Quando la grande carovana del Tour si snoda per le strade di Francia, quello che si coglie da subito, oltre alla fatica e allo stress degli atleti, è il grande “circo” che da sempre fa da cornice all’evento.
Ammiraglie cariche di biciclette e ricambi da montare al volo, borracce piene d’acqua passate in corsa, moto con lampeggianti che tallonano gli atleti cercando di carpire ogni immagine, ogni smorfia di fatica; è uno spettacolo seguito da un numero sempre elevato di spettatori.
PEUGEOT, fin dagli esordi, è stata tra i sostenitori dell’evento fornendo le vetture per le squadre, i giornalisti e il Direttore della Corsa.
È in questo contesto che, nel secondo dopoguerra, PEUGEOT, in occasione del lancio della nuova 203, decide di mettere a disposizione del Direttore di Gara e dei giornalisti alcune 203 in versione “decouvrable” (scopribile), in modo da poter seguire la corsa pienamente immersi nell’evento e successivamente, nel 1954, va oltre creando la 203 Cabriolet Tour de France che, nell’arco di due anni, verrà prodotta in soli 16 esemplari ed utilizzata dai direttori delle squadre iscritte alla competizione. La 203 Cabriolet Tour de France diverrà l’icona delle vetture dedicate al Tour con i suoi fianchi privi di sportelli e i due archi in metallo tipo rollbar utilizzati sia come appoggio per un telo per proteggere gli occupanti dalla pioggia, sia come supporto per le biciclette. Il cofano posteriore di questa 203, ha una bocca di accesso molto piccola perché tutta la parte posteriore della vettura è sormontata da una rastrelliera porta bici. Unico il colore per tutti i sedici esemplari, bianco con il logo delle due testate giornalistiche che organizzano il Tour; queste auto erano dedicate all’assistenza dei corridori e imbarcavano tutti i ricambi necessari per riparare le biciclette.
Come tutte le vetture fuoriserie prodotte da PEUGEOT, le 203 Cabriolet Tour de France furono assemblate nel reparto carrozzerie speciali alla Garenne – Colombes vicino Parigi: la base utilizzata per la trasformazione fu quella della versione decouvrable, perché possedeva una piattaforma e longheroni rinforzati ed il successo del modello fu tale da rimanere in servizio fino alla metà degli anni sessanta.
Nella seconda metà degli anni cinquanta fu la volta delle 403 Berlina e Cabriolet, due modelli che andarono ad inserirsi nella carovana del Tour affiancando le 203. Famose, poi, sono le due 403 Cabriolet modificate da Chapron su richiesta del Direttore della Corsa. A Chapron era stato chiesto di creare lo spazio adeguato per consentire a quattro persone adulte di poter seguire il Tour stando anche in piedi.
La soluzione fu trovata facendo arretrare il vano della capote fino al limite estremo consentito creando una nuova struttura per sostenere la capote in posizione chiusa. Una delle due vetture realizzate, quella che ospitava il Direttore della corsa, era verniciata di un rosso vivo e all’interno aveva una serie di tasche per alloggiare tutte le carte e le mappe, ma non solo. La vettura del Direttore della Corsa era l’unica autorizzata a muoversi liberamente tra i ciclisti. Il Direttore sedeva sul sedile posteriore, dietro al conducente, e al suo fianco venivano spesso ospitati personaggi illustri dello spettacolo, della politica o dello sport.
Con la presentazione della 404 nel 1960 (che rimase per oltre un decennio in produzione negli stabilimenti europei), vi fu una moltiplicazione di presenze PEUGEOT come vetture messe a disposizione del Tour; non solo quella del Direttore della Corsa, ma anche per i giornalisti e per le squadre dei ciclisti oltre, ovviamente, alle immancabili vetture pubblicitarie.
La PEUGEOT 404 fu praticamente presente al Tour in tutte le sue versioni: dalle berline alle break, fino alle cabriolet, anch’esse per l’occasione adeguatamente adattate alle esigenze specifiche.
La vettura del Direttore della Corsa era una 404 berlina rossa con il tetto bianco e su di esso era stata ricavata un’apertura in tela che si apriva fino in fondo, in modo tale da consentire al Direttore di seguire la gara stando in piedi. Le vetture dei vari club erano anch’esse ricavate da PEUGEOT 404 berline, ma in questo caso di colore bianco con gli sportelli posteriori che avevano la parte alta tagliata in modo da potersi sporgere. Tale apertura era comunque richiudibile grazie ad un fermo coperto da un telo.
Nel 1969 fa la sua prima comparsa al Tour la PEUGEOT 504 del Direttore della Corsa, sempre rossa con il tetto bianco e, anche in questo caso, con un grosso tetto apribile in tela. Ben presto anche tutti i club si doteranno della nuova berlina PEUGEOT, ma in questa occasione, come da tradizione, di colore bianco. La 504 berlina sarà molto apprezzata soprattutto in questo particolare ruolo, grazie alla sua grande abitabilità posteriore, tanto che di fatto solo la 505 potrà degnamente sostituirla nel ruolo di vettura per i club.
Non così fu per il Direttore della Corsa che, nella primavera del 1975, ricevette da PEUGEOT la nuova ammiraglia: un esemplare di pre serie della Nuova 604 V6, perché la Casa del Leone, ben consapevole dell’importanza dell’evento, non intendeva per nessuna ragione perdere il suo primato al Tour lasciando spazio alla concorrenza. Fu così che il Direttore Jacques Goddet inviò la vettura a Parigi dal celebre carrozziere Lecoque, giusto in tempo per realizzare tutte le modifiche per trasformarla nell’ammiraglia del Tour. Il carrozziere parigino modificò il tetto creando una grande apertura con una capote scorrevole in tela, ai cui fianchi vennero montati dei sostegni per potersi reggere stando in piedi all’interno della vettura. In aggiunta, vennero poi installati un lampeggiante arancione e i supporti per la pubblicità sempre sul tetto, mentre un sistema di collegamento radio con due antenne posizionate sul cofano consentiva al Direttore di rimanere sempre connesso. Inoltre, lo schienale del conducente venne modificato per contenere tutte le carte della tappa e, dato che il tempo per fermarsi per espletare i bisogni fisiologici era sempre poco, venne allestita anche con quella dotazione per il Direttore di Gara…
Questa vettura è stata salvata ed è oggi esposta presso la Galerie PEUGEOT di San Gimignano (https://www.facebook.com/Galerie-Peugeot-645111352183891). Recentemente sono state costruite tre repliche (due in Francia e una in Olanda), ma l’esemplare originale è in Italia. Questa ammiraglia del Tour ha anche un altro primato: è la PEUGEOT 604 con il numero di telaio più basso ad oggi censita.