Instabile dall’inizio delle prove, il meteo ha creato ancora problemi ai concorrenti delle 24 Ore di Le Mans. Sabato pomeriggio, un violento temporale ha costretto i team a scegliere pneumatici da bagnato per l’inizio della corsa.
Dopo una partenza dietro la safety car – la prima volta in 84 edizioni – la corsa è cominciata realmente dopo una cinquantina di minuti. Rapidamente, le due Alpine A460 si sono portate in testa in categoria LMP2. Dopo un’ora, la Signatech-Alpine n°36 si è posizionata proprio davanti alla Baxi DC Racing n°35.
Con una pista che si asciugava rapidamente e i nuovi rovesci annunciati, si sono presentate diverse opzioni strategiche in termini di pneumatici. Purtroppo, quella prescelta non si è rivelata quella vincente e le Alpine A460 sono state costrette a un pit stop supplementare, arretrando in 12° e 15° posizione dopo due ore.
Le previsioni meteo, a questo punto, escludevano ulteriori precipitazioni. Al volante fin dalla partenza, Nicolas Lapierre e Nelson Panciatici non hanno tardato a rimontare in classifica prima di lasciare il volante rispettivamente a Gustavo Menezes e Ho-Pin Tung, e poi a Stéphane Richelmi e David Cheng, che hanno offerto il loro valido contributo alla corsa.
Alle 21.00, a un quarto della corsa, Gustavo Menezes si è posizionato in seconda posizione con la n°36, mentre Ho-Pin Tung è rientrato nella top 10 con la n°35.
Il Team è riuscito durante la notte a porre realmente le basi della vittoria, non esitando a modificare la strategia in funzione degli eventi della corsa. Così, durante una neutralizzazione con la Safety Car, il team di Philippe Sinault ha fatto rientrare la n°36 per un completo check-up preventivo.
Dopo essere balzato in testa, Nicolas Lapierre ha ceduto il volante a Gustavo Menezes. Per la sua prima partecipazione alla 24 Ore, il Californiano si è impegnato a fondo nelle sue tre ore di turno al volante, permettendo alla Signatech-Alpine di distaccarsi ampiamente dal gruppo! Al momento del passaggio del testimone a Nicolas Lapierre, intorno alle 4 del mattino, la performance è stata applaudita dai fan presenti.
Poco dopo, Ho-Pin Tung ha ricevuto la stessa accoglienza, dopo aver realizzato, a sua volta, un quadruplice stint all’insegna delle performance e della costanza. Risalito in sesta posizione, il Cinese è stato sostituito da Nelson Panciatici.
Riprendendo la corsa a un ritmo altrettanto veloce, il francese ha guadagnato ancora due posti all’alba. Tuttavia, la gara della n°35 è terminata alle 7.05, per un’uscita di pista provocata da un problema meccanico. Dopo un contatto con il muro della chicane Forza, Nelson è stato costretto a ritirarsi.
Reagendo alla delusione, l’équipe si è concentrata sulla n°36, leader con un giro di anticipo. Con ritmo regolare nonostante la densità del traffico, Stéphane Richelmi ha consolidato il lavoro dei compagni di squadra durante la maggior parte della mattinata.
Spettava poi a Nicolas Lapierre accollarsi la responsabilità e l’onore di superare il traguardo. Dopo tre stint altrettanto perfetti dei precedenti, Nicolas ha regalato al Team Signatech-Alpine la sua prima vittoria a Le Mans.
Alpine aggiunge così un nuovo trofeo al suo palmarès già invidiabile. Tutti gli appassionati ricordano ancora la vittoria assoluta della A442B di Didier Pironi e Jean-Pierre Jaussaud nel 1978. Questo successo in LMP2 costituisce, inoltre, la settima vittoria nella categoria alla 24 Ore di Le Mans e il secondo miglior risultato di Alpine al traguardo della mitica corsa.
Grazie al raddoppio dei punti all’arrivo di questa corsa di 24 ore, il terzetto Lapierre / Menezes / Richelmi si piazza da solo in testa al Trofeo FIA Endurance LMP2 e Signatech-Alpine è a sua volta leader nella classifica dei team.
Bernard Ollivier, Direttore generale aggiunto Alpine: «Non nascondevamo le nostre ambizioni di vittoria in categoria LMP2 alle 24 Ore di Le Mans. In tale prospettiva, abbiamo realizzato con l’équipe Signatech-Alpine una partnership vincente, costituita da sei piloti complementari, due veloci Alpine A460 e un’équipe tecnica di grande esperienza. Fin dalle prime prove, abbiamo adottato il ritmo giusto, a tal punto da poter gareggiare per la pole position. In corsa, i piloti si sono battuti con passione per conquistare posizioni di ora in ora. La passione è un valore essenziale per Alpine e l’abbiamo dimostrato ancora una volta. Quale vittoria, infatti, poteva accompagnare meglio la rinascita di Alpine nel 2016, con la presentazione del nuovo modello di serie? Congratulazioni a Nicolas [Lapierre], Gustavo [Menezes] e Stéphane [Richelmi] per questo risultato, che avrà un’eco mondiale. Come tutta l’équipe, rimpiango evidentemente che una delle nostre auto non sia presente all’arrivo. Ci dispiace per Nelson [Panciatici], che stava appunto realizzando una bella rimonta, e per i suoi compagni di squadra David [Cheng] e Ho-Pin [Tung]. Avranno delle belle occasioni per dimostrare il loro valore nei prossimi round del campionato WEC FIA».
Philippe Sinault, Team principal Signatech-Alpine: «Per molti, la nostra vittoria sembrava scontata addirittura prima della partenza, ed è questo che ci ha messo sotto pressione. Bisognava dar prova di umiltà per affrontare queste ventiquattro ore. Parallelamente, non potevamo accontentarci di una corsa di attesa, perché l’esperienza dimostra che non si può vincere così in LMP2. Quest’anno, ancora una volta, la notte ha permesso una selezione naturale. Da parte nostra, abbiamo affrontato questa difficoltà lasciando al massimo in pista Nicolas [Lapierre] quando le condizioni erano più difficili. Inoltre, i nostri settaggi erano più adatti alle temperature fresche, tipicamente notturne. Da parte loro, Gustavo [Menezes] e Stéphane [Richelmi] hanno realizzato una corsa impeccabile, senza commettere il minimo errore. È eccezionale per una prima partecipazione! Sono fiero di aver ottenuto tale vittoria con lo zoccolo duro dell’équipe, costituito una ventina di anni fa. È un trionfo che gusteremo appieno. La festa sarebbe stata perfetta se la n°35 avesse passato il traguardo. Nelson [Panciatici], che non è assolutamente responsabile dell’uscita di pista, è stato bloccato da un problema meccanico, di cui non conosciamo ancora l’origine».
Nelson Panciatici: «È ovviamente frustrante lasciare la corsa così. Non sappiamo cosa sia realmente accaduto nella monoposto, ma mi sono ritrovato senza freni all’ingresso della chicane Forza. Ho attraversato la ghiaia prima di urtare il muro. Peccato, perché stavamo realizzando una bella rimonta e avevamo il potenziale necessario per arrivare sul podio. Personalmente, è stata indiscutibilmente la mia più bella prestazione a Le Mans, e ritengo di essere stato tra i più veloci in corsa».
David Cheng: «Sapevamo che il motorsport è sinonimo d’incertezze, ed è ancora più vero a Le Mans. L’auto funzionava perfettamente fino a stamattina e avevamo un ritmo costante e coerente. Purtroppo, Nelson ha avuto un problema meccanico, sono cose che succedono. L’aspetto positivo resta il potenziale che abbiamo dimostrato in una competizione così esigente. Penso soltanto a una cosa: tornare l’anno prossimo! Ma prima, abbiamo ancora tutta la fine stagione del WEC per dimostrare il nostro valore».
Ho-Pin Tung: «Mi sono davvero divertito con la monoposto, in particolar modo di notte, quando abbiamo deciso di passare da tre a quattro stint con lo stesso set di pneumatici. Avevo un buon ritmo, anche se non era sempre facile districarsi nel traffico. Ho anche avuto qualche attimo di stress, come quando due auto si sono scontrate proprio davanti a me, nelle curve del karting! Ma sono riuscito a passare. Di ora in ora, salivamo in classifica. È stato davvero frustrante dover abbandonare in una posizione così promettente».
Nicolas Lapierre: «Questa vittoria è stata molto emozionante. Rappresentare Alpine a Le Mans è davvero un compito molto particolare, ma sono anche felice di aver ritrovato l’équipe di Philippe [Sinault] dall’inizio della stagione. La nostra corsa ha incontrato anche alcuni piccoli ostacoli, come la strategia pneumatici, non ideale per l’inizio della gara. Avevamo però l’auto più veloce per poter recuperare il tempo perso fuori pista. In definitiva, questa vittoria è altrettanto riconducibile alle qualità dell’équipe e dei miei compagni di squadra che alla mia prestazione. Gustavo e Stéphane hanno realizzato un lavoro straordinario, con lo stato d’animo giusto per vincere a Le Mans».
Gustavo Menezes: «Conoscevo Le Mans soltanto dai video sul web, ma questa era una delle esperienze che volevo realizzare nella vita. Vincere alla prima partecipazione è assolutamente incredibile. Per questo risultato, tutti si sono impegnati a fondo e a mente fredda con l’obiettivo di vincere. Il risultato non è dovuto al caso, ma a un accanito lavoro. Non c’è niente di meglio che questa sensazione. È un sogno che diventa realtà. Ho corso per tre lunghi periodi: tre, quattro e poi ancora tre stint. Nell’intervallo tra i turni non ho dormito molto, per fruire al massimo di questa esperienza. L’auto era perfetta, con un comportamento molto prevedibile e un’usura omogenea dei pneumatici, e ci ha facilitato il compito. All’arrivo, ritrovarsi sul podio della corsa è quanto di meglio si possa immaginare!».
Stéphane Richelmi: «Da tre settimane, il Team ha fatto uno splendido lavoro per preparare queste 24 Ore di Le Mans. Mi sembra ancora incredibile poter regalare loro questa vittoria, e anche ad Alpine. Certo, partivamo con l’etichetta di favoriti, ma cercavamo di non pensarci per restare concentrati. Personalmente, ho molto apprezzato i momenti trascorsi con Nicolas e Gustavo nello chalet che condividevamo la sera. Sono anche felice di aver vinto così a Monaco (Nota della redazione: GP2 nel 2014) e a Le Mans. Sono le corse che contano di più, dal mio punto di vista. Tutto questo mi invoglia a continuare questa avventura e ad andare ancora più avanti con questo fantastico Team».