L’eccellenza di Mirafiori, il più grande complesso di FCA nel mondo

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Dopo il debutto della Nuova 500 avvenuto ieri davanti alla stampa italiana, il Gruppo apre le porte dello storico stabilimento di Mirafiori a Torino dove ogni giorno uomini e donne di FCA creano questo gioiello di tecnologia che è pronto a rivoluzionare il mondo della mobilità di domani con il suo stile inconfondibile fatto di italianità, Dolcevita, tecnologia e innovazione. E la sua “culla” non poteva che essere il plant torinese, situato all’interno del più grande comprensorio di FCA nel mondo con circa 20.000 persone tra gli addetti di produzione e le attività collegate di ingegneria e design, vendite, servizi finanziari e ricambi. E con i suoi 81 anni di vita lo stabilimento di Mirafiori ha fatto la storia dell’industria automobilistica italiana e mondiale. Ora, in un simbolico ponte tra passato e futuro, qui è stata allestita la linea di produzione della Nuova 500 elettrica, continuando la lunga tradizione di modelli innovativi usciti dall’impianto torinese, proprio come la capostipite che uscì per la prima volta da Mirafiori nel 1957. Circa 1.200 persone saranno dedicate alla realizzazione della 500 elettrica, mentre la capacità produttiva della linea a regime sarà di 80.000 unità l’anno con la possibilità di essere aumentata. Nel complesso tra costi di progettazione, sviluppo e ingegneria e la costruzione della linea, si tratta di un investimento di circa 700 milioni di euro. Inoltre, la Nuova 500 è stata pensata, disegnata e ingegnerizzata tutta qui, un vero prodotto del “made in Fiat” e del “made in Torino”.

La linea di produzione della Nuova 500, un concentrato di tecnologia e professionalità

Per realizzare la Nuova 500 si è partita dal lavoro di progettisti e gli sviluppatori del nuovo modello che, insieme agli esperti dello stabilimento, hanno dato vita a una specifica linea di produzione utilizzando anche la realtà aumentata per migliorare il prodotto e i processi. Inoltre, grazie a un sistema chiamato MES (Manufacturing Execution System), si ha la possibilità di monitorare gli ordini dei clienti e di trasmettere in anticipo queste informazioni ai fornitori esterni, oltre a sistemare in sequenza le parti prima del loro invio alla linea di produzione, in modo da fornire agli operatori dipendenti la parte corretta nel momento esatto in cui è necessaria. E al centro dell’organizzazione vi è sempre il team leader che coordina un gruppo di operatori ed è responsabile della loro formazione. Questa figura gestisce una piccola parte del processo, occupandosi della qualità e della produzione. Nel suo lavoro, ogni team leader è supportato dalla tecnologia, basti pensare che tutte le operazioni effettuate sono registrate su un sistema informatico e il team leader ha la possibilità di controllare e verificare il risultato di ogni attività su dei monitor posizionati a fianco della linea di produzione o sul suo smartphone.
Il processo di assemblaggio della Nuova 500 inizia dalla “Linea Trim” che è stata progettata ponendo grande attenzione all’ergonomia: per garantire la postura corretta, infatti, le postazioni di lavoro per la costruzione del nuovo modello Fiat sono situate su una piattaforma ad altezza variabile e in ogni stazione l’altezza varia a seconda delle operazioni da compiere e delle parti da assemblare. Questa è la prima postazione del processo di assemblaggio dove la Nuova 500 arriva dopo la verniciatura. Le operazioni iniziano con lo smontaggio delle porte, che sono preparate in una linea specifica in cui uno dei processi più interessanti è rappresentato dall’assemblaggio della protezione impermeabile dove un robot si occupa della laminatura, garantendo i più elevati standard qualitativi. Si tratta della prima volta in cui FCA utilizza coil laminato a caldo per la protezione impermeabile. Il processo continua poi con il montaggio di cavi e tubazioni, della plancia e della console centrale. Una volta terminati i processi della “linea trim”, sulla vettura vengono installati il quadro strumenti e la console centrale per passare ai processi successivi. Inoltre, l’area coperta disponibile a Mirafiori ha permesso di sistemare le zone riservate alla logistica e al montaggio degli equipaggiamenti vicino alla linea di produzione, rendendo i processi molto snelli.
Una particolarità della produzione è il terminale dell’operatore, ovvero un monitor presente in ogni postazione di lavoro e fornisce le informazioni relative all’assemblaggio in ogni fase del processo. All’inizio del turno, ogni operatore accede al sistema servendosi del proprio badge e certifica la presenza di tutti i dispositivi di sicurezza. Toccando lo schermo è possibile certificare la qualità, richiedere il materiale e chiedere il supporto del team leader. In quest’ultimo caso, premendo un tasto una musichetta avvisa il team leader che contemporaneamente riceve una chiamata sul proprio smartphone per avvertirlo che qualcuno ha bisogno del suo aiuto. Qualora il team leader non potesse risolvere il problema prima che la vettura lasci la postazione di lavoro, la linea si ferma automaticamente al fine di non esportare alcuna anomalia.
Altra novità introdotta con la produzione della Nuova 500 si trova nell’area del “Montaggio dei vetri” – qui un robot consente di montare il parabrezza anteriore e il lunotto posteriore con la massima qualità – dove è presente il primo strumento laser installato in FCA per lo stampaggio del numero di telaio. Rispetto alle tecnologie tradizionali, questa piccola apparecchiatura garantisce una finitura migliore e una precisione maggiore e lavora senza produrre rumore né vibrazioni.
Si prosegue con il “Reparto telaio” dove avviene il cosiddetto “marriage”, lavorando sul motore e sul sottoscocca. Tra i componenti più innovativi vi è l’assemblaggio del cavo per la ricarica della batteria. Mentre alcuni operai lavorano sulla linea del telaio, un altro gruppo di persone prepara le parti meccaniche assemblando i gruppi ruota e i comandi del motore elettrico. Rispetto a un veicolo tradizionale, la piattaforma principale di questa vettura comprende la batteria e il motore elettrico ed è composta dall’EDM (electric drivetrain module, ovvero il modulo di trasmissione elettrica) e dal PEB (Power Electric Bay, ovvero il vano dell’alimentazione elettrica). Altri componenti sono il riscaldatore e il compressore dell’aria elettrico. Una volta terminato il sistema di trazione, tutto è pronto per l’unione con la scocca: il “matrimonio” viene completato in modo automatico. La piattaforma principale viene poi trasportata da un innovativo veicolo a guida automatica a induzione, più flessibile e che consente di gestire facilmente le diverse velocità.
Infine, la Nuova 500 – ora completa di ruote – è pronta per il montaggio di porte, sedili e volante, tutte operazioni eseguite in postazioni di lavoro caratterizzate da rigidi controlli di qualità. Ulteriore novità della produzione del nuovo modello Full Electric si trova nell’area dedicata ai test di rollio e all’allineamento delle ruote: qui, per la prima volta, non è richiesta la presenta di valvole di aspirazione dei gas di scarico, necessarie nei processi di assemblaggio dei veicoli con motore a combustione interna.

 

La trasformazione dello stabilimento per una nuova era della mobilità sostenibile

Inaugurato nel 1939, l’impianto torinese segnò per Fiat l’inizio della produzione moderna, e resta una delle fabbriche automobilistiche europee in attività da più tempo. Oltre due milioni di metri quadrati di superficie, quasi dodici chilometri di strade sotterranee per spostare motori e componenti, più di venti chilometri di sistemi di trasporto su cui si muovono materiali e vetture finite. Si tratta di una vera e propria “città” la cui storia è intrecciata in modo indissolubile a Torino tanto che i cambiamenti vissuti negli anni dall’impianto produttivo e dal tessuto urbano, per certi versi, sono davvero molto simili. E oggi con la produzione della Nuova 500 si apre un nuovo capitolo di questo storico stabilimento, oltre che segnare una pietra miliare nella storia di FCA e dell’automobile. Oggi infatti il Gruppo ha sviluppato una nuova trasformazione, che parte proprio dal cuore pulsante e produttivo di questo comprensorio e, con l’avvio della produzione della Nuova 500, Fiat Chrysler Automobiles ha iniziato a scrivere un nuovo capitolo della storia di Mirafiori. Ma le attività legate alla mobilità sostenibile di FCA non sono solo concentrate sui nuovi modelli in programma a Mirafiori in quanto puntano anche sui sistemi inerenti l’elettrificazione. Lo dimostrano i diversi progetti che prendono vita proprio all’interno del comprensorio: dal progetto pilota Vehicle-to-Grid (V2G) al centro di assemblaggio Battery Hub. E sempre a Mirafiori, che con tutti gli investimenti rafforza in modo significativo il suo ruolo guida a livello europeo sul fronte dell’elettrificazione, sono state inoltre avviate le operazioni per l’Installazione di Solar Power Production Units con pannelli fotovoltaici. Infine, la sperimentazione in ambito cittadino è un altro aspetto che FCA sta sviluppando velocemente con le amministrazioni comunali. A Torino, è stato siglato un accordo di collaborazione tra l’Assessorato ai Trasporti, Infrastrutture e Mobilità della Città di Torino e Fiat Chrysler Automobiles per sperimentare – all’interno della viabilità urbana – l’integrazione della mobilità elettrificata con le infrastrutture di gestione delle zone a traffico limitato (ZTL).

 

La “culla” di modelli iconici

Mirafiori è sempre stato il luogo in cui prendono vita idee geniali e progetti avveniristici. Da queste linee sono usciti modelli iconici che hanno fatto la storia dell’automobile, spinto l’evoluzione tecnologica e, in molti casi, hanno anche accompagnato i cambiamenti della società italiana. La prima fu la mitica Topolino, la più piccola auto al mondo prodotta in grande serie. Poi arrivò la 600, la prima vettura popolare dell’Italia, che solo dopo pochi mesi di commercializzazione era così richiesta che i tempi d’attesa per poterla avere raggiunsero l’anno. E sempre da Mirafiori uscì la vettura più iconica di sempre per il marchio Fiat, la 500, che motorizzò l’Italia nel secondo dopoguerra, accompagnò il miracolo economico, accorciò le distanze permettendo agli italiani di muoversi con facilità, di incontrarsi e di viaggiare. Poi fu la volta dell’inarrestabile Panda, altra vettura che ha segnato un’epoca, prodotta in tre serie e oltre 7 milioni e mezzo di esemplari. E ancora la Uno, lanciata con una presentazione memorabile dalla base spaziale di Cape Canaveral (USA), che rivoluzionò l’organizzazione degli spazi interni inventando il concetto di “monovolume dentro”. Senza dimenticare la sua erede, la Punto. Insomma, nell’album di famiglia di tutti gli italiani c’è una vettura uscita da Mirafiori, come ad esempio la 1100, o la 127 o la 131 Mirafiori, che addirittura nel nome sottolineava orgogliosamente lo stabilimento in cui era prodotta. Mirafiori si è trasformata di pari passo con la città di Torino, ne ha condiviso i successi come i momenti difficili, ma ha sempre trovato il modo di riemergere. Oggi nel comprensorio di Torino – Mirafiori e la sua estensione di Grugliasco – lavorano circa 20.000 persone tra gli addetti di produzione e le attività collegate di ingegneria e design, vendite, servizi finanziari e ricambi, facendone il più grande complesso di FCA nel mondo. Se si allarga il perimetro anche alle altre attività in Piemonte, bisogna considerare altre 4.000 persone, e i circa 40.000 addetti che lavorano nelle aziende fornitrici.
I modelli prodotti a Mirafiori:  Fiat 500 “Topolino” (1939, anche se l’avvio di produzione avviene dopo la Guerra nel 1947), Fiat 1100 (1947), Fiat 1400 (1950), Fiat 1900 (1952), Fiat 1100/103 (1953), Fiat 600 (1955), Fiat 1200 (1957), Fiat 1800 (1959), Fiat 2100 (1959), Fiat 1300 (1961), Fiat 1500 (1961), Fiat 850 (1964), Fiat 124 (1966), Fiat 125 (1967), Fiat 127 (1971), Fiat 131 (1974), Fiat Panda (1980), Fiat Uno (1983), Fiat Croma (1985), Lancia Thema (1984), Autobianchi Y10 (1985), Fiat Punto (1993), Fiat Marea (1996), Fiat Multipla (1998), Fiat Punto (1999), Fiat Stilo (2001), Lancia Lybra (2002), Lancia Thesis (2002), Fiat Idea (2003), Lancia Musa (2004), Fiat Grande Punto (2005), Alfa Romeo Mito (2008), Maserati Levante (2016), Nuova Fiat 500 (2020).

 

Non solo produzione di vetture

Negli ultimi anni, il comprensorio di Mirafiori è stato oggetto di importanti lavori di riqualificazione e recupero. Il primo intervento significativo risale al 2006, con l’inaugurazione del Motor Village. Fu letteralmente “abbattuto” un pezzo dello storico muro, all’altezza della porta Zero di piazza Cattaneo, che per oltre un secolo aveva diviso la fabbrica dalla città. E vicino al Motor Village, di recente, è stata recuperata, dopo un profondo intervento di ristrutturazione, la palazzina di corso Orbassano, dove ora ha sede FCA Bank. Inoltre, quell’area di via Plava, dove si ritiravano le auto nuove, ora è rinata con una nuova missione, grazie ai lavori di recupero delle strutture industriali. Infatti, negli edifici dell’ex Meccanica 2, è sorto un quartiere direzionale di vitale importanza. Qui ha sede il Centro Stile, le Officine Abarth e gli uffici di FCA Service, di CNH Industrial, oltre alle attività amministrative, informatiche e contabili del Gruppo. Sempre in quest’area è ubicato l’Heritage Hub, un ambiente sospeso tra passato e futuro, che ospita il dipartimento FCA Heritage e la sua missione di tutela dell’inimitabile patrimonio storico dei marchi italiani del Gruppo. Inaugurato nel 2019, il suggestivo edificio è una sede di lavoro, di servizi e di vendita, ma anche un’emozionante vetrina con oltre 250 vetture appartenenti alla collezione storica dell’Azienda che ancora oggi è fonte di ispirazione. Infine, FCA ha sempre dedicato particolare attenzione all’università, tanto da aver favorito la nascita – sempre all’interno di Mirafiori, in corso Settembrini – di un campus del Politecnico di Torino: la Cittadella del Design e della Mobilità Sostenibile. Non ultimo, a poca distanza dal comprensorio di Mirafiori, sorge l’ex stabilimento Fiat di Rivalta che, una volta completati i lavori di ristrutturazione entro l’inizio del prossimo anno, diventerà uno dei centri globali di distribuzione ricambi del brand Mopar al servizio di Europa, Medio Oriente, Africa e altri mercati mondiali. Così un ex stabilimento di produzione di veicoli – iniziò l’attività nel 1967 e qui vennero prodotti molti dei modelli più famosi di Fiat, come la Fiat 124 Spider, Dino, Ritmo e Bravo – è stato trasformato in un magazzino innovativo, improntato a criteri di efficienza energetica e sostenibilità ambientale per lo stoccaggio e la distribuzione di accessori e ricambi. Il nuovo centro supporterà oltre 5.000 destinazioni, con una riduzione considerevole dei tempi di consegna a dealer e officine.