Diventare piloti di F1 dopo che per una vita si è lavorato per arrivarci deve rendere qualunque complessità meno pesante e più accettabile. Sarà per questo effetto che in Cina, Antonio Giovinazzi, ci è sembrato particolarmente sereno e soddisfatto nonostante finora il confronto con il team-mate Kimi Raikkonen sia stato impietoso in termini di risultati ottenuti, visto i suoi due zeri contro gli altrettanti piazzamenti in top 10 del finnico.
“A Melbourne la mia qualifica stava andando bene, in particolare nel Q1 avevo fatto una buona prestazione, poi nel Q2 a causa di un problema tecnico non sono riuscito a finalizzare e a passare alla fase successiva”, ha snocciolato su nostra richiesta ciò che non ha funzionato tra l’Australia e il Bahrain. “Alla domenica invece, il detrito perso da Daniel Ricciardo mi ha rovinato di fatto la gara. All’opposto in Bahrain non sono stato in grado di entrare nella seconda tranche delle qualifiche e in corsa avrei potuto guadagnare un punticino se non ci fosse stata la Safety Car. A Manama, tra l’altro, avevo pure accusato noie tecniche nelle libere 2. Tutti imprevisti che mi hanno impedito di poter esprimere il mio potenziale e quello dell’auto”.
“Diciamo che resto positivo. La C38 è valida e so che possiamo fare bene”, ha proseguito nella sua analisi sui primi due round del calendario. “Avere un compagno come Iceman mi sarà certamente d’aiuto perché guardando i suoi dati riesco a capire dove mi devo rafforzare. Essendo stato fermo per due anni devo ancora riprendere in mano moltissime cose, in particolare al sabato pomeriggio”.
Tornando alla performance pi u in generale dell’Alfa Romeo ex Sauber, il driver di Martina Franca ha considerato: “Se guardiamo a che punto era questa scuderia al principio del 2018 e dove invece ha concluso il mondiale, possiamo facilmente riscontrare che è cresciuta parecchio. Quest’anno siamo partiti da una base più solida anche grazie al contributo di Raikkonen, ma è difficile fare una previsione di come ci evolveremo. Tutti stanno spingendo forte nel gruppo, di conseguenza è chiaro che ci saranno dei progressi”.
Infine su Mick Schumacher che nei test stagionali di Al-Sakhir della scorsa settimana ha girato proprio con la monoposto di Hinwil, oltre che con la Ferrari, Bon Giovi ha detto: “L’ho conosciuto nel 2016 quando lui gareggiava in F4 e io in GP2. E’ un bravo ragazzo ed è figlio di uno dei miei eroi. Nella due giorni di prove in Bahrain non l’ho incontrato, ma so che ha fatto un buon lavoro”.
(RM Media)