutti. Fino al termine della sua carriera Taglioni prosegue nell’innovazione e nella sperimentazione in ambito racing, mettendo la sua firma su progetti come la Pantah 500 e la 750 F1.
La vita e la carriera dell’ingegner Fabio Taglioni sono stati celebrati con una serata dedicata interamente alla sua memoria mercoledì 9 settembre all’interno del Pavaglione di Lugo di Romagna. L’evento, patrocinato dal comune romagnolo, ha visto la partecipazione di Ducati nella figura del Curatore del Museo Ducati Livio Lodi, che ha ricordato le tappe fondamentali della storia di collaborazione tra Taglioni e la Casa motociclistica di Borgo Panigale. Alla serata hanno partecipato anche il Sindaco di Lugo Davide Ranalli, l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini, il giornalista Luigi Rivola, l’avvocato Carlo Costa (figlio dell’indimenticato “Checco” Costa), i piloti Baroncini, Lega e Proni, e il celebre comico Giuseppe Giacobazzi, che ha raccontato nel suo stile la storica impresa delle Ducati e di Taglioni alla 200 miglia di Imola del 1972.
Sul sito e sul canale YouTube di Ducati è in corso di pubblicazione la miniserie “Fabio Taglioni – A Life of Passion”. Negli episodi è raccontata la storia dell’ingegnere romagnolo, corredata da immagini e video esclusivi.