PEUGEOT 404 ROUGE TANGO e NUOVO SUV 2008 ORANGE FUSION – Sessanta sfumature di arancione

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Ogni volta che viene lanciato un nuovo modello di auto, le case costruttrici fanno di tutto per inventarsi originali strategie per attirare l’attenzione sulla nuova arrivata. Nel 1960, per il lancio di 404, PEUGEOT scelse di inserire nella gamma colori il “Rouge Tango” e di farne il portabandiera sui cataloghi oltre che in altre immagini pubblicitarie, il cosiddetto colore di lancio. Ma non fatevi ingannare dal nome “Rouge”, perché, in realtà, si trattava di un bel colore pastello dalla tonalità arancione intenso.

Da subito furono messi sul mercato diversi esemplari di PEUGEOT 404 “Rouge Tango”, un colore forse troppo intenso e soprattutto vistoso che contrastava con la sobria berlina destinata ad una clientela che amava l’understatement. I Concessionari della rete PEUGEOT furono spinti ad usare le 404 “Rouge Tango” come vetture da dimostrazione, ottenendo così il risultato atteso e sperato di attirare l’attenzione sulla nuova arrivata, ma non altrettanto si può dire per quello di vendita; i Clienti raramente lo scelsero, tant’è che l’anno successivo PEUGEOT ritirò il colore dal catalogo delle tinte disponibili. L’obiettivo fu comunque raggiunto.

 

Oggi, un po’ per il ridotto numero di esemplari prodotti con la livrea “Rouge Tango”, un po’ anche per una certa ritrosia da parte di molti collezionisti nell’investire nel restauro di una 404 arancione, sono molto pochi gli esemplari di 404 con questa tinta di carrozzeria sopravvissuti e giunti ai giorni nostri, tanto che è quasi impossibile riuscire a trovarne uno in buone condizioni di originalità. Non per questo è da sminuire il suo ruolo pubblicitario nel comunicare l’arrivo del nuovo modello, tant’è che PEUGEOT continuò ad usare lo stesso stratagemma anche in seguito, come nel caso della 304 Cabriolet, esattamente dieci anni dopo. Quella volta si chiamò “Safrane” (zafferano), un bel colore intenso che richiamava il colore dei pistilli dello zafferano; anche quella volta l’obiettivo era di riuscire ad attirare l’attenzione sulla nuova piccola cabriolet di Casa PEUGEOT. Nel caso della 304 Cabriolet, possiamo dire che il successo fu maggiore anche in termini di scelta da parte della clientela. Il “safrane” della 304 Cabriolet fu un colore che certamente meglio si adattò alla sportività della vettura, riprendendo in pieno e ben interpretando in quel 1970 lo spirito di trasgressione e cambiamento, diversamente da quanto aveva fatto il “Rouge Tango” sulla 404 berlina. Due anni dopo, il “safrane” lasciò il catalogo della 304 Cabriolet appena in tempo per lanciare, seppur con sfumature leggermente ritoccate, un nuovo modello, la PEUGEOT 104. Fu il turno del “Mandarine” e sembrò esser proprio tagliato per la piccolina di casa del Leone. Il colore ebbe un tale successo che rimase a catalogo e venne usato anche per il lancio della sportiva 104 ZS nel 1976. Sempre negli stessi anni lo si può ritrovare sugli esemplari destinati al nord Europa anche sulla 304 e 504 berlina.

 

Passano gli anni, ma il colore con cui si presenta al grande pubblico un nuovo modello è sempre uno degli elementi cruciali per il successo di un’auto. Il colore aiuta a far apprezzare le forme della carrozzeria, a esaltare i volumi e le peculiarità delle scelte stilistiche, a dare dinamismo ad un modello, e magari, grazie anche a toni specifici, a sottolinearne la sportività o modernità del progetto. A 60 anni di distanza, il Nuovo SUV PEUGEOT 2008 ha adottato ancora una volta una tinta arancione per la presentazione delle motorizzazioni termiche del nuovo sport utility del Leone: si chiama Orange Fusion ed è un colore che esalta il particolare profilo laterale della carrozzeria di nuovo 2008, fatto di cambi di superficie che vengono messi in risalto da una tinta dai toni molto accesi. Un colore che rende immediatamente riconoscibile il nuovo SUV del Leone in mezzo alla giungla del traffico di ogni giorno, trasmettendo una forte carica di modernità e carattere.

 

Passano quindi gli anni ma la scelta della tinta di lancio è quanto mai cruciale per il successo di un modello, un processo che comporta mesi di studio per trovare la sfumatura giusta, i riflessi e l’intensità di colore ideali per aiutare a trasmettere i contenuti del prodotto, nonché la riconoscibilità, specie quando si è all’inizio della commercializzazione.