La Porsche Carrera Cup Italia è monomarca sostenibile certificato ISO 20121

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La Porsche Carrera Cup Italia è stata riconosciuta come monomarca sostenibile con certificazione ISO 20121, che rappresenta lo standard internazionale per la gestione sostenibile degli eventi, la cui prima applicazione risale alle Olimpiadi di Londra 2012.

L’ottenimento della ISO 20121 per la Carrera Cup Italia si pone in linea con la Strategia 2030 e con gli obiettivi di sostenibilità perseguiti da Porsche AG. Il monomarca italiano conquista così il titolo di primo campionato Carrera Cup al mondo certificato ISO 20121 (e in assoluto uno dei primi con vetture a combustione).

Attraverso una gestione sostenibile e responsabile, il progetto mira a ridurre al minimo l’impatto degli eventi su comunità e ambiente. Interesserà, a iniziare dalla loro sensibilizzazione, tutti i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti in questo processo, i cosiddetti “stakeholder”, che comprendono il personale organizzativo, i fornitori, gli autodromi, i team, i piloti, gli ospiti/spettatori, i media, gli sponsor, le federazioni (FIA e ACI Sport) e la comunità locale.

Lo standard non riguarda esclusivamente l’impatto ambientale e i temi ecologici, ma tiene in considerazione tutte le buone pratiche applicabili alle varie tipologie di eventi, comprese quelle relative agli aspetti sociali ed economici. L’ottenimento della certificazione ha richiesto mesi di analisi e progettazione e l’applicazione dello standard è immediato, con prima verifica sul campo (“audit on site”) in occasione del primo round del monomarca tricolore in programma il 4-6 giugno al Misano World Circuit.

Considerate le caratteristiche della Porsche Carrera Cup Italia, fra le azioni prioritarie individuate in questa prima fase di applicazione, il progetto si focalizza sul miglioramento della consapevolezza di tutti i soggetti coinvolti attraverso attività di sensibilizzazione, sulla ricaduta economica che il monomarca genera sul territorio in particolare attraverso l’utilizzo di attività ricettive e servizi, e sugli aspetti di sostenibilità relativi alla gestione della nuova hospitality e del servizio catering. Tra questi la raccolta differenziata, la scelta di materie prime bio e chilometro zero, l’efficienza energetica attraverso ad esempio l’utilizzo di illuminazione a led a basso consumo, la realizzazione con determinati materiali che permettano il riutilizzo della struttura per più di 4 anni, l’accessibilità per le persone diversamente abili e la riduzione dell’impatto ambientale nello spostamento di personale (ad esempio attraverso il car pooling).