Elettrificazione e formazione, le eccellenze dello stabilimento FCA di Melfi per la nuova produzione europea della Jeep® Compass, anche ibrida plug-in

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In un simbolico ponte tra passato e futuro sono stati celebrati oggi i 25 anni dello stabilimento di Melfi e l’inizio dei primi test sulla nuova linea per la Jeep® Compass destinata ai mercati europei. Il grande successo del modello, lanciato nel 2016, prodotto inizialmente in Messico, per l’Europa, ha permesso di portare la produzione direttamente in Italia anche con l’innovativa motorizzazione ibrida plug-in, presso lo stabilimento di Melfi in Basilicata che dal 1994 ha prodotto oltre 7,4 milioni di vetture. 

In linea con il programma di investimenti da 5 miliardi di euro che FCA ha annunciato per l’Italia, si tratta di un altro passo importante nell’evoluzione del brand che mette in risalto sia la sua vocazione all’innovazione tecnologica sia l’eccellenza della fabbrica italiana, una delle più innovative a livello globale, che è già stata scelta nel 2014 per realizzare il primo B-SUV del brand: la Jeep Renegade (con 900.000 unità dall’inizio della produzione a Melfi). Inoltre, la produzione della Jeep Compass nel Sud Italia, che inizierà entro il primo trimestre del prossimo anno per essere venduta in Europa e che poi proseguirà con la produzione delle ibride plug-in sia per Compass sia per Renegade, consentirà di rispondere più rapidamente alle esigenze dei clienti e alla dinamicità del mercato.

Va ricordato che la produzione della Jeep Compass è parte di un piano di investimenti molto più ampio, con l’introduzione di 13 modelli totalmente nuovi o profondamente rinnovati e l’avvio di un piano di elettrificazione dell’offerta, con l’inserimento in gamma di 12 versioni elettriche di modelli nuovi o già esistenti. In particolare, le versioni ibride plug-in di Compass e Renegade saranno prodotte nello stabilimento lucano mentre il polo Mirafiori di Torino ospiterà le produzioni della nuova Fiat 500 con alimentazione elettrica e le vetture Maserati con sistemi a propulsione elettrica ibridi e a batteria (quest’ultime realizzate anche a Modena). Annunciate anche le produzioni di Ducato Electric e della nuova Alfa Romeo Tonale, entrambi negli impianti italiani.

 

 Nel 2015, proprio in occasione della nascita della Renegade, nello stabilimento lucano è sorta la “Plant Academy”, una fucina di idee e di sperimentazioni, oltre che una “fabbrica di talenti” dedicata allo sviluppo delle potenzialità delle persone. Un contributo rilevante alla strategia di elettrificazione di FCA,  un esempio virutoso che è stato seguito da numerosi stabilimenti FCA dove sono nate le altre Plant Academy. Naturale quindi pensare al polo industriale in Basilicata per la produzione di Renegade e Compass entrambe ibride plug-in nella regione EMEA, le prime versioni ibride plug-in del marchio, con cui scrivere un nuovo capitolo della sua leggendaria storia, ma sempre fedele ai suoi valori fondanti: libertà, avventura, autenticità e passione.

 

Al di là delle ragioni logistiche, la scelta dello stabilimento italiano poggia su valori condivisi, come la continua ricerca dell’eccellenza formativa, costruttiva e dell’innovazione tecnologica più sofisticata. Sono le stesse caratteristiche che ritroviamo sia in Melfi Plant – sia in Compass che, grazie anche all’innovativa ibrida plug-in, gioca la sua partita nel segmento più grande e in più rapida crescita, quello dei SUV compatti: oggi in Europa rappresenta il 45% del mercato complessivo dei SUV, e si prevede supererà gli attuali 2.5 milioni di unità vendute.

 

Prodotta in Messico, Brasile, Cina, India e da ora anche in Italia, la Jeep Compass, forte anche della nuova versione elettrificata,  è davvero un modello globale che vanta un fortissimo legame con la regione EMEA e soprattutto con l’Europa –  al lancio nel 2017 è stata la prima Jeep concepita per le strade del vecchio continente. In questo contesto si è inserita da protagonista, infatti nel 2018 ha immatricolato più di 78.000 unità in EMEA, pari ad oltre il 40% dei volumi Jeep, ed è stato, insieme a Renegade, il modello più venduto del brand in Europa. Inoltre, in Italia quest’anno il modello si sta confermando ai vertici nella parte premium del suo segmento: oggi un 4×4 ogni tre venduti in Italia nel segmento C-SUV è una Compass, e con la nuova ibrida plug-in è pronta a superare questo primato

 

Chiaro a questo punto come Jeep Compass giochi un ruolo strategico per il marchio Jeep ed è per questo che il brand continua a dedicargli investimenti importanti, come dimostrano il recente lancio dell’inarrestabile versione Trailhawk, il C-SUV con le migliori prestazioni off-road di sempre, e l’avvio futuro della nuova versione ibrida plug-in che rivoluzionerà lo stesso concetto di SUV. L’arrivo della Compass a Melfi segna un passo avanti in questa direzione, puntando anche sull’eccellenza dello stabilimento italiano. Ed è proprio qui che è nata Jeep Renegade, il primo B-SUV Jeep che ha contributo in modo determinante alla straordinaria crescita del brand in EMEA degli cinque ultimi anni, pari al 330%.

 

Tutto ciò all’interno della strategia generale di FCA: non solo elettrificare la gamma secondo le linee guida di ciascun brand ma, con la creazione dell’ente e-Mobility, coordinare tutte le attività collegate alla mobilità elettrica che porterà i clienti a intendere l’uso dell’auto e la mobilità in generale in modo completamente diverso. Perché per permettere alle vetture elettrificate di essere guidate quotidianamente e senza problemi è necessario creare un ecosistema funzionale al loro utilizzo – competitivo oltre che sostenibile – per offrire al cliente tutto ciò che serve per scegliere di guidare una vettura elettrica. Anche siglando (come è stato fatto nelle ultime settimane) una serie di accordi con diversi partner come, per esempio, Enel X, Engie, Terna, Transatel, Lexis Nexis e Generali. Obiettivo: permettere al cliente usufruire senza preoccupazioni di una serie completa di servizi dopo avere scelto la vettura elettrica più adatta alle proprie necessità.

 

 

Plant Academy: il futuro è la fabbrica dei talenti e delle idee, verso l’elettrificazione

Venticinque anni vissuti intensamente, alla continua ricerca del miglioramento. Melfi non si ferma mai e guarda ogni giorno al futuro, che significa nuovi modelli, innovazione, sviluppo ed elettrificazione. Un futuro che passa anche dalla Plant Academy, creata nel 2015 all’interno dello stabilimento e importante tappa verso il traguardo di “Industry 4.0”. Si tratta di una fucina di idee e di sperimentazioni, oltre che una “fabbrica di talenti” vista l’attenzione dedicata allo sviluppo delle potenzialità delle persone, che nasce per migliorare la competitività complessiva della fabbrica: sostenibilità economica, qualità del prodotto e capacità di creare innovazione.

Punto di partenza dell’Academy è stata l’analisi dell’organizzazione e dei ruoli delle persone e la definizione delle competenze necessarie per svolgere al meglio ogni singola attività. Il secondo passaggio è stato la creazione di conoscenza (Knowledge Creation) in quello specifico ambito: a ogni competenza è stato associato un pacchetto formativo realizzato a partire dall’esperienza e dalle conoscenze dei migliori professionisti dello stabilimento in quel settore. Infine, sono state definite le modalità per lo sviluppo delle persone (Leadership Development) e messi a punto strumenti di valutazione e percorsi di sviluppo per far crescere quanti in futuro ricopriranno ruoli di maggiore responsabilità. È stato così possibile individuare talenti nascosti e predisporre per loro percorsi di crescita: fino a oggi sono stati messi a punto 119 percorsi di crescita concretizzati in oltre 300 moduli formativi.

In dettaglio, l’impostazione dei moduli di formazione dell’Academy prevede l’alternanza di aula, simulazione, verifica e applicazione pratica. Ogni anno la direzione dello stabilimento, sulla base dei piani produttivi ed economici, stabilisce gli obiettivi di business e su questi lo staff della Plant Academy definisce percorsi formativi a supporto. Così, grazie all’Academy, nuove tecnologie e nuove competenze a Melfi arrivano insieme, perché c’è la possibilità di provarle e migliorarle nei laboratori di simulazione. In dettaglio, sono quattro i laboratori principali – simulazione virtuale dei processi, riproduzione dei processi logistici, area digitale e area tecnica – che compongono la Plant Academy, tutti dedicati alla fase di simulazione dei concetti teorici per aumentare l’efficacia dell’apprendimento e alla ricerca e testingdi soluzioni innovative.

Entrando nella Plant Academy di Melfi ci si trova immersi in una realtà dove a guidare sono le persone e la loro creatività. Indipendentemente dalla gerarchia e dai ruoli, chi ha idee da proporre e capacità da mettere in campo è libero di esprimersi: solo nel 2018 sono state presentate e discusse 5 mila idee. Anche l’estetica è insolita per una fabbrica, tanto che gli ambienti dell’Academy non hanno nulla da invidiare a quelli delle più innovative imprese della Silicon Valley in California: arredi dai colori vivaci, strumenti di studio a metà fra il gioco e l’hi-tech, schermi e ampi spazi di relax. Tutto realizzato internamente con materiali riciclati grazie al lavoro e alla passione delle persone dello stabilimento. Completano la struttura alcune aule adiacenti ai laboratori, nelle quali si acquisiscono i concetti teorici messi immediatamente in pratica nelle aree di simulazione. Tutto quello che viene insegnato è condiviso con le altre Plant Academy di FCA attraverso un grande archivio digitale. La Plant Academy di Melfi ha fatto scuola e il suo esempio è stato seguito da molti stabilimenti che hanno creato le loro Academy proprio sul suo modello.

 

Compass, il SUV Jeep destinato al segmento più grande in più rapida crescita nel mondo

Lanciato nel 2017 e rinnovato di recente con nuovi motori Euro 6D, Compass è il SUV Jeep che abbina la proverbiale capability off road del marchio americano e l’eccellente dinamica di guida a un design moderno in autentico stile Jeep e ad una ricca dotazione tecnologica per la connettività e la sicurezza. Il design esterno della Jeep Compass non passa inosservato grazie al bilanciamento tra una linea dinamica e proporzioni equilibrate che si traducono in un’estetica innovativa. È un’autentica Jeep: presenta gli elementi di design che appartengono alla tradizione del marchio come i passaruota trapezoidali e la griglia a sette feritoie, incastonate in una cornice nero lucido. Le cornici nere dei fari, poi, aggiungono personalità e carattere al frontale. Una caratteristica distintiva della parte posteriore di Compass è rappresentata dagli esclusivi fari con inserti a LED dalla forma rettangolare e allungata, che si inseriscono nella struttura del portellone conferendo al veicolo un aspetto sportivo e al tempo stesso elegante, immediatamente riconoscibile sia in strada sia sui percorsi off-road. Soprattutto, è un autentico SUV Jeep grazie alle capacità off-road, punto di riferimento nella categoria, garantite da due avanzati e intelligenti sistemi 4×4: Jeep Active Drive e Jeep Active Drive Low. Ciascun sistema è in grado di inviare la coppia necessaria a qualsiasi ruota se necessario, ed entrambi sono dotati del dispositivo Jeep Selec-Terrain che offre diverse modalità di gestione (Auto, Snow, Sand e Mud, oltre all’esclusiva modalità Rock specifica della versione Trailhawk) per garantire le massime prestazioni 4×4 su qualunque superficie, in strada o in fuoristrada, e in qualsiasi condizione climatica.

Tra le novità della gamma 2019 spiccano la nuova livrea Sting Grey e i nuovi motori diesel e benzina omologati Euro 6D.  La Compass 2019 è offerta in tre allestimenti (Longitude, Limited e Trailhawk) e in due nuovi modelli in edizione speciale: la sportiva e distintiva “S” e l’esclusiva “Night Eagle”, che rendono più facile che mai scegliere il look e l’equipaggiamento della propria vettura. Inoltre, su tutte le versioni sono di serie i più avanzati sistemi di infotainment, in particolare a partire dall’allestimento Longitude è proposta la nuova Radio 7″ con Apple Car Play/Android Auto (insieme al climatizzatore automatico bizona e ai cerchi in lega da 17″), mentre il sistema radio UconnectTM 8,4″ NAV con Apple CarPlay/Android AutoTM è disponibile a richiesta sull’allestimento Longitude e di serie a partire dalla Limited.

Ma la possibilità di personalizzare la propria vettura non si ferma qui: i clienti possono scegliere tra sette diverse combinazioni di motopropulsori, tra cui due a motori a benzina e due a diesel, e due trasmissioni – quella automatica a nove rapporti e quella manuale a sei marce. In dettaglio, il MultiAir2 Turbo 1.4 con Start&Stop che eroga una potenza di 140 CV a 5000 giri/min. e 230 Nm di coppia a 1750 giri, in abbinamento al cambio manuale a sei marce e alla configurazione 4×2, e il motore MultiAir2 Turbo 1.4 che eroga 170 CV a 5500 giri/min. e 250 Nm di coppia a 2500 giri/min., con la trasmissione automatica a nove rapporti e la configurazione 4×4. Alle opzioni benzina, si aggiunge la gamma di motori diesel, che comprende il MultiJet II 1.6 con Start&Stop che eroga 120 CV a 3750 giri/min. e 320 Nm di coppia a 1750 giri/min., in abbinamento al cambio manuale a sei rapporti e alla configurazione 4×2, e il MultiJet II 2.0 con Start&Stop e 140 CV di potenza a 4000 giri/min. (se abbinato alla trasmissione automatica a nove rapporti) o 140 CV a 3750 giri/min. (con il cambio manuale a sei rapporti). Entrambi producono una coppia massima di 350 Nm a 1750 giri/min. e sono disponibili solo con configurazione 4×4. Una versione più potente del motore MultiJet II 2.0 con Start&Stop, in grado di erogare 170 CV di potenza e 380 Nm di coppia in abbinamento al cambio automatico a nove marce e alla configurazione 4×4 (compresa la modalità a marce ridotte esclusiva dell’allestimento Trailhawk), completa la famiglia dei propulsori diesel disponibili sulla Compass. Infine, la gamma attuale di Compass include anche un motore a benzina Tigershark 2.4 MultiAir2 da 184 CV a 6400 giri/min. e 237 Nm di coppia, disponibile solo nei mercati extraeuropei (Russia, Africa e Medio Oriente), oltre a una versione depotenziata dello stesso motore che eroga 150 CV. Entrambi sono abbinati al cambio automatico a nove rapporti e alla trazione 4×4.

 

25° anniversario di FCA Melfi Plant, la fabbrica dei record con un ruolo primario nell’elettrificazione di FCA

Quest’anno si celebrano i primi 25 anni di FCA Melfi Plant, attualmente una delle fabbriche automotive più avanzate dell’intera Europa, tra l’altro rinnovata a partire dal 2015, con l’investimento di oltre un miliardo di euro stanziato per l’avvio produttivo di Jeep Renegade e Fiat 500X.

Esteso su una superficie di circa 1,9 milioni di metri quadrati, lo stabilimento fu costruito fra il 1991 e il 1993 nei pressi di San Nicola, a 18 chilometri da Melfi, su una direttrice che collega la Basilicata con la Campania e la Puglia, regioni da cui provengono anche molti lavoratori dell’impianto. Attualmente si producono i modelli Jeep Renegade e Fiat 500X e da inizio 2020 anche la Jeep Compass ed i modelli ibridi plug-in, svolgendo un ruolo primario nell’elettrificazione di FCA.

Il complesso è costituito da reparti di stampaggio, lastratura, verniciatura e montaggio e impiega 7.300 dipendenti; 5 presse e 2 trance per la fase di stampaggio; 860 robot per la fase di lastratura; 54 robot per le operazioni di verniciatura; 278 stazioni automatiche di avvitatura; e circa 4.000 persone esclusivamente dedicate al montaggio delle auto

FCA Melfi Plant rappresenta uno degli esempi più emblematici dell’evoluzione tecnologica/ organizzativa, ed è stato sempre modello di innovazione. È stato il primo ad applicare il modello di “fabbrica integrata”, con decentramento delle responsabilità’ ed integrazione delle funzioni, rispetto alle rigidità precedenti, ed è poi evoluto con il modello di “fabbrica modulare” e poi “a rete”. Il tutto seguendo i principi della “lean production” con adozione di meccanismi di funzionamento che migliorassero la competitività. Oggi è una fabbrica digitale che utilizza le tecnologie abilitanti ed i sistemi dell’Industria 4.0, con una piattaforma che interconnette ed integra i processi aziendali, e dove si realizza la migliore sintesi tra organizzazione, tecnologie, persone.