LA SICUREZZA CITROËN: LE INNOVAZIONI NEL SISTEMA FRENANTE

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SM (1970-1975) Impianto frenante

Nella Parigi degli anni ‘20, capitava spesso che i due principali costruttori di automobili dell’epoca si incrociassero in occasioni mondane e molti sono gli aneddoti che parlano degli scambi di battute tra Louis Renault ed André-Gustave Citroën. Una sera, in particolare, davanti ad una sagace battuta di Renault, pare che Citroën abbia risposto “nulla può fermare una Renault, men che meno i suoi freni!”.

 

Agli albori della motorizzazione di massa, a fronte di velocità di crociera relativamente basse, il sistema frenante degli autoveicoli non era considerato come una criticità da parte dei costruttori. Infatti, a quei tempi, ci si affidava ancora a sistemi derivanti da quelli utilizzati sulle carrozze, ovvero cavi, tiranti e bacchette che azionavano ferodi che premevano sui cerchi o, nella migliore delle ipotesi, sulla trasmissione o su tamburi metallici.

 

Le auto di tutti i giorni, del resto, viaggiavano tra i 30 ed i 70km orari su strade sgombre o che non consentivano, per l’irregolarità del fondo e del tracciato, di superare i quaranta all’ora.

Ma il mondo stava evolvendo rapidamente e con esso le strade e le automobili che le percorrevano.

 

In Citroën cambiò tutto nel 1934 con l’arrivo della Traction Avant che, per la prima volta, montava freni idraulici su tutte e quattro le ruote. Del resto, la vettura era stata progettata per raggiungere i 140km/h (la versione “22”, presentata nel 1934) ed era quindi indispensabile che l’auto potesse fermarsi in spazi ridotti, per garantire la sicurezza degli occupanti dell’auto e di tutti gli altri all’esterno. André Citroën era molto sensibile su questi temi.

 

Una seconda rivoluzione arrivò in sordina: nel fracasso della Seconda Guerra mondiale, Paul Magès, un tecnico che lavorava come disegnatore al Centro Studi Citroën, propose di esaminare da capo la frenatura dei veicoli commerciali: da lì a poco, nel 1947, Citroën avrebbe rivoluzionato il settore, presentando il furgone Type-H, primo veicolo commerciale moderno, che univa alle sue moderne caratteristiche (cabina avanzata, trazione anteriore, piano di carico basso e regolare, modularità, porte d’accesso laterali, eccetera…) anche un impianto di frenatura idraulica dove la pressione era regolata in funzione del carico, grazie ad una valvola collegata alle barre di torsione posteriori. Proprio questa valvola fu inventata da Paul Magès!

 

Lo stesso geniale tecnico (che nel frattempo era entrato di diritto nel team dei progettisti di Citroën), avrebbe sbalordito il mondo solo sette anni più tardi, quando nell’ottobre del 1955 fu svelata la straordinaria DS19: la prima auto di serie al mondo ad adottare freni a disco all’avantreno, ventilati, “on board” (ovvero montati all’uscita del differenziale), con taratura variabile della pressione in base al carico e funzionamento servoassistito ad alta pressione.


Quando negli anni ‘60 la rivista italiana Quattroruote decise di sperimentare un sistema antibloccaggio a controllo elettronico (sul principio dell’ABS della Bosch), per le sue prove utilizzò proprio una Citroën DS, dove il 90% delle componenti necessarie era presente… di serie!

 

La straordinaria frenatura ad alta pressione Citroën fu nel tempo estesa anche alla lussuosa Coupé SM e a molte prestigiose Maserati come la Khamsin, la Bora e la Merak, tutte dotate di impianto Citroën.

A dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dalla Marca del Double Chevron nel sistema frenante, dagli anni ‘60 fino a tempi recenti anche altre vetture di diverse Case automobilistiche, come Rolls-Royce e Bentley, hanno utilizzato fluidi e componenti Citroën, identificati da un’apposita etichetta nel vano motore che recitava “freni brevetto Citroën”.

 

Nel 1970, la Citroën GS, prima vettura “media” prodotta da Citroën, in un panorama di automobili ancora dotate di freni a tamburo, poteva vantare un impianto ad alta pressione, con dosaggio automatico della frenata e quattro freni a disco di serie su tutta la gamma!

 

Negli anni successivi, il vantaggio sugli altri produttori acquisito dal Double Chevron permise di perfezionare ulteriormente gli impianti delle vetture Citroën, come nel caso della CX25 GTi Turbo, versione turbocompressa della CX che superava agevolmente i 220km/h di velocità massima e che fu la prima auto francese dotata (di serie) dell’ABS.

 

Dagli anni 2000, le normative per l’omologazione dei veicoli non permettono più di avere un impianto che svolge più funzioni, com’era il caso delle grandi Citroën idropneumatiche dove lo stesso insieme alimentava freni, sterzo e sospensioni (nella DS anche cambio e frizione!), ma Citroën non ha rinunciato a perfezionare i sistemi tradizionali garantendo a tutta la sua gamma impianti di frenatura efficienti, potenti e resistenti anche nelle condizioni d’uso più gravose.

 

Oggi la tecnologia Citroën è arrivata a offrire soluzioni di assistenza alla guida al servizio della sicurezza che intervengono automaticamente sui freni qualora il sistema rilevi un rischio di collisione.

 

Un esempio è rappresentato dall’Active Safety Brake: questo sistema di frenata d’emergenza limita il rischio di collisione. Funziona a partire da 5km/h con oggetti fissi o mobili e con i pedoni. Se il conducente non reagisce al segnale di allerta rischio di collisione, il sistema frena automaticamente il veicolo.

 

Un altro sistema è il Regolatore della velocità attivo con funzione Stop&Go che rileva l’auto che precede e mantiene automaticamente la distanza di sicurezza impostata in precedenza dal conducente fino all’arresto del veicolo, intervenendo sui freni e sull’acceleratore, e permette di ripartire senza azione da parte del conducente. Permette di regolare la velocità a partire da 30 km/h e fino a 180 km/h, di controllare la velocità e la distanza con il veicolo antecedente oltre a limitare le

accelerazioni in curva.

 

Infine, il sistema Hill Assist Descent è una funzione di assistenza in discesa che aiuta a mantenere il veicolo a velocità ridotta anche su forti pendenze. Permette di mantenere la traiettoria e riduce il rischio di perdere il controllo della velocità in discesa. Il sistema è in grado di mantenere il veicolo a una velocità molto ridotta (3 km/h), garantendo così controllo e sicurezza in ogni situazione.