Sotto molti aspetti, la Volvo C40 Recharge incarna il futuro di Volvo Cars: è il primo modello Volvo nella storia progettato come puramente elettrico e il primo ad essere commercializzato esclusivamente online, insieme a una vantaggioso pacchetto di assistenza. Le caratteristiche e i benefici tipici di un SUV che la caratterizzano, abbinati a un profilo più filante, consentono inoltre a Volvo Cars di inserirsi in un nuovo segmento – con un design d’avanguardia e caratteristiche inedite per le automobili Volvo.
“La C40 è un’auto che simboleggia l’elettrificazione e che mantiene le promesse fatte”, ha dichiarato Robin Page, responsabile del design di Volvo Cars. “Ha la personalità che caratterizzava la XC40, e che si è rivelata attraente per molti, ma ad essa aggiunge un’immagine ancor più dinamica e un profilo più slanciato. Risulta decisamente interessante per chi apprezza le caratteristiche di estrema praticità di un SUV, ma con un tocco di modernità in più”.
Realizzata sulla base degli elementi fondamentali della XC40, la C40 trasmette lo stesso senso di potenza e forza di carattere della “sorella”, risultando al contempo più atletica e leggera. Questa idea di innovare prendendo spunto da qualcosa di conosciuto emerge nei singoli dettagli: i caratteristici fari a martello di Thor si arricchiscono di nuovi LED pixel, che si adattano automaticamente alle condizioni di luce e si accendono e spengono in modo indipendente per ottimizzare il fascio luminoso; i gruppi ottici posteriori verticali, altrettanto distintivi, sono ora segmentati e testimoniano come è stata affrontata la sfida ingegneristica di prolungare le luci, senza soluzione di continuità, lungo la linea del tetto, rivisitando in chiave moderna un design classico.
Nel rispetto del DNA di Volvo
Così come è accaduto per la XC40, la C40 è nata da uno schizzo spontaneo realizzato da uno dei designer del team. E il bozzetto di Yury Zamkavenka “è partito dall’idea iniziale”, secondo T. Jon Mayer, responsabile del design degli esterni.
“Questo non capita molto spesso. Quando succede, sono sempre le idee di maggior impatto ad affermarsi, perché sin dal primo schizzo emerge la loro particolarità”, continua T. Jon, aggiungendo che l’unicità dell’auto – la sua posizione di seduta dominante abbinata a un profilo aerodinamico – risulta evidente quando si trova sulla strada accanto ad altre auto.
“Una degli scorci che preferisco dell’auto è la vista posteriore di sette-ottavi, che consente di vedere la fiancata e il profilo della linea coupé”, spiega T. Jon. “Da qui si possono notare gli elementi tipici del SUV che a sua volta si appoggia su ruote di dimensioni notevoli, mettendo in risalto la sua robustezza. Quest’ultima viene però alleggerita dall’elegante snellezza del tetto. L’auto richiama la solidità della XC40, ma in un modo più dinamico. Questi abbinamenti le conferiscono un’immagine totalmente diversa, pur conservando il nostro DNA”.
Il DNA è riconoscibilissimo nell’approccio del tutto scandinavo al linguaggio delle forme: le sezioni sono scavate, con linee essenziali, nei volumi del materiale, creando un senso di purezza, raffinatezza e discreta affidabilità. “Trasmette un senso di solidità che può anche ricollegarsi a una sensazione di sicurezza”, commenta T. Jon. “Inconsciamente, la vettura viene percepita come una creatura possente e protettiva, tuttavia l’abbiamo modellata in modo da renderla il più leggera ed efficiente possibile”.
Luce e natura
Grazie a questi criteri stilistici – ai quali si aggiunge l’ispirazione ai paesaggi scandinavi con le loro atmosfere tranquille, la luce e gli ampi spazi – la disinvoltura del design esterno è controbilanciata da interni in cui prevalgono gli effetti distensivi della natura. Il grande tetto panoramico in vetro esalta l’ariosità dell’abitacolo, consentendo di sfruttare al meglio la luce delle brevi giornate invernali e sfumando il confine fra esterno e interno nelle luminose notti estive.
“In Svezia, il buio e il cielo grigio caratterizzano la maggior parte dell’anno, ma quando splende il sole, i colori assumono tonalità molto più accese che altrove”, aggiunge Lisa Reeves, responsabile del design degli interni. “L’erba sembra più verde, il mare più blu. Questo si riflette nell’architettura: le case hanno superfici in vetro molto ampie, progettate per far entrare la luce, e spesso si preferiscono gli open space per favorire la diffusione della luce all’interno della casa. La luce e la natura sono elementi essenziali della cultura scandinava e temi importanti per gli interni della C40”.
Il colore Fjord Blue (blu fiordo), ispirato alle profonde insenature della costa occidentale scandinava, fluisce dall’esterno nell’abitacolo, creando continuità e vivacizzando le ampie sezioni di moquette che dal pavimento si estendono ai lati della consolle centrale e alle portiere anteriori. In questo modo si crea un fondo per gli elementi grafici traslucidi retroilluminati sul cruscotto e sui pannelli delle porte anteriori, che strizzano l’occhio ai suggestivi ma sereni scenari montani del parco nazionale svedese di Abisko.
“Abbiamo ricostruito la topografia del parco e ne abbiamo usato i contorni per creare una grafica astratta digitalizzata con un motivo stratificato”, racconta Rekha Meena, senior design manager responsabile di colori e materiali. “Quando la luce delle lampadine a LED attraversa la superficie, si crea questo effetto tridimensionale molto gradevole e suggestivo”.
Coerentemente con la scelta della natura come fonte di ispirazione, è stata impiegata un’elevata quantità di materiali sostenibili per la realizzazione degli interni. I pannelli di rivestimento con i motivi grafici sono in parte costituiti da plastica riciclata, mentre la moquette è interamente ricavata da bottiglie di plastica PET riciclate. La C40 è il primo modello di Volvo Cars a offrire interni leather-free, con un’opzione di rivestimento contenente fibre di lana naturalmente rinnovabili e una seconda opzione che utilizza un mix di tessuto scamosciato (anch’esso ottenuto da plastica riciclata) e materiale micro-tecnologico.
“Il team incaricato dello studio di colori e materiali si è sforzato di ricorrere a prodotti innovativi che siano sostenibili e si adattino sia al design sia al propulsore della C40”, precisa Rekha. “Con tutte queste nuove tecnologie emergenti a disposizione, gli specialisti in colori e materiali hanno più libertà di espressione. I materiali a base biologica sono più accattivanti e innovativi della pelle, e rendono l’auto più sostenibile”.
La configurazione dell’abitacolo trasmette un senso di ordine e ponderatezza, oltre a risultare estremamente funzionale. La C40 replica l’approccio di essenzialità e sobrietà adottato per la XC40, fornendo soluzioni intelligenti e ragionate per riporre tutti gli oggetti importanti in modo che siano sempre a portata di mano. Il minimalismo è un tema generale, che diventa ancora più evidente quando si osserva il quadro strumenti.
Il simbolo della prossima generazione
L’uso di materiali rinnovabili e riciclati è una parte dell’equazione della sostenibilità. L’altra parte è rappresentata dal fatto che l’auto è completamente elettrica. Tuttavia, affinché il messaggio dell’elettrificazione possa passare meglio, è necessario che la C40 si presenti nel suo insieme come vettura sostenibile, e lo fa attraverso caratteristiche che mescolano simbolismo e funzionalità.
Il nuovo design delle ruote, influenzato dalla concept car Volvo 360c del 2018, contribuisce all’aerodinamica e al contempo crea un look energico che ben si adatta al sistema di propulsione; lo spoiler posteriore caratterizza e favorisce la deportanza dell’auto, mentre la linea del tetto ne aumenta l’efficienza aerodinamica, creando inoltre un legame sia funzionale sia visivo con la gamma di modelli. Infine, ci sono gli elementi in cui prevale lievemente la componente di spettacolarizzazione, come la griglia chiusa e il tetto a contrasto.
“Per un modello che vuole essere il simbolo per eccellenza dell’auto elettrica, il ‘volto’ è davvero importante”, conclude Robin Page. “Parte del nostro linguaggio stilistico riguarda l’onestà, e la realtà è che un’auto elettrica non ha bisogno di una presa d’aria di grandi dimensioni. Questo modello deriva dalla XC40, che aveva una griglia anteriore, quindi non si poteva semplicemente ignorare questo elemento e disegnare un frontale molto basso e completamente scolpito. E comunque non avremmo voluto farlo su quest’auto, perché la C40 ha un volto di carattere. Abbiamo quindi optato per una valida soluzione, con linee grafiche decise e pulite. Insieme al tetto a contrasto, che verrà utilizzato dalla Casa per differenziare le vetture elettriche della serie 40, la sezione frontale è uno degli elementi che meglio esprimono la nostra transizione verso la completa elettrificazione”.