Osterie d’Italia 2017 sbarca in Lombardia

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L’appuntamento con l’edizione 2017 della guida Osterie d’Italia, organizzato da Slow Food Lombardia e Slow Food Editore, è alle 11 presso il Saps Agnelli Cooking Lab di Lallio (Via Madonna 20). Le osterie Dentella di Bracca (Bg), Hostaria Viola di Castiglione delle Stiviere (Mn), La Madia di Brione (Bs) e Caffè la Crepa di Isola Dovarese (Cr), provenienti dalla Lombardia Orientale che nell’ambito del progetto internazionale ERG ha ottenuto il riconoscimento di Regione Europea della Gastronomia per il 2017, coinvolgono il pubblico in uno show cooking per mostrare la preparazione dei piatti proposti durante il pranzo, previsto alle 12,30, in contemporanea con la presentazione della guida.
Ghiotti i piatti nel menù: dalla crespella al formai de mut Alta Valle Brembana DOP e tartufo nero di Bracca al riso alla pilota con riso vialone nano di Grumolo delle Abbadesse e pesto speziato della salamella mantovana, proseguendo con il maiale stracotto al tè rooibos con crema di mele di Brione e terminando in dolcezza con il semifreddo al torrone di Cremona con limoni del Garda.

L’evento si terrà presso la sede della SAPS – Agnelli Cooking Lab, Via Madonna 20, Lallio (Bg) e il servizio verrà curato dagli allievi della scuola ABF di Bergamo. Il prezzo del pranzo è 40€ (35€ per i soci) e comprende 4 piatti abbinati ad altrettanti vini della Tenuta Maddalena di Volta Mantovana (Mn) e una copia della guida Osterie d’Italia 2017). Per prenotazioni Silvia Tropea Montagnosi (329 2146690 o, preferibilmente, s.tropeamontagnosi@virgilio.it).

«Con questa nuova edizione di Osterie d’Italia desideriamo rimanere il più fedeli possibile al concetto di osteria. Per questo abbiamo scelto di ridurre notevolmente le pagine della guida e raccontare, invece, tutti quei locali che racchiudono in sé l’idea tradizionale: luoghi informali, semplici, accoglienti e la cui cucina si rifà alla tradizione». Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni, curatori della guida, commentano così l’edizione numero 27 di Osterie d’Italia. «Per raggiungere questo risultato è stato fondamentale, come sempre, il supporto dei collaboratori sul territorio, che segnalano i locali più caratteristici e autentici». Un volume tutto nuovo che si interroga sul lessico dell’osteria e cerca di individuare quelle che aderiscono maggiormente alla definizione canonica.

19 le Chiocciole lombarde:

– Burligo – Palazzago (Bg)
– Dentella – Bracca (Bg)
– Osteria della Villetta – Palazzolo sull´Oglio (Bs)
– Le Frise – Artogne (Bs)
– La Madia – Brione (Bs)
– Il Gabbiano – Corte de´ Cortesi con Cignone (Cr)
– Caffè la Crepa – Isola Dovarese (Cr)
– Trattoria dell’Alba – Piadena (Cr)
– Mirta – Milano
– Ratanà – Milano
– La Piana – Carate Brianza (Mb)
– Al Ponte – Acquanegra sul Chiese (Mn)
– Hostaria Viola – Castiglione Delle Stiviere (Mn)
– Locanda delle Grazie – Curtatone (Mn)
– Le Caselle – San Giacomo delle Segnate (Mn)
– Prato Gaio – Montecalvo Versiggia (Pv)
– Guallina – Mortara (Pv)
– Osteria del Crotto – Morbegno (So)
– Altavilla – Bianzone (So)

E sette le novità:
– Trattoria del Muliner – Iseo (Bs)
– Ittiturismo Mella – Bellagio (Co)
– Antica Trattoria Galeria – Milano
– Al Casello – Retorbido (Pv)
– Osteria del Campanile – Torrazza Coste (Pv)
– Pappa e cena – Val di Nizza (Pv)
– Da Pasquale – Zerbolò (Pv)

Sono 153 le novità totali recensite in questa edizione, di cui la maggior parte con un menù che non supera i 35 euro: «Abbiamo scelto di non inserire i ristoranti che per costi, spirito e proposte in carta non rappresentano il concetto tradizionale di osteria, togliendo la storica sezione Oltre alle osterie. Abbiamo comunque mantenuto alcuni locali storici che propongono menù completi sopra i 35 euro, ma che continuano a essere vere e proprie osterie d’altri tempi» proseguono i due curatori. La guida è stata alleggerita anche dagli Inserti regionali: sono rimasti solo quelli che raccontano la cultura del cibo e le modalità di preparazione legate al territorio e alla tradizione, come i cibi di strada siciliani, gli arrosticini abruzzesi, il morzello di Catanzaro, i trippai di Firenze e le malghe del Trentino Alto Adige.

L’attenzione al prezzo è rappresentata anche dal bollino con un euro e una freccia, il nuovo simbolo che semplifica la consultazione della guida, segnalando così i locali più costosi, aprendosi a tutte le tasche e mantenendo un occhio attento alla qualità. La ricerca è agevolata anche dai tre indici organizzati per prezzo, luogo geografico e ordine alfabetico dei locali. Rinnovate anche le schede di presentazione delle osterie: divise in due sezioni, raccontano da una parte la storia del locale e dall’altra quella dei suoi piatti. Osterie d’Italia diventa così una guida interattiva con elementi digitali, come i simboli, gli indici e le schede, che facilitano gli avventori nella lettura. Invariati invece i simboli storici della guida: la Chiave, assegnata alle osterie che offrono ospitalità per la notte; la Chiocciola, per i locali con un’atmosfera in perfetto stile Slow Food; il Formaggio, che indica le osterie che propongono una selezione di prodotti caseari; infine la Bottiglia, che si riferisce alle proposte eccellenti della cantina. Segnalate anche le osterie con un’accessibilità agevolata per i disabili, i locali gluten free e quelli con l’orto. In evidenza anche gli chef che aderiscono al progetto dell’Alleanza Slow Food dei cuochi.

Osterie d’Italia 2017, Sussidiario del mangiarbere all’italiana
Curatori: Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni – Pagine: 896 – Prezzo € 22
I numeri
1570 Locali segnalati
263 Chiocciole
199 Locali del Buon Formaggio
375 Locali celebri per i vini
479 Locali con orto di proprietà
428 Locali con menù vegetariano
277 Locali con alloggio
153 Nuove segnalazioni rispetto all’edizione 2016
340 Collaboratori