Il programma di integrazione Porsche crea prospettive per i rifugiati

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Porsche AG ha scelto un approccio straordinario in materia di integrazione dei rifugiati: ha sviluppato uno speciale programma semestrale di integrazione, nel quale un primo gruppo di 15 rifugiati tra i 16 e i 38 anni avrà l’opportunità di qualificarsi per un apprendistato o un’assunzione diretta, potenzialmente anche presso il costruttore di vetture sportive stesso, a condizione che gli uomini e le donne provenienti da sei diverse nazioni possiedano, al termine del programma, i tipici requisiti necessari in Porsche. Il programma di integrazione è focalizzato sull’apprendimento della lingua tedesca e l’acquisizione di competenze commerciali di base. Vi si affiancano numerose misure volte a promuovere le conoscenze culturali dei rifugiati e, quindi, la loro effettiva integrazione.

“Abbiamo già espresso la nostra opinione sull’arrivo in massa dei rifugiati a Settembre 2015 ed ora stiamo mantenendo la nostra promessa”, afferma Andreas Haffner, membro del Comitato Esecutivo Risorse Umane e Affari Sociali di Porsche AG. Fin dall’inizio, Porsche voleva evitare un’operazione precipitosa. “Avevamo piuttosto intenzione di sviluppare un programma completo che facilitasse in modo concreto l’integrazione e fornisse ai rifugiati prospettive di occupazione sostenibili e quanto più realistiche possibile. Il programma di integrazione Porsche è esemplare ed è la logica continuazione del nostro anno di preparazione Porsche, con il quale abbiamo già dimostrato in passato quanto sia importante per noi assumerci una responsabilità sociale”.

Uwe Huck, Presidente del Consiglio generale di fabbrica, ha dichiarato: “I rifugiati che sono arrivati, adesso sono qui. Dobbiamo accettarlo. Per contenere il flusso dei rifugiati, abbiamo bisogno di pace. Ma siamo ancora molto lontani dal raggiungere la pace nelle aree di crisi. Per questo dobbiamo integrare i rifugiati. Qui e ora, dobbiamo offrire loro lavoro e prospettive. Dobbiamo diventare i campioni del mondo di integrazione. Questo argomento riguarda tutta la nostra economia e posso solo incoraggiare altre aziende a partecipare. Per garantire sicurezza e benessere, serve integrazione, poiché integrazione significa stabilità. E chi è contro l’integrazione, è anche contro la stabilità in Germania. Ma l’integrazione non è una strada a senso unico. Al contrario, per me, significa che i rifugiati devono imparare il tedesco e accettare la nostra cultura. Integrazione significa anche mostrare tolleranza e rispetto reciproci. Tutto questo non solo trova eco in Porsche, ma è parte di Porsche. Per questo sono sicuro che il nostro anno di integrazione sarà un successo completo e sostenibile.”

I partecipanti all’anno di integrazione Porsche sono stati scelti in stretta collaborazione con le classi delle scuole commerciali VABO di Stoccarda (“Vorqualifizierung Arbeit / Beruf mit Schwerpunkt Erwerb in Deutschkenntnissen”, in Inglese: lavoro di pre-qualificazione/occupazione mirata allo studio della lingua tedesca) e seguendo la speciale raccomandazione degli insegnanti delle scuole. Abbiamo lavorato anche a stretto contatto con l’Agenzia Federale del Lavoro, con il JobCenter e con il ministero dell’Integrazione e della Cultura del Baden-Württemberg per studiare la struttura e il contenuto del programma di integrazione. La decisione finale è stata presa dai coordinatori di apprendistato di Porsche e dal Consiglio di fabbrica. Al termine della selezione, sono entrati nel programma dieci uomini e cinque donne provenienti da Eritrea, Siria, Pakistan, Afghanistan, Iran e Iraq. Si tratta di uomini e donne fuggiti da regioni di guerra e di crisi e giunti nel Baden-Württemberg in possesso dei necessari permessi di soggiorno.

Ulteriori informazioni:
Porsche AG forma 150 giovani uomini e donne ogni anno: 34 laureati alla Baden-Württemberg Coope-rative State University, dieci apprendisti nel settore commerciale e 106 nel settore tecnico-industriale, ai quali si aggiungono annualmente dieci laureati dell’anno preparatorio. Si tratta di giovani adulti di cui si dubita che siano abbastanza maturi per essere formati e che possono beneficiare di un tirocinio tecnico-industriale in Porsche per un periodo di nove mesi. Con i 15 partecipanti al programma di integrazione, Porsche sta aumentando in modo significativo le sue attività nei settori della formazione e preparazione professionale.