La Fiat 600 Multipla, vera icona dello stile italiano e antesignana di tutte le monovolume, sarà protagonista di “Cars: Accelerating the Modern World”. La mostra, che aprirà il 23 novembre, ha per tema l’impatto dell’automobile sulla società moderna ed ospita vetture che hanno rappresentato dei veri e propri acceleratori sociali ed economici per tutto il corso del XX secolo.
La retrospettiva mira a celebrare le automobili che per design, innovazione e impatto sociale hanno cambiato il mondo negli ultimi 130 anni. Strutturata in tre sezioni principali, la mostra accoglie oltre 250 oggetti e 15 vetture, tra cui il primo modello di automobile, un prototipo di auto volante e uno dei modelli più rappresentativi dell’automobilismo del Belpaese: la Fiat 600 Multipla.
Presentata al Salone di Bruxelles del 1956, la Fiat 600 Multipla propone una linea assolutamente inedita e uno spazio interno eccezionale. Con i sedili disposti su tre file può infatti ospitare comodamente sei persone oppure, con quattro sedili ribaltati, offrire un ampio e versatile piano di carico. Per la sua versatilità e il suo impareggiabile comfort, la “Multipla” diventa la beniamina dei tassisti e delle famiglie italiane per oltre un decennio.
L’auto esposta a Londra fa parte della collezione di FCA Heritage ed è normalmente in mostra presso il Centro Storico Fiat di Torino. In occasione del 120° anno di vita di Fiat, FCA Heritage ha organizzato numerose attività per celebrare la Fabbrica Italiana Automobili Torino, una pietra miliare nella storia dell’automobilismo mondiale. Tra queste ricordiamo la partecipazione della Fiat 3½ HP del 1899, di proprietà di FCA UK Ltd e in mostra permanente presso il National Motor Museum di Beaulieu, alla “London to Brighton Veteran Car Run”.
La Fiat 600 in breve
La storia della Fiat 600 inizia nel 1955 quando il nuovo modello dà il via alla motorizzazione di massa dell’Italia. La vettura è una compatta berlina due porte e quattro posti con motore e trazione posteriore. Lo sviluppo della nuova vettura era iniziato anni addietro, ed il 15 luglio del 1953 Vittorio Valletta – allora Presidente ad Amministratore Delegato della Fiat – organizza una giornata dedicata interamente alla prova della Fiat 600 (all’epoca chiamata “100”, dalla sigla di progetto di Dante Giacosa). Dopo diversi test su pista, la giornata si conclude con una riunione collegiale dell’intero Consiglio di Presidenza Fiat, che approva la prosecuzione del progetto. Fu in quella medesima giornata che si iniziò a pensare anche a una versione “giardiniera” della Fiat 600 che poi divenne, dopo una breve fase progettuale, la Multipla. Il suo esordio ufficiale avviene nel gennaio del 1956 al Salone di Bruxelles, preceduto alcuni mesi prima da un’impresa memorabile della 600 berlina: nel 1955, infatti, la vettura è protagonista del raid Roma- Calcutta, coprendo più di 12.000 km in soli 11 giorni.
La versione “multispazio” condivide la meccanica della 600 berlina con motore posteriore a sbalzo, ma l’abitacolo si prolunga in tutta la parte anteriore. Più che descriverla occorre vederla: al posto del cofano anteriore (occupato nella berlina dal serbatoio e dalla ruota di scorta) nella Multipla si trova un divano due posti. Il frontale della vettura è quasi completamente verticale, come in un piccolo pullman. Il risultato è una vettura che sembra viaggi al contrario, con la parte posteriore più affusolata e aerodinamica, che al suo interno può ospitare tre file di sedili e fino a sei persone.
La 600 Multipla ha quattro porte: due anteriori, che si aprono controvento, e due posteriori. La versatilità della vettura consente di abbattere una o entrambe le file posteriori di sedili fino ad ottenere un piano di carico uniforme lungo quasi due metri. L’auto può così trasformarsi anche in un minuscolo camper con la creazione di un “letto matrimoniale”, come descrive la pubblicità dell’epoca. La versione taxi si diffonde a macchia d’olio nelle città e diventa una delle icone dell’Italia del boom economico.
Nel 1960 Fiat aggiorna la gamma della 600 – berlina e Multipla – con la nuova versione D. Cresce la cilindrata e migliorano le prestazioni senza che aumentino i consumi: i bassi costi di gestione restano la chiave del successo della Fiat 600. Con le prestazioni migliorate aumenta anche la diffusione della Multipla in allestimento taxi: il sedile del passeggero anteriore viene sostituito da un piano porta-valigie, mentre sulla plancia prende posto il tassametro. La carrozzeria esterna resta invariata, mentre l’abitacolo nella parte posteriore viene allestito con due sedili e due strapuntini per ospitare da due a quattro passeggeri.
La tipica livrea dei taxi italiani negli anni Sessanta è bicolore: nero nella parte alta della carrozzeria e verde bottiglia in quella bassa. La 600 Multipla risulta nobilitata da questo accostamento cromatico ed anche molte vetture di privati verranno ordinate in versione bicolore. L’affidabilità e i bassi costi di gestione sono la fortuna della versione taxi che si diffonde nelle maggiori città italiane diventando una delle icone del boom economico. La 600 Multipla diventa la vettura di servizio per eccellenza di molte aziende italiane (indimenticabile la livrea predisposta dall’Abarth con la réclame delle celebri marmitte) fino a ispirare la successiva creazione del furgoncino 600 T.
La Fiat 600 Multipla sarà esposta nell’ambito della mostra “Cars: Accelerating the Modern World” presso il V&A museum fino al 19 aprile 2020. Maggiori informazioni sulla retrospettiva sono disponibili sul sito www.vam.ac.uk/exhibitions/cars; per saperne di più su FCA Heritage, visitare la pagina web www.fcaheritage.com.