I VOLANTI NELLA STORIA PEUGEOT Da semplici leve fino al volante di oggi, cuore del PEUGEOT i-COCKPIT®

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A prima vista, sin dalla nascita dell’automobile, il volante è stato l’organo meccanico che si è apparentemente evoluto meno in forma e funzione. Tuttavia, non ha mai smesso di trasformarsi, né ha tentato di sfuggire alla sua forma circolare. All’inizio della sua storia era molto semplice e dedicato esclusivamente al controllo della direzione, ma gradualmente è diventato sempre più complesso. Acquisisce varie funzionalità con l’integrazione graduale di funzioni secondarie: clacson, comandi radio, comandi del cruise control, paddles per la gestione del cambio e, ovviamente, airbag. Anche il materiale con cui veniva realizzato il volante è cambiato fortemente. La sua cornice, inizialmente in legno, passa all’acciaio, quindi all’alluminio e infine al magnesio in alcuni casi.

Una grande rivoluzione avvenne nel 2012, quando PEUGEOT lanciò la prima generazione della 208 con l’esclusivo PEUGEOT i-Cockpit®. Elemento fondamentale di questo concetto innovativo assieme a touchscreen e quadro strumenti rialzato, il volante diventò molto più compatto. Venne riprogettato per offrire una presa migliore, fornendo nel contempo maggiore visibilità della strumentazione e adeguato spazio per le gambe del conducente. Esteso nel corso degli anni anche al resto della gamma, il PEUGEOT i-Cockpit® è in continua evoluzione, generazione dopo generazione dei modelli. Ad oggi, oltre sei milioni di Clienti guidano con soddisfazione questa tecnologia, una rivoluzione che è rimasta unica nel mondo automobilistico.

 

UN PO’ DI STORIA

Il primo volante automobilistico apparve nel luglio 1894 sulla Panhard 4 CV di Alfred Vacheron nella prima gara della storia dell’auto, la Parigi-Rouen organizzata da Pierre Giffard, giornalista di Le Petit Journal, un quotidiano parigino pubblicato dal 1863 al 1944. Più che una gara, questa fu una grande prodezza pubblicitaria per una recente invenzione: l’automobile. Da Parigi a Rouen, in un viaggio di cento chilometri, i veicoli alimentati da un motore a combustione interna dovevano dimostrare la loro resistenza.

Equipaggiate ancora con una sorta di manubrio, le PEUGEOT con 2 marce e motore a 4 cilindri, assomigliavano ancora a carrozze motorizzate. Su alcuni modelli, poi, i passeggeri erano posti “vis a vis”, come in una carrozza. Nel complesso, però, i produttori di auto stavano cercando di allontanarsi dal concetto di carrozza a motore, cercando di inventare qualcosa di nuovo.

Alla partenza della gara, oltre cento vetture con diversi tipi di motore (vapore, gasolio, benzina, elettrico, aria compressa…) parteciparono a questa sfida. Nonostante la vera innovazione tecnologica rappresentata dal volante, Alfred Vacheron e la sua Panhard 4 CV arrivarono quarti, mentre Panhard e Levassor e i figli dei fratelli PEUGEOT, su auto dotate di semplice manubrio, arrivarono primi ex-aequo.

In seguito, il volante sostituì gradualmente la barra che fungeva da controllo della direzione nelle auto dell’epoca. Tecnologicamente, l’automobile venne così liberata dalla sua parentela con carrozze trainate da cavalli.

Nel 1901, la PEUGEOT Type36 si distinse nettamente dai precedenti modelli assemblati sulla base di “cabine motorizzate”. Questo modello presentò due importanti innovazioni: un cofano anteriore che celava il motore ed il volante con colonna inclinata al posto del manubrio.

 

IL VOLANTE, SUPPORTO ALL’INNOVAZIONE PER PEUGEOT

Con il termine “Volante” ci si riferisce all’anello utilizzato per sterzare le ruote di un veicolo. Fa parte di quei comandi che il conducente aziona per guidare un veicolo.

I costruttori d’auto di fine ottocento capirono ben presto che era più facile per il conducente guidare una macchina usando un volante rotondo, piuttosto che una barra o un manubrio.

La sua forma consentiva una migliore presa nella sua rotazione, ma anche un migliore sfruttamento dello sforzo richiesto per ruotare le ruote dell’auto.

Se il design rimase più o meno costante nel corso degli anni a causa di una forma vincolata dai requisiti di visibilità del cruscotto, dalla necessaria libertà di funzionamento delle bocchette di areazione spesso messe ai suoi lati, il volante diventò anche un supporto per le innovazioni.

All’inizio degli anni ’90, la diffusione di massa dell’airbag e l’avvento del servosterzo, cambiarono il paradigma precedentemente riservato al volante. Da meramente direzionale, diventò multifunzionale e cominciò a incorporare gradualmente altre funzioni, alcune importanti per la sicurezza passiva, andando così oltre il suo compito originario di gestire la direzione delle ruote.

Queste innovazioni si espressero anche attraverso l’evoluzione dei materiali utilizzati nella fabbricazione. Le tecniche di schiumatura, la grana e qualità della pelle con cui vengono rivestiti, le finiture e la qualità dei materiali sono alcuni dei segni distintivi dei volanti di attuale generazione adottati da PEUGEOT. Se nelle versioni entry level dei segmenti di ingresso gamma la corona è in schiumato, sugli allestimenti superiori trova spazio la pelle pieno fiore che esalta non solo la presenza estetica, ma anche tattile. Inoltre, la pelle traforata dà ulteriore sensibilità al tatto e sulle versioni alto di gamma possono esser presenti anche cuciture a contrasto che contribuiscono a connotare l’allestimento sportivo dell’auto. Infine, il volante PEUGEOT di attuale generazione si caratterizza anche per il design ricercato ma molto ergonomico, in grado di accogliere al meglio l’impugnatura delle mani con apposite sagomature nelle razze e sulla corona, garantendo una presa salda ed allo stesso modo appagante. La forma appiattita e le dimensioni contenute, poi, gli permettono di integrarsi in maniera ideale all’interno del PEUGEOT i-Cockpit® di cui è elemento costitutivo.

Lo sport automobilistico, come spesso accade, è fonte di ispirazione per la normale produzione ed è anche per questo che molti comandi di gestione dell’auto e dei suoi accessori sono richiamabili dal volante: pensiamo non solo ai comandi radio, ma anche a quelli del cruise control, del settaggio del quadro strumenti digitale o dei comandi vocali, se presenti.

Come dicevamo poco fa quando parlavamo di PEUGEOT i-Cockpit®, PEUGEOT ha spinto l’evoluzione del volante nel 2012, quando introdusse la prima generazione della 208 con l’innovativo posto guida che rivoluzionò il mercato e rappresenta ancor oggi una esclusiva della Casa del Leone. Sulla PEUGEOT 208 fece infatti la comparsa un abitacolo rivoluzionario, articolato attorno a un volante compatto, un touch screen a centro plancia ed un quadro strumenti rialzato, visibile al di sopra della corona del volante.

Elemento centrale, il volante compatto facilita e aumenta le sensazioni di guida. Le braccia sono posizionate più in basso, in posizione meno affaticante e si muovono in misura minore rispetto ad una vettura tradizionale, a parità di manovra. Questi fattori permettono poi di agire tempestivamente sullo sterzo, accrescendo il controllo del mezzo e appagando alla guida. Diffuso su tutta la gamma (sulle nuove PEUGEOT 208 e SUV 2008, 308, SUV 3008, 5008, 508, Rifter e Partner), il PEUGEOT i-Cockpit® continua a evolversi. Nel 2016, ad esempio, con l’introduzione in gamma del SUV PEUGEOT 3008, il volante divenne ancora più compatto ed appiattito. Riprogettato con due sole razze al posto delle tre precedenti, offrì da subito una impugnatura ancora migliore e liberò ancora di più il campo visivo e lo spazio per le gambe del conducente. Oggi, con 6 milioni di Clienti nel mondo che guidano un’auto con PEUGEOT i-Cockpit®, la Casa ha fatto evolvere ancora una volta questo concetto ed ha introdotto la tridimensionalità nelle Nuove 208 e SUV 2008 dotate di PEUGEOT i-Cockpit® 3D. Il PEUGEOT i-Cockpit® ed il suo iconico volante compatto ed appiattito sono quindi diventati pilastri del DNA del Marchio.

In definitiva, questi sviluppi rispondono ad una semplice ma grande ambizione: fornire una soluzione tecnica che consenta di progettare abitacoli proiettati nel futuro, garantendo la massima sicurezza passiva con tecnologie avanzate e compatibili, qualunque sia la destinazione dell’auto nel mondo.

 

SCOMPARIRÀ IL VOLANTE SUI VEICOLI A GUIDA AUTONOMA?

Nel 2014, la “Google-Car” rappresentò la direzione verso un’auto a guida autonoma al 100% e la sua particolarità era che non aveva né un volante, né un acceleratore e controllo dei freni. Un semplice pulsante, integrato sul cruscotto, permetteva al veicolo di fermarsi in caso di bisogno.

Nel luglio 2015, PSA ha lanciato il programma AVA “Autonomous Vehicle for All” ed è diventato il primo produttore a testare l’auto autonoma su strade aperte in Francia. Questo programma semplice e intuitivo riunisce una vasta gamma di funzioni che potrebbero portare gradualmente alla delega parziale e totale della guida all’auto, se il conducente lo desiderasse.

Sono previste diverse modalità di guida con gradi di automazione del veicolo classificati in cinque livelli dall’OICA (Organizzazione internazionale dei Costruttori di Automobili):

Livello 1: Guida assistita. Vetture in cui il conducente ha la possibilità di togliere il piede dall’acceleratore mentre sta guidando, per riposare la gamba. L’auto regola la velocità in automatico, anche in funzione del traffico che la precede.

Livello 2: guida semi-autonoma. Auto in cui i sistemi di assistenza mantengono la vettura nella giusta corsia e alla corretta distanza di sicurezza dal veicolo che la precede. In questo modo il conducente può riposare temporaneamente le gambe ed allentare la pressione delle braccia, mantenendo comunque sempre le mani sul volante.

Livello 3: guida altamente automatizzata. Le auto possono guidare autonomamente in situazioni ben definite, come autostrade o aree in cui il traffico è intenso. La persona che si trova al volante può staccare gli occhi dalla strada. Attualmente, la legislazione di molti Paesi ancora non autorizza questo livello di guida.

Livello 4: guida completamente automatizzata. L’auto può guidare autonomamente, non soltanto in particolari condizioni stradali o di traffico. Il conducente non ha bisogno di intervenire, pur trovandosi sempre ovviamente in posizione di guida, ma nel contempo può occuparsi anche di altro mentre l’auto guida da sola. È però ancora presente il volante, perché il guidatore ha ancora la facoltà di condurre l’auto in prima persona.

Livello 5: guida esclusivamente autonoma. Il volante non è assolutamente presente e rappresenta il massimo livello di guida automatizzata. Non ci sarà più la distinzione tra conducente e passeggeri.

 

Oggi, le funzioni di assistenza alla guida di livello 1 e 2 del programma AVA sono già disponibili sulla maggior parte della gamma PEUGEOT. Per esempio:

  • Active Lane Departure Warning (ALDW), un sistema che esegue una correzione di direzione graduale sullo sterzo per mantenere il veicolo nella sua corsia originale.
  • il Full Park Assist fornisce assistenza attiva al parcheggio controllando automaticamente lo sterzo, l’acceleratore ed il freno per entrare e uscire da un parcheggio.
  • Driver Attention Alert, un sistema che valuta l’attenzione posta alla guida dal conducente, identificando le deviazioni del veicolo rispetto alla corsia di marcia e rileva la presenza delle mani sul volante.

 

In tempi più recenti, nel 2018, PEUGEOT ha svelato il concept e-LEGEND al Motor Show di Parigi, un vero manifesto tecnologico del piacere di guida e dell’esperienza a bordo di un veicolo che può essere anche a guida totalmente autonoma. Tecnologico, ultra-connesso, intelligente e con un design che fa sognare, PEUGEOT e-LEGEND ha adottato il nuovo “Responsive i-Cockpit®” che esalta ancor più il rivoluzionario posto guida dei modelli del Marchio. Adotta al posto del quadro strumenti 3 distinti quadranti digitali che possono essere occultati ed un volante ultracompatto che si ritrae all’interno della plancia quando l’auto viaggia in guida totalmente autonoma per liberare spazio ad un ampio schermo da ben 49 pollici. Gli occupanti possono quindi dedicarsi ai loro hobby preferiti: giocare con videogioco integrato o guardare un film.

 

La guida autonoma potrà rappresentare un grande cambiamento nell’uso dell’auto. Se fino al livello 4 di guida autonoma il volante è ancora presente, seppur occultabile, quando si arriverà al livello 5, ancora lontano, potremmo fare a meno di questa invenzione nata nel lontano 1894.

Come gli amanti della musica che amano i dischi in vinile, domani potremmo arrivare ad identificare gli appassionati di auto in funzione della presenza del volante sulle loro auto…