PIRELLI PRESENTA IL PNEUMATICO PER I COLLEZIONISTI DELLA MINI

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Per i proprietari dell’iconica Mini sarà disponibile un nuovo pneumatico della linea Pirelli Collezione, la famiglia di pneumatici dedicata alle vetture più iconiche costruite fra il 1950 ed il 1980, che conservano l’originalità della gomma unendo un’immagine vintage a tecnologie moderne.

UN PNEUMATICO CLASSICO CON TECNOLOGIE DEL FUTURO

Per le diverse versioni della Mini realizzate e vendute su licenza da Innocenti e per le versioni più recenti della Mini Classica, Pirelli ha ricreato il Cinturato CN54 nella misura 145/70 R12 lanciato originariamente nel 1972, un pneumatico radiale con il disegno del battistrada e il fianco mantenuti del tutto simili a quelli delle coperture dell’epoca, ma realizzati con tecnologie moderne. Tra queste, le mescole offrono ai pneumatici Pirelli Collezione un maggiore grip e una migliorata aderenza su fondi bagnati, garantendo affidabilità e alti livelli di sicurezza senza perdere lo stile originale. Per sviluppare il pneumatico, gli ingegneri Pirelli hanno adattato a materiali e processi moderni i criteri di progettazione che i designer del veicolo hanno impiegato all’epoca della progettazione per assecondare le regolazioni delle sospensioni e della meccanica originale dell’auto, affidandosi per disegnarlo al patrimonio storico aziendale di documenti, immagini e progetti conservato e messo a disposizione dalla Fondazione Pirelli.

PIRELLI E MINI: UNA LUNGA STORIA ITALIANA

È il 1964 quando Pirelli comincia a studiare per le Mini un Cinturato con disegno battistrada 367 F. Un anno dopo, nel settembre del 1965, il successo delle Mini travolge l’Italia e Innocenti ottiene la licenza di produrre le famose utilitarie presso gli stabilimenti di Lambrate, attività che proseguirà fino al 1975. Nel 1976 Pirelli sviluppa le misure di pneumatici 145/70 SR 12 per la Mini 90 e 155/70 SR 12 per la Mini 120. Per le vetture sportive come la Innocenti Turbo De Tomaso sono stati realizzati i Serie Larga Pirelli: pneumatici radiali caratterizzati da un battistrada più largo e da fianchi più bassi rispetto a quelli tradizionali. Negli anni Ottanta, per le utilitarie come le Mini, il pneumatico con la P lunga era il P3, che ha equipaggiato tutti i modelli sul mercato comprese le versioni speciali, tra cui la Red Flame, la Check Mate, la Studio 2 o la Piccadilly. Negli anni Duemila, con la rinascita in chiave moderna della nuova Mini prodotta sotto l’egida di BMW, Pirelli omologa per la vettura Eufori@ Run Flat, un pneumatico sinonimo di affidabilità di guida in grado di funzionare per 150 chilometri a una velocità di 80 km/h anche in condizioni di totale degonfiamento, grazie alla speciale costruzione autoportante del fianco.

TECNOLOGIA E SICUREZZA PER PIRELLI CINTURATO

Il “favoloso pneumatico che ha dentro la cintura di sicurezza”, così Pirelli descriveva all’epoca il Cinturato, il pneumatico che ha introdotto la struttura radiale e che da più di settantanni gomma le auto più importanti. Con i Cinturato CA67, CN72 e CN36 Pirelli inventò il concetto di pneumatico sportivo, per tenere salde alla strada vetture come le Ferrari 250 GT e 400 Superamerica, Lamborghini 400GT e Miura, Maserati 4000 e 5000. A metà degli anni Settanta arriva la prima rivoluzione nella famiglia Cinturato: il primo Cinturato P7 con la cintura in nylon a Zero Gradi e una geometria super ribassata. Su strada, le prime vetture a montarlo furono la Porsche 911 Carrera Turbo, Lamborghini Countach e De Tomaso Pantera. Al P7 seguirono il P6 e il P5, dai quali scaturirono negli anni Ottanta i P600 e P700, con prestazioni di sicurezza migliorate, come la tenuta sul bagnato e l’aderenza in curva, e negli anni Novanta i P6000 e P7000, più sicuri e performanti dei precedenti. La riduzione del consumo e delle emissioni nocive, l’utilizzo di materiali ecocompatibili, una migliore tenuta in curva e migliore frenata sono gli obiettivi del Cinturato P7 del 2009, di cui è stata lanciata una nuova versione lo scorso anno. Il nuovo Pirelli Cinturato P7 è ancora più sicuro, efficiente e sostenibile, con una mescola “intelligente” che si adatta a temperatura e condizioni di guida.

PIRELLI COLLEZIONE

Tutelare il patrimonio storico motoristico, fornendo coperture con due anime diverse e complementari: Pirelli Collezione nasce con questo obiettivo, realizzando pneumatici che rispettano l’originale nell’aspetto e nella dinamica di guida, ma con tecnologie e processi di produzione moderni che garantiscono una maggiore efficienza e sicurezza. La gamma è ricca di nomi leggendari: dallo Stella Bianca, lanciato nel 1927, allo Stelvio, fino ai più recenti Cinturato P7 (1974), P5 (1977), P Zero (1984) e P700-Z (1988). Per la loro riproduzione sono fondamentali le immagini e i materiali della Fondazione Pirelli, che conserva all’interno dell’Archivio Storico del Gruppo la documentazione relativa a progettazione, sviluppo e industrializzazione di tutti i pneumatici Pirelli nel corso degli anni. I pneumatici di Pirelli Collezione sono disponibili dai rivenditori specializzati in auto d’epoca, da Longstone Tyres e nei flagship store Pirelli, i P Zero World (Los Angeles, Monaco di Baviera, Monte-Carlo, Dubai e Melbourne).

MINI: ICONA DI STILE E DESIGN DAL 1959

La Mini Minor 850 è il primo modello nato nell’agosto del 1959 su richiesta della British Motor Corporation. L’auto viene venduta con due marchi, Austin e Morris e con due denominazioni: Austin Seven e Morris Mini-Minor. Progettata da Alec Issigonis per essere un’utilitaria economica, cambia presto la sua natura per competere nelle gare professionistiche: ne deriva nel 1961 la primi Mini Cooper, che trionferà due anni dopo al Rally di Montecarlo. In questi anni il fenomeno delle minicar arriva anche in Italia, dove spazi e parcheggi limitati rispetto alle vetture in circolazione hanno reso necessario pensare a nuove tipologie di automobili di dimensioni ridotte. La produzione italiana inizia con Mini minor 850, passa alla Cooper 1000 e arricchisce l’offerta con Mini mk2, mk3, Mini 1000 e Mini 1001. Anche le versioni italiane delle Cooper riscuotono grande successo, sia per le finiture migliori delle versioni inglesi che per il prezzo inferiore. Alla vigilia degli anni Settanta, la British Leyland (nuova denominazione della BMC) prende due decisioni: rendere la Mini una marca a sé stante e introdurre la versione di lusso Mini Clubman. Nel 1984 vengono apportate diverse modifiche, tra cui i freni a disco anteriori, nuovi rivestimenti per gli interni, carreggiate maggiorate e codolini in plastica sulle ruote. Nel 1997 avviene il passaggio sotto l’egida BMW. Quest’anno Mini celebra il 60° anniversario del marchio con un modello dal design esclusivo, la Mini 60 Years Edition.