Due “Classici del futuro”: Alfa Romeo 4C e Abarth 595 saranno ammirate anche tra 30 anni

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Le moderne versioni della coupé Alfa Romeo 4C, dotata di una tecnologia da Formula 1, e dell’Abarth 595, suscitano l’entusiasmo degli amanti del design italiano, della tecnologia ispirata al mondo delle corse e delle prestazioni da supercar esercitando un impareggiabile fascino destinato a non diminuire nei prossimi decenni. Questo è ciò che pensano i competenti lettori della rivista “Motor Klassik”, che per la seconda volta consecutiva hanno eletto l’Alfa Romeo 4C “Classico del futuro” nella categoria coupé, dove la concorrenza è particolarmente agguerrita. Tra le automobili di piccola cilindrata, ha vinto per la prima volta l’Abarth 595, nettamente la più votata dagli oltre 20.000 appassionati di oldtimer che hanno partecipato al “Motor Klassik Awards 2015”.

Nell’ambito del concorso, la celebre rivista specializzata ha chiesto ai suoi lettori, perlopiù possessori di almeno un’auto d’epoca, quali modelli di automobili attuali abbiano le potenzialità per diventare delle icone senza tempo. Il titolo di “Classico del futuro” è quindi un importante indicatore delle tendenze nel settore delle auto da collezione di domani.

La due volte vincitrice Alfa Romeo 4C e la debuttante Abarth 595 raccolgono un’importante eredità. Già in passato altri modelli di Fiat Chrysler Automobiles sono stati insigniti del titolo di “Classico del futuro”. Nel 2009 furono l’Alfa Romeo 159 e l’Alfa Romeo 8C Competizione a trionfare nelle rispettive categorie, mentre nel 2012 e nel 2013 uno dei trofei più ambiti fu assegnato alla Fiat 500. In passato Alfa Romeo è stata premiata anche in altre categorie dei “Motor Klassik Awards”. Nel 2012, per esempio, i lettori scelsero l’Alfa Romeo 6C 1750, un modello risalente agli anni ’30, come “Classico dell’anno”.

Il secondo trofeo ottenuto nel concorso “Classico del futuro” è un’ulteriore conferma dell’attrattiva esercitata dall’Alfa Romeo 4C. In precedenza in Germania l’affascinante coupé era stata insignita del titolo di “Best Car” da “auto motor &sport” e aveva vinto l'”Auto Trophy” organizzato da “Auto Zeitung”, la rivista britannica FHM l’aveva nominata “Car of the Year”, mentre coloro che hanno preso parte al sondaggio mondiale online organizzato dal francese Festival Automobile l’Alfa Romeo 4C l’hanno eletta semplicemente “The Most Beautiful Car of the Year”.

L’Alfa Romeo è equipaggiata con la migliore tecnologia derivata dal mondo delle corse. Grazie all’abitacolo (monoscocca) in fibra di carbonio e all’ampio uso di alluminio per il telaio e il vano motore e di speciali materiali compositi per la carrozzeria, la coupé due posti fa registrare un peso a vuoto di soli 895 kg e un rapporto peso-potenza inferiore ai 4 kg: un record anche tra le supercar. Come la nuovissima e pressoché identica (ad eccezione del tettuccio apribile) versione spider, l’Alfa Romeo 4C dispone di un motore turbo a 4 cilindri a iniezione diretta che, con una cilindrata di 1750 cm³ produce una potenza di 176 kW (240 CV).

Anche l’Abarth 595 porta in sé i geni dell’auto sportiva. Il nome stesso è un omaggio a una delle vetture da competizione di maggior successo negli anni ’60, che contribuì a rendere famoso il grande preparatore e costruttore di automobili Carlo Abarth. Se la storica Abarth 595 passava di vittoria in vittoria con i suoi, per gli standard di oggi, modesti 32 CV, la sua gemella moderna sprigiona invece una potenza cinque volte superiore, pari a 132 kW (180 CV), sotto il cofano del motore 1.4 turbo decisamente all’avanguardia. Così l’automobile italiana con il leggendario scorpione sulla mascherina del radiatore, sul mercato nelle versioni Turismo e Competizione, è una delle vetture più potenti nella sua categoria.

Il doppio successo dell’Alfa Romeo 4C e dell’Abarth 595 ai “Motor Klassik Awards 2015” è una dimostrazione del fascino immutato nel tempo dell’industria automobilistica italiana. E vista la crescente importanza degli oldtimer come riserve di valore, tra 30 anni nessuno potrà rimproverare ai lettori di “Motor Klassik” di non averlo previsto.