I LUNGHI VIAGGI DI GIANGIACOMO FELTRINELLI A BORDO DELLE SUE DS

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La sagoma unica al mondo della DS19 ha stregato milioni di persone, tra loro moltissimi personaggi celebri, artisti, politici e figure del mondo della cultura. Persone come Giangiacomo Feltrinelli.

Giangiacomo Feltrinelli aveva scoperto il comfort e la sicurezza delle Citroën già in giovane età: tra il 1952 ed il1954, come racconta il figlio Carlo nel suo libro “Senior Service”, Giangiacomo Feltrinelli e Giuseppe del Boattraversano l’Europa in lungo e in largo per costruire quella che sarà la “Biblioteca Feltrinelli”.

Carlo Feltrinelli racconta ancora che Giangiacomo «guida le Citroën con molta dimestichezza, senza preoccuparsi troppo delle ammaccature sul parafango (un tratto sicuramente borghese); e se guida da tramortire, è instancabile.Le scorribande con “zio Sergio” (soprannome di Giuseppe dal Bo) a setacciare l’Europa per trovare libri e carterimarranno nei discorsi come vere leggende di famiglia».

La Citroën di Feltrinelli era una Traction Avant 15 Six, nera, che Camillo Saini (all’epoca direttore tecnico in CitroënItalia) ricorda bene: «entrava a tutta velocità in officina, mettendo a repentaglio la vita dei presenti, poi scendeva e sbraitava perché voleva che la manutenzione fosse fatta all’istante».

DS – COMUNICAZIONE
Via Gallarate 199 — 20151 Milanowww.dsautomobiles.it, www.sito-stampa.citroen.com

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Nessuno lo sapeva, ma Giangiacomo Feltrinelli alla guida di quella Citroën nera stava salvando una parte fondamentale della cultura del continente.

Ovviamente, quando fu presentata la DS19, Feltrinelli fu tra i primi a volerne una. Nera, come lo erano state le Traction che aveva guidato in precedenza, targa Milano, tetto azzurrino e interni ocra.

Poi un’altra, poi ancora un’altra. Per Feltrinelli la DS era una sorta di biglietto da visita, la compagna inseparabiledi viaggi lunghissimi che lo portavano fino in Unione Sovietica, da dove riuscì a portare il celebre romanzo “Il dottor Živago”, prendendo i manoscritti direttamente da Boris Pasternak ed iniziando una sorta di guerra personale perriuscire a pubblicarlo.

Raramente restituiva a Citroën le sue DS al momento di acquistarne una nuova, spesso le conservava come seconda auto o le regalava, come quella che con tutta probabilità regalò al pittore Ligabue (una delle prime) che, privo dipatente, la utilizzava con l’aiuto di un amico che faceva da autista o quella che donò ad un suo collaboratore pochimesi prima del suo “ingresso in clandestinità”.

Un episodio celebre che lega Feltrinelli e le sue DS è quello che lo vede piombare nella Firenze alluvionata la mattina del 4 novembre del ‘66, ovviamente alla guida di una delle sue DS nere, carica all’inverosimile di bende,cerotti, antibiotici e generi di prima necessità, nel timore di arrivare in una città devastata e piena di feriti.

Certo l’alluvione ha avuto la sua triste conta delle vittime, ma quella che è rimasta sfregiata è la città ed il suo incommensurabile patrimonio culturale.

Nelle strade allagate, bloccate dalle autoblindo, con i militari che si sbracciano, c’è solo una vettura che, regolatasulla massima altezza, ignora i richiami a fermarsi e al contrario accelera e si fa largo tra due ali di fango sollevate dalle ruote. È la DS di Feltrinelli che fila dritta verso la sua libreria, dove fortunatamente non troverà né vittime né feriti, ma i suoi dipendenti intenti a salvare i libri. Loro lo ricorderanno così, con la barba lunga, dopo aver guidatoper tutta la notte, con la DS nera coperta di fango ma… piena di ottime michette e di affettati piacentini, arrivatoa salvare loro e i suoi libri.

Una foto d’archivio di Giangiacomo Feltrinelli.