La città cambia volto. I nuovi “strumenti di mobilità” ridisegnano la geografia delle nostre metropoli, che in un futuro ormai prossimo saranno “vissute” da mezzi mai visti prima: overboard, monoruota, monopattini, micro veicoli elettrici e scooter a quattro ruote come il Qooder. Questo il panorama andato in scena pochi giorni fa presso la Triennale di Milano in occasione del Festival Studio in Triennale.
Già, perché alla sua ottava edizione il Festival ha fatto da palcoscenico proprio alla mobilità che vedremo e ai nuovi mezzi di trasporto, nati per le mutate esigenze delle metropoli. “Il traffico congestionato – spiega Paolo Gagliardo, Ceo della Qooder – in particolare la mattina ed al rientro dagli uffici, le ZTL, il parcheggio. I consumi. Il dissesto delle strade, il meteo, gli scioperi. Il nostro veicolo, anzi, il nostro concetto di mobilità, risolve molti di questi problemi. Si guida, si piega in curva fino a 45 gradi e si parcheggia come uno scooter, ha l’agilità caratteristica delle moto, ed anche il divertimento tipico della guida aperta delle 2 ruote, ma allo stesso tempo è più sicuro sulla strada dissestata e non, o sul bagnato, o sul ‘all terrain’ per non parlare della frenata ‘automobilistica’ appunto perché ha 4 ruote”.
“Poi è confortevole – continua Gagliardo – e versatile come un’auto grazie alle nostre sospensioni pneumatiche HTSTM (tecnologia svizzera proprietaria e brevettata) applicate all’anteriore, al posteriore ed alla trazione posteriore con doppia cinghia di trasmissione. Rimane ‘in piedi’ agli incroci e non ha bisogno di cavalletto in parcheggio. Si guida in tutta Europa con la patente B”.
Triennale di Milano, insomma, è stato un interessante momento di condivisione sul tema della mobilità del futuro. E oltre alla presentazione dei nuovi mezzi di trasporto alternativi, come il Qooder, c’è stato anche spazio per la visione degli skater che vedono la città con occhi diversi (ogni angolo, transenna, marciapiede può essere “skateabile”).
Passione e mobilità oggi si intrecciano. E non è un caso che lo stesso Qooder proponga una sensazione diversa sia per l’automobilista sia per lo scooterista, quindi indescrivibile e per ora molto soggettiva. “Senza contare che il Qooder crea assuefazione, più lo guidi e più ti piace”, conclude Gagliardo.
L’evento è stato organizzato da Rivista Studio e in partnership con Tod’s No_Code con cui è in atto la collaborazione Qooder x Tod’s No_Code. E qui una tavola rotonda moderata da Serena Scarpello, Head of content di Rivista Studio, Paolo Gagliardo, Michele Lupi (Men’s Collection Visionary per Tod’s), Diana Manfredi (regista appassionata e specializzata in film dedicati agli skater) e Pablo Baruffo (Skater park designer che ha realizzato l’installazione presso la Triennale), hanno raccontato la loro visione della nuova mobilità urbana, dall’utilizzo di un mezzo come lo skate al Qooder.